giovedì 21 marzo 2019

La nostra risposta a CESifo

Come Gruppo della Moneta Fiscale abbiamo pubblicato pochi giorni fa la nostra risposta alle obiezioni formulate dal think tank tedesco CESifo in merito al progetto Moneta Fiscale / Certificati di Credito Fiscale.

Qui l'articolo, che riprende con varie estensioni i contenuti già pubblicati in italiano qui.

10 commenti:

  1. Nel suo blog c'è un post che parla della questione (risibile, il punto è un altro ovviamente, il debito in valuta straniera e i tassi che non puoi controllare) del cambio lira euro con cui entrammo in eurozona? Poiché spesso si parla del cambio che si doveva fare a 1:1000 invece che 1:1900. Ha un post vecchio in cui spiega questo? Grazie

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    1. Casomai andava fatto 1:2500 o 1:3000, altrimenti sarebbe stato ancora più forte, non più debole… non ho scritto comunque post sul tema salvo quello (a cui si riferiva lei, credo) del 4.12.2016.

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    2. Si certo so bene che il cambio casomai doveva essere oltre 1:2500, volevo solo sapere se aveva fatto un post in cui spiegava ad esempio quali effetti si sarebbero avuti nell'economia spiccia di tutti giorni. Magari se può fare un esempio pratico (mi serve per spiegarlo alle persone (digiune d'economia) che parlano sempre del cambio credendo fosse meglio a 1:1000

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    3. Beh è molto semplice, 1:1000 invece di 1:1936,27 significa che una lira sarebbe equivalsa a un millesimo di euro invece di (circa) mezzo millesimo: cioè il doppio. Le produzioni italiane sarebbero andate fuori mercato molto peggio di quanto è accaduto.

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    4. In soldoni: una Fiat da 30 milioni di lire avrebbe visto il prezzo convertito non in circa 15.000 euro, ma in 30.000 !

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    5. Mi sorge un dubbio ma sicuramente sbaglio: ma non raddoppiavano anche gli stipendi al cambio 1:2000 ? Esempio chi prendeva 2 mln in lire diventavano 2000 euro invece che 1000 come poi è avvenuto... se un bene costava mettiamo 10 mln in lire, diventava 10000 euro quindi ci volevano 5 stipendi da 2000. Stessa cosa col cambio 1:2000 (lo stipendio è 1000 e il bene costa 5000 euro, ci vogliono sempre 5 stipendi o no ?). Mi dica dove sbaglio è solo un mio dubbio cervellotico.

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    6. Non sbaglia ma il problema è un altro: a quel punto i beni prodotti in Italia, con i costi e gli stipendi italiani, sarebbero stati fin da subito totalmente non competitivi rispetto ai medesimi beni prodotti all'estero.

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    7. Perché, tornando all'esempio di cui sopra, una Volkswagen da 30.000 marchi (circa 30 milioni di lire, perché il cambio ante euro era 990 lire per marco) essendo il marco convertito in euro circa 2 a 1, costava 15.000 euro (contro i 30.000 della Fiat con il cambio 1:1000 !). Quindi la metà...

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    8. Ecco perfetto, quindi il punto del cambio (parliamo appunto di tasso di cambio tra valute estere) riguarda i prodotti italiani venduti all'estero più che i prezzi interni. Quindi oltre a spiegare il fatto che ora abbiamo un debito in valuta estera impagabile aggiungerò il fatto che il cambio a 1:1000 sarebbe stato doppiamente nocivo per le esportazioni italiane (favorendo la Germania il doppio), e che dal punto di vista dei prezzi