Qui di seguito, una sintesi numerica degli impatti di un programma CCF con assegnazione annua di 30 miliardi di Certificati di Credito Fiscale il primo anno, incrementati gradualmente fino a 100 nell'arco di cinque anni.
L'autofinanziamento è integrale, nel senso che il debito pubblico lordo finale è pressoché identico nello scenario "con" rispetto a quello "senza" CCF. Mentre è, ovviamente, molto inferiore il rapporto debito pubblico lordo / PIL.
Le ipotesi vanno considerate fortemente conservative soprattutto in quanto
(1) un moltiplicatore keynesiano di 1,20 è con ogni probabilità sottostimato rispetto a quando ci si può attendere in situazioni di recupero da un contesto di domanda fortemente depressa, e
(2) non si è messo in conto alcun beneficio prodotto dalla ripresa del credito e degli investimenti. Beneficio che invece è altamente plausibile a partire dal terzo-quarto anno del programma, in conseguenza del rinnovato clima di fiducia e dall'incentivo sempre più forte a rinnovare / incrementare capacità produttiva (via via che viene riassorbito l'attuale, fortissimo "output gap").
Un moltiplicatore pari ad 1,2 significa una propensione al consumo pari allo 0,3 ed una tassazione pari allo 0,4 ovvero tutti soldi al risparmio e grandissima evasione, cose praticamente impossibili con i CCF....
RispondiEliminaIl che implica che è, con ogni probabilità, una stima conservativa...
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