domenica 4 gennaio 2015

QE, una battaglia inutile: la soluzione è la Moneta Fiscale


I mercati seguono con il fiato sospeso il braccio di ferro tra Mario Draghi e Jens Weidmann. Riuscirà il presidente BCE a superare le resistenze della Bundesbank e ad avviare un programma di acquisto di titoli di Stato ?

La suspense è degna di miglior causa. L’euro-QE è, infatti, sostanzialmente inutile. Se la BCE compra titoli ma i governi sono comunque costretti a rispettare i vincoli di bilancio imposti dalla UE, non c’è immissione di potere d’acquisto nell’economia reale: produzione, occupazione e prezzi non ripartono.

La crisi può essere invece risolta con un altro tipo d’intervento, che non richiede l’azione della BCE: è, al contrario, attivabile dai singoli governi.

E’ l’emissione di una Moneta Fiscale a circolazione interna, descritta nell'Appello recentemente elaborato da Biagio Bossone, Luciano Gallino, Enrico Grazzini, Stefano Sylos Labini e dal sottoscritto.

La Moneta Fiscale assumerebbe la forma di Certificati di Credito Fiscale (CCF): titoli assegnati gratuitamente a un’ampia gamma di soggetti, e utilizzabili per pagare, in futuro, tasse e ogni altra forma di obbligazione finanziaria verso il settore pubblico (imposte, contributi, accise, multe ecc.).

I CCF sarebbero utilizzabili 24 mesi dopo la loro assegnazione. Si evitano così squilibri nei flussi statali di incassi e pagamenti in euro, dando tempo all’economia di ripartire e generare il maggior gettito che compenserà, a scadenza, l’utilizzo dei CCF.

Per il ricevente, tuttavia, i CCF hanno valore immediato: un CCF con un valore certo a 24 mesi di distanza potrà essere ceduto sul mercato, ottenendo euro a fronte della concessione di uno sconto finanziario (rispetto al valore facciale) in linea con quello di un CTZ. Con ogni probabilità si svilupperanno anche transazioni regolate direttamente in CCF.

I CCF saranno in primo luogo attribuiti a lavoratori e aziende. Le assegnazioni alle aziende avverranno in funzione dei loro costi di lavoro, abbassando quindi il cuneo fiscale. La competitività delle aziende italiane migliorerà immediatamente, evitando squilibri nei saldi commerciali esteri a seguito delle maggiori importazioni che una forte ripresa economica di regola produce.

La quantità annua di CCF assegnati potrà essere inizialmente di 90 miliardi ed accrescersi fino a massimi 200. Ciò consente di accrescere le retribuzioni nette fino al 20% (per i livelli medio-bassi), diminuendo nello stesso tempo di un’analoga percentuale il costo del lavoro lordo per le aziende. Fino a 50 miliardi complessivi su 200 possono inoltre essere destinati a pensionati, disoccupati e altre categorie disagiate, e ad investimenti in opere di pubblica utilità.

Il progetto prevede anche di introdurre titoli di Stato espressi in Moneta Fiscale (cosiddetti BTP fiscali: in pratica, CCF di più lunga durata) per rifinanziare, nella maggior misura possibile, l’attuale debito pubblico via via che scade. Potranno anche essere offerte opzioni volontarie di conversione del debito attuale, in anticipo rispetto alla scadenza.

L’insieme di questi interventi consente di pareggiare il bilancio pubblico, con riferimento al saldo tra spese e incassi in euro. E anche di ridurre il rapporto debito pubblico / PIL come previsto dal Fiscal Compact, precisando però che il debito pubblico è quello vero, quello cioè da rimborsare in euro: CCF e BTP fiscali esclusi.

Questo tutela fortemente creditori e partner dell’eurozona. Cala rapidamente il debito a rischio di default (CCF e BTP fiscali, non essendo da rimborsare bensì essendo accettati, a scadenza, per onorare obbligazioni finanziarie verso lo Stato, non sono soggetti a questo rischio).
 
