venerdì 1 giugno 2018

Come abbiamo scritto a un prestigioso opinionista...


Dear Mr Xyz,

facciamo seguito alle recenti conversazioni per mettere ulteriormente a fuoco il tema della Moneta Fiscale e delle sue valenze come strumento per produrre una forte ripartenza dell’economia italiana.

L’economia del nostro paese soffre di un'enorme carenza di domanda e di potere d’acquisto, nonché di un deficit di competitività.

Immettere potere d’acquisto nell’economia e ridurre le tasse è quindi una precondizione per risolvere la crisi.

Utilizzare maggior debito per effettuare queste azioni si scontra tuttavia contro i limiti imposti dalla governance dell’Eurozona. Inoltre, è intrinsecamente pericoloso emettere debito da rimborsare in una moneta (l’euro) che l’Italia non emette.

Questa è la ragione per la quale abbiamo concepito lo strumento della Moneta Fiscale.

La Moneta Fiscale non incrementa il Maastricht Debt, che include esclusivamente le passività finanziarie da rimborsare cash.

L’abbiamo verificato in modo completo ed estensivo, sotto il profilo sia legale che contabile. Ma è importante aggiungere che il motivo per non includere le non-payable tax liabilities (categoria in cui rientra la Moneta Fiscale) nel Maastricht Debt è di sostanza, non solo di forma.

La ragione è che nessuno può essere forzato al default su un impegno che non comporta pagamenti cash.

L’Italia può, una volta per tutte, bloccare l’incremento del Maastricht Debt, e introdurre nell’economia Moneta Fiscale nella misura necessaria a ristabilire il pieno impiego (e non oltre).

Il valore della Moneta Fiscale è garantito dalla sua accettazione, da parte dello Stato italiano, per ridurre obbligazioni finanziarie altrimenti dovute. Se le emissioni che annualmente diventano utilizzabili da parte dei contribuenti non superano una modesta frazione delle obbligazioni finanziarie lorde, questa garanzia è estremamente solida (anche nel caso di un situazione congiunturale fortemente negativa).

E la situazione è effettivamente quella sopra descritta: le nostre previsioni base prevedono di emettere un massimo di 100 miliardi annui di Moneta Fiscale, a fronte di incassi lordi del settore pubblico di circa 800.

Se poi l’Italia emettesse un eccesso di Moneta Fiscale, peraltro, l’effetto potrebbe essere (alla peggio, in condizioni molto estreme) di svilirne il valore – ma senza creare alcun incremento del rischio di default.

In sintesi, il progetto Moneta Fiscale (1) è del tutto conforme alla struttura di governance dell’Eurozona (2) ristabilisce domanda e competitività ai livelli necessari, e (3) non richiede a nessuno (né alla BCE, né alla UE, né ai partner dell’Eurozona) trasferimenti finanziari o ulteriori garanzie.

Non vediamo alcuna via più efficace, né di più semplice applicazione, per riportare l’Eurozona alle sue corrette condizioni di prosperità e di stabilità finanziaria.


14 commenti:

  1. Secondo me è da presentare col nome di crediti fiscali, appena pronunci la parola moneta hai sistematicamente il solito idiota che di riflesso tira fuori nomi tipo Zimbabwe, Weimar, liretta, soldi del monopoli, carriole, ecc.

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    1. Lo pensano in molti, e infatti anch'io sono partito (e continuo a utilizzare, con riferimento alla modalità di introduzione che ritengo più plausibile, quantomeno come passo iniziale) dalla denominazione CCF = Certificati di Credito Fiscale. Ma anche lì, salta subito fuori qualcuno a dire"ah ma se sono crediti allora c'è un debito"... Chi vuole strumentalizzare trova sempre il modo per farlo.

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    2. Non e' una questione di strumentalizzare.

      Da un punto di vista strettamente economico un CCF da il diritto a non pagare Euro allo stato italiano, mentre un BTP da il diritto a ricevere Euro dallo stato italiano.

      Mi sembra una questione di logica che tra questi due diritti non vi e' molta differenza. Sono entrambi un claim su un trasferimento di euro.

      Da un punto di vista finanziario un CCF e' quasi un collateralized loan. Un BTP non da diritto a rivalersi su beni reali. Un CCF potenzialmente da il diritto di rivalersi su un bene reale (il potere fiscale dello stato italiano). Ovviamente in caso di default non e' chiaro se i CCF verebbero effettivamente onorati, ma il rischio c'e'...

      A mio parere questo potrebbe creare un effetto destabilizzante sul mercato dei BTP. Si crea uno strumento che potenzialmente subordina i BTP. Uno strumento inoltre che consente un default privilegiato verso i residenti italiani (che sono gli unici che possono estrarre valore dai CCF). Questa sono tutte caratteristiche molto pericolose per un detentore di BTP.

