sabato 20 febbraio 2016

BCE, il doppio mandato che non c’è…

Un ottimo articolo di Biagio Bossone e Stefano Sylos Labini su Voxeu.org, qui. Entro qualche giorno dovrebbe essere disponibile anche in versione italiana.

Il “peccato originale” della BCE, di cui al titolo, è il mandato singolo (stabilità dei prezzi), non abbinato alla promozione dell’occupazione. La Federal Reserve USA, al contrario, è vincolata a ricercare entrambi gli obiettivi.

E’ giusto precisare, comunque, che la situazione economica dell’Eurozona è caratterizzata, a partire dal 2008, di una perdurante, gravissima depressione di domanda, produzione ed occupazione. Depressione che, doppio mandato o no, non può essere risolta dalla classica forma di intervento delle banche centrali – l’abbassamento dei tassi d’interesse – e neanche (com'era ampiamente prevedibile, e come i fatti hanno dimostrato) dal Quantitative Easing “puro” (Banca Centrale che acquista titoli, senza però che l’emissione monetaria vada ad alimentare domanda di beni e servizi).

Serve espansione fiscale, e ad effettuarla dovrebbero essere in prima istanza le autorità di governo: che però ne sono impedite dai trattati di funzionamento dell’Eurosistema (patto di stabilità e Fiscal Compact).

Anche nell’ambito del mandato “singolo”, peraltro, la BCE non è (non sarebbe) impotente. Al contrario. La domanda depressa si abbina all’inflazione troppo bassa, ben lontana dall’obiettivo tendenziale del 2%: in effetti ne è la causa. Un’azione di stimolo diretto della domanda reale non è quindi incompatibile con il mandato singolo BCE: si può anzi argomentare che la BCE debba agire in quel senso.

E gli strumenti esistono: non convenzionali - se per convenzionale si intende la manovra dei tassi o al limite il QE “puro” - ma ci sono:


Il QE attuato inserendo, tra le attività acquistate dalla BCE, Certificati di Credito Fiscale nazionali.


O anche, semplicemente, CCF emessi dai singoli stati: la BCE può anche non acquistarli, basta che non osteggi la manovra…

2 commenti:

  1. Come ho già osservato in passato discutendo con Francesco Sylos Labini su Sbilanciamoci (che purtroppo, in occasione della ristrutturazione del suo sito, ha cancellato tutti i commenti “scomodi”),[*] lo Statuto della BCE (art. 2-Obiettivi) contempla già un mandato duale, come si evince dallo stesso titolo al plurale. A differenza della FED, i due obiettivi non sono, però, su un piano paritario, tranne in deflazione o con inflazione sensibilmente inferiore al target statutario (“sotto, ma vicino, al 2%”), come si verifica in Eurozona da ben 4 anni.

    [*] Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire)
    Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire)1
    oppure (se in avaria)
    Chi non conosce lo statuto della BCE (elenco in divenire)2

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro IN PRATICA gli obiettivi non sono stati posti su un piano paritario. Ad esempio l'aumento di tassi del primo semestre 2011 non aveva alcun senso. La BCE in quella circostanza diede la sensazione di guardare alla situazione della Germania, come se fosse quella dell'intera Eurozona...

      Elimina