Sembravano
farla, perché dopo l’articolo uscito su Reuters e citato nel post di ieri, un’altra
fonte è tornata sull'argomento.
L’autore
descrive, con il tono di qualcuno che ha avuto informazioni di prima mano, una
riunione riservata tenuta tra esponenti del governo greco, in cui il ministro
delle finanze Varoufakis ha illustrato il progetto di introduzione di una
moneta complementare, con un supporto elettronico sul modello Bitcoin.
Sembrerebbe
tutto molto interessante salvo che… l’articolo è stato pubblicato il 1° aprile
! e Varoufakis ha avuto cura di segnalare la circostanza, via twitter, ai suoi molti followers…
Vale la pena di
ricordare comunque che Varoufakis aveva già scritto un anno fa (e non era il
primo aprile…) in merito a un’idea del genere. Se ne era parlato qui.
Esaminiamo
(scordandoci per un attimo la data di pubblicazione dell’articolo…) i contenuti
dell’idea. Si parla di assegnare supporti elettronici che erogano moneta fiscale, in forma gratuita, ai cittadini greci (facendoli invece pagare ai
turisti stranieri). Si tratterebbe a tutti gli effetti di un’azione di
“helicopter money”, quindi di un potente stimolo congiunto, monetario e
fiscale.
E sarebbe un
miglioramento importantissimo rispetto all’idea originaria di Varoufakis, che
era invece di collocare gli FT-Coins a pagamento, sia pure a condizioni
favorevoli. Il che ne ridurrebbe di parecchio l’efficacia.
Avrei invece perplessità
in merito all’idea di utilizzare un supporto tecnologico raffinato, stile Bitcoin.
Perplessità in quanto non vorrei che l’implementazione desse luogo a problemi
tecnici e a lungaggini. Personalmente mi sentirei più tranquillo con un
meccanismo tradizionale (alimentazione di conti bancari ad hoc, ad esempio).
Però non sono un
esporto di tecnicismi digitali-monetari, e magari è tutto molto più semplice di
quanto temo.
Comunque, non c’è
da scervellarsi troppo a valutare la proposta. E’ tutto uno scherzo.
Forse.
perchè uno scherzo? Se c'è il muro tedesco e la Grecia ragionevolmente vuole che sia una decisione esplicita dell'Eurozona quella di non procedere al finanziamento della drammatica situazione di uno stato membro, io cercherei di percorrre la strada della moneta complementare. E' l'unico modo per costringere l'Eurozona a dire se intende essere flessibile con la scelta di sentieri alternativi rispetto alle politiche di austerità imposte, oppure se persiste per una rottura dell'Unione. E nell'Eurozona, potrebbe prevalere come probabile la visione tedesca o una visione più ponderata per non mandare all'aria tutto.
RispondiEliminaRitengo che la Grecia abbia come unico strumento di pressione questa ipotesi. Oltre a questa strada non rimane che il ritorno alla moneta nazionale.
Sarà interessante capire cosa succederà, come premessa per le conseguenze sulle altre nazioni periferiche. Cosa ne pensa?
Come avrà avuto modo di constatare leggendo qualche altro articolo di questo blog, la strada delle monete fiscali nazionali è esattamente quella che propongo per razionalizzare il sistema monetario e mettere fine alla crisi. Non solo in Grecia ma in tutta l'Eurozona. La politica è quella che è, e purtroppo decisioni di questo tipo spesso sono prese nella maniera corretta (se lo sono...) in conseguenza dell'esaurimento di ogni alternativa, e non prima. Ma per la Grecia ormai ci siamo. Sperare è lecito...
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