Il tutto senza “rompere” l’euro e senza chiedere alla Germania di riequilibrare l’assetto dell’Eurozona mediante azioni per lei inaccettabili (non le si chiedono trasferimenti finanziari, né di inflazionare di prezzi e salari).

37 commenti:

  1. il QE che intendono fare in europa non è come lo descrivete voi che lo paragonate a quello americano che non si può fare dato che finirebbe in una monetizzazione dello stesso e quindi al break up dell'eurozona. quello che discutono è se sviluppare ulteriormente l'omt di draghi e separare i debiti in due fino al limite del 60%. una parte va ad una entità sovranazionale di cui i paesi saranno azionisti e quindi le compensazioni tra stati saranno fatte tramite variazioni dell'assetto societario. non c'è monetizzazione, non c'è unione fiscale, non ci sono eurobond. cose che la germania non vuole. in america questa compensazione tra stati la fa la fed ma la germania impedisce alla bce di farlo. la domanda è: banche e governi che sono pappa e ciccia accetteranno di tornare a fare gli "arbitri" del mercato invece di fare i giocatori e padroni del campo?

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  2. I CCF ESISTONO GIA E SONO I TITOLI DI STATO ITALIANI CHE SI REGGONO SOLO PRCHE' GARANTITI DALLA BCE. ESSENDO I CCF GARANTITI DALLO STATO ITALIANO...TIRATE VOI LE CONCLUSIONI....

    W.H.K.D.

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    1. Infatti una politica di deficit spending con titoli di stato in moneta sovrana funzionerebbe. Ma abbiamo l'euro e i vincoli UE, e questo non viene consentito. La via d'uscita, se si vuole evitare il breakup, e' un'azione espansiva della domanda finanziata da moneta nazionale: quali i CCF. Che non hanno rischio di default in quanto utilizzabili per pagare tasse. Questa e' la garanzia offerta dallo stato italiano: ed e' una garanzia che vale quanto vale la legge.

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    2. Ma lo stato accetterà ccf o euro per le tasse indifferentemente?

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    3. Indifferentemente, si. Nel modo più assoluto.

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    4. lo stato rischia di rimanere senza euro
      anonimo35

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  3. Ne avrà anzi più di prima, grazie al recupero dell'economia e al conseguente incremento di gettito fiscale.

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    1. e invece se la gente userà i ccf per pagare le tasse e risparmierà euro come oggi?

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  4. Significherebbe che il moltiplicatore fiscale e' zero, che è impossibile. Nelle condizioni attuali, ci sono ottimi motivi per ritenere che sia nettamente superiori a uno. Vedi il post del 24.12.2014.

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    1. non è detto che i consumi salgano. se non dovessero salire lo stato rimane senza euro. invece di evitare il break up dell'euro favorite il break up dello stato.
      anonimo 35

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    2. Eventualità veramente improbabile, gestibile comunque come da post del 26.12.2014 (vedi in particolare il punto SEI).

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    3. al punto 6 dite che convertite parte della spesa pubblica in moneta fiscale. stipendi? pensioni? rivolta civile.

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    4. Non c'è la rivolta adesso che le stanno TAGLIANDO. Noi AL MASSIMO le convertiamo, nel caso IMPROBABILISSIMO in cui i punti da uno a cinque non funzionino...

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    5. sì ma stipendi e pensioni le pagano in euro mica in ccf. gli statali ad esempio potrebbero benissimo ricorrere alla corte europea.

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    6. Guardi che qui stiamo parlando (in un'eventualita', ripeto, remotissima) di dare 1900 euro più 100 CCF (che valgono 100 euro) a qualcuno che prima incassava 2000 euro.

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    7. ma sono sempre 100 euro in meno di incasso per lo stato che è senza euro già oggi. a quel punto sarà costretto a riprendersi questi euro sui consumi (ad esempio l'Iva) togliendo ai cittadini i 100 euro di vantaggio generati dai ccf. gli 80 euro infatti non hanno generato consumi perché lo stato non poteva privarsi di 80 euro e quindi doveva riprenderli (o se li era già ripresi). e infatti voi stessi prevedete l'emissione di titoli fiscali per aggirare tale problema ma dimenticate che l'italia ha un rating Carta Igienica ZZZ meno meno. questo discorso serve a dire che coi ccf avrete gli stessi problemi di oggi con l'euro a dimostrazione che la causa non è l'euro. ma questo non vuol dire che la germania (e le elite degli altri paesi) abbia ragione.