      Visto che lo stato italiano si finanzia in massima parte con BTP e vista la mole del debito italiano, questo mi sembra molto pericoloso.

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    3. Il progetto abbina all’emissione di CCF l’impegno a non aumentare (per essere ancora più chiari, a bloccare una volta per tutte) il Maastricht Debt (sostanzialmente, i BTP) in circolazione. Necessita’ impreviste dovute per esempio a situazioni congiunturali meno favorevoli del previsto verrebbero gestire con emissioni supplementari di CCF. A tutti gli effetti formali e sostanziali. si rispetta perfettamente il Fiscal Compact. Tutela migliore per i creditori dello Stato italiano non riesco a concepirla (salvo una garanzia totale e incondizionata della BCE, ma questo non dipende da chi sta al governo in Italia...).

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  2. Per impossibilità di segretezza il piano B dell'uscita dall'euro nel fine settimana è fuori dai giochi.
    Tuttavia se la moneta fiscale fosse prima introdotta anche solo in via sperimentale il Piano B potrebbe diventare la minaccia di INCREMENTO CONSISTENTE delle emissioni di moneta fiscale?

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    1. C'è un limite al ritmo di incremento della Moneta Fiscale. Se ne circola così tanta da rendere in pratica difficile utilizzarla tutta come compensazione di tasse, o quantomeno da allungare molto i tempi di utilizzo, la MF perde significativamente di valore.

      Certo, su un arco di tempo molto lungo è concettualmente immaginabile che l'uso di MF diventi predominante rispetto a quello dell'euro. A quel punto nella sostanza si sarebbe già in un regime post-euro. Ma non parliamo di qualche anno bensì almeno di qualche lustro, a occhio e croce.

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  3. La gente strumentalizza poiché la maggioranza forse non conosce le reali situazioni e economiche e finanziarie del perché uno Stato crea debito ed a fronte di cosa.
    Ma siamo certi che la moneta esista ?

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    1. Esiste, esiste :) è un concetto astratto ma ha un rilievo concreto. Come un contratto, come un poema, come tante altre cose...

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  4. il vostro piano appare convincente ed efficacie visto che i CCF come non-payable tax liabilities non rientrano chiaramente nel Maastricht Debt.
    Ma a questo punto appare una grossa lacuna nel vostro "piano" ossia non avete minimamente considerato la "reazione politica" al piano dall'establishement Europeo che scatenerebbe un violentessimo attacco alla stabilità finanziaria italiana (SPRED, BORSA) così da portare ad un rapido aborto di un eventuale tentativo di introdurre la moneta fiscale, cobsiderato che come la BCE tra le funzioni tipiche di una banca Centrale(banca delle banche, banca del tesore, banca dell'estero )ha solo la
    prima funzione(Pro. Savona)....domanda avete considerato questo aspetto, avete una bozza di soluzione B?
    https://blog.libero.it/lucky340/

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    1. La BCE lasciando che succeda quello si suicida. Se non blocca la speculazione, si va al breakup.

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  5. errata corrige del post precedente:
    il vostro piano appare convincente ed efficacie visto che i CCF come non-payable tax liabilities non rientrano chiaramente nel Maastricht Debt.
    Ma a questo punto appare una grossa lacuna nel vostro "piano" ossia mi sembra che non avete minimamente considerato la "reazione politica" al suddetto piano ossia appere ovvio che l'establishement Europeo scatenerebbe un violentessimo attacco alla stabilità finanziaria italiana (SPRED, BORSA) così da portare ad un rapido aborto di un eventuale tentativo di introdurre la moneta fiscale, considerato che la BCE tra le funzioni tipiche di una banca Centrale(banca delle banche, banca del tesore, banca dell'estero )ha solo la prima funzione, come ci insegna il Prof. Savona....domanda avete considerato questo aspetto, avete una bozza di soluzione ?
    https://blog.libero.it/lucky340/

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    1. Ripeto o la sensazione che l'introduzione della moneta fiscale sia interpretato come un occulto tentativo di fuoriuscita dall'euro,violento ataaccco finanziario ...la BCE col cavolo che si muove , l' eventuale governo proponente farebbe la fine di Berlusconi nel 2011..e niente rottura, cosa si potrebbe fare per far abortire tale scenario

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    2. La BCE viene meno al whatever it takes proprio in corrispondenza di un’iniziativa italiana perfettamente conforme ai trattati ? Questo implicherebbe di venire meno alle proprie funzioni istituzionali, nonché di produrre un gravissimo rischio sistemico e di mettere a repentaglio la sopravvivenza dell’Eurozona.

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