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    8. Non sono 100 euro in meno di incasso per lo stato, sono 100 euro in più che restano in tasca allo stato...

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    9. solo se i consumi salgono ma non se rimangono fermi o peggio se scendono. in tal caso lo stato perderà euro. così come lo stato sta perdendo gettito dovuto agli 80 euro stampati che non hanno fruttato nulla in quanto sterilizzati. essendo voi keynesiani non si capisce perché dimenticate cosa Keynes diceva ovvero "non puoi spingere con una corda".

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    10. Perché Keynes si riferiva all'ipotesi di aumentare la domanda rendendo più facile indebitarsi: che non funziona quando c'è depressione e pessimismo. Noi invece facciamo esattamente quello che proponeva lui (e che ha sempre funzionato in queste situazioni): immettere direttamente potere d'acquisto nell'economia.

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    11. no perché la vostra proposta non prevede riforme ma solo soldi per fare acquisti che non aumenteranno perché ad aumentare sarà solo il prezzo dei prodotti senza gettito ulteriore per lo stato e con una esclusione sociale ancora più grande di quella attuale. lo stato interventista di keynes non ha nulla a che fare con la vostra proposta. se foste keynesiani non proporreste soldi per consumi bensì un ente come l'IRI o cose di quel genere. o il piano di obama.

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    12. Una buona parte della proposta riguarda minori tasse sul lavoro, con un immediato recupero di competitività per le aziende italiane. Che già nel 2014 hanno conseguito 470 miliardi di export e 50 miliardi di surplus commerciale, nonostante un cambio reale nettamente sopravvalutato. Immaginiamo con il 15%-20% di riduzione immediata del CLUP...

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    13. meno tasse sul lavoro dando ccf per pagarle porta ad avere lo stesso rapporto percentuale di oggi perché lo stato dovrà rientrare sia di euro e sia di ccf e a quel punto la tassazione si livellerà come oggi. non c'è la certezza infatti che i ccf siano accettati come mezzo di pagamento generando gettito in ccf.

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    14. Che i CCF abbiano valore, nel momento in cui esiste un impegno di accettazione da parte della pubblica amministrazione (nel senso più esteso possibile) per saldare impegni finanziari nei suoi confronti, mi pare al contrario assolutamente certo. Al massimo si può temere che venga loro attribuito un tasso di attualizzazione relativamente alto (magari all'inizio, vista la novità dello strumento) a compenso dell'utilizzabilita' differita. Non credo, ma la riforma sarebbe comunque efficace, anche in questa ipotesi.

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    15. purtroppo no, puoi emettere moneta ma non puoi deciderne il valore solo perché le ritiri per tasse. la vostra è la visone tedesca di Knapp ovvero la moneta del re o dello stato imposta con la forza. il re cade subito e con esso la sua moneta. sono solo tentativi di monopolizzare la moneta che non funzionano. la moneta funziona se è accettata dal mercato.

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    16. Non è imposta con la forza. L'accettazione da parte dello stato ne assicura il valore. Se poi si preferisce usarne un'altra nessuno lo vieta. Ma non lo si fa, semplicemente perché non è né utile ne' pratico.

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    17. ne assicura la circolazione non il valore. per avere valore i ccf devono essere accettati dal mercato che ne deciderà il valore.

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    18. Ne assicura anche il valore. Se annualmente arrivano a scadenza massimi 200 miliardi di CCF, utilizzabili a fronte di un totale di 800 circa di incassi della pubblica amministrazione, il valore di utilizzo finale dei CCF è garantito e l'unico modesto elemento di variabilità sarà il tasso di attualizzazione che verrà applicato in caso di cessione anticipata rispetto alla data di utilizzo.

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    19. emettere moneta e riprenderla con le tasse non garantisce valore ma solo circolazione. gli 80 euro circolano ma non danno potere di acquisto. ma non danno problemi allo stato, mentre i ccf rischiano di far perdere euro allo stato che a quel punto sarà costretto a sospendere il pagamento delle tasse coi ccf.

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    20. Gli 80 euro sono stati ripresi con un pari ammontare di tasse (un po' di più in effetti) innalzate immediatamente. I CCF saranno compensati, al momento dell'utilizzo (due anni dopo) non da nuove tasse o da incrementi di aliquote su tasse già esistenti, ma dal maggior gettito prodotto dalla ripresa economica.

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    21. ma non c'è sicurezza in questo gettito futuro. così come non c'era certezza che gli 80 euro avrebbero fatto risalire i consumi. oggi gli 80 euro circolano (e rientrano per tasse) ma il loro valore è nullo dal punto di vista macroeconomico. lo stato al massimo rischia una partita di giro se l'economia non sale. coi ccf invece rischia un calo delle riserve in euro (che non avendo farà alzare il debito). dovete risolvere questo problema nella vostra proposta. non potete dire l'economia crescerà punto e basta. non è detto che succederà. potrebbero salire i prezzi o potrebbero salire di più investimenti finanziari che non danno occupazione nell'economia che voi chiamate reale. si ribadisce che non sono critiche queste bensì discussioni tecniche.

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    22. Per carità, spero e penso di essere totalmente aperto al confronto tecnico e anche alla critica. Alla fine ricade tutto sulla valutazione che esista, nel contesto attuale, un moltiplicatore del reddito positivo ed elevato. Mi pare che i motivi per esserne molto fiduciosi siano abbastanza bene sintetizzati nei post del 21 e del 24 dicembre 2014.

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    23. ma c'è paura del futuro e infatti keynes proponeva un "veicolo" pubblico per far ripartire l'economia in un momento in cui nonostante il "contesto attuale" l'economia non riparte neanche stampando soldi. questo veicolo non può essere lo stato in italia perché non è in grado di far arrivare i soldi al mercato. nella vostra proposta non c'è un veicolo di alcun tipo.

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    24. C'è l'erogazione diretta di moneta al pubblico. La paura del futuro nasce dalla combinazione di tasse che continuano ad aumentare e di economia che continua a calare. Invertire la psicologia richiede solo di cambiare rotta di 180 gradi: soldi dati, e non più tolti, ad aziende e cittadini...

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    25. ma stampare moneta non impedisce alle tasse di aumentare. nella vostra proposta non c'è nulla riguardo la fiscalità.

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  5. È quasi tutta riduzione di fiscalità. Circa 150 miliardi di minor carico fiscale per anno.

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  6. lei anonimo si perde in un bicchier d'acqua. Perchè l'economia è affondata ? perchè con l'austerità sono state aumentate le tasse di 80 mld circa e le banche hanno ridotto il credito di più di 100 mld. Il denaro che circola si è ridotto di colpo. Per cui bisogna che lo stato crei ora una quantità di denaro equivalente, ma non come debito, come moneta. La quale se sei nell'eurozona deve essere una moneta parallela all'euro, è l'unico modo per scavalcare i trattati è inventarsi dei crediti fiscali differiti. In tutto il mondo creano moneta, in Cina da 1,000 mld sono passati a 25mila mld da fine anni '90.e non sono mica tutti proventi dell'export... Senza una quantità di moneta sufficiente l'economia si ferma. Cosa c'è di tanto difficile ?

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    1. di difficile c'è il fatto che se stampare moneta, senza regole fiscali nuove, le tasse aumenteranno dello stesso importo come sempre è avvenuto. chi non abbassa le tasse e vuole solo alzare la moneta dimostra che appunto non le vuole abbassare e quindi non lo fa oggi e non lo farà in futuro. ecco perché il petrolio cala di tanto e voi pagate la stessa cifra al distributore in italia. se stampate soldi il prezzo salirà ancora di più e al contempo le accise. a quel punto i consumi rimangono gli stessi senza alcun margine per diminuire il debito e tantomeno per assumere disoccupati.
      anonimo35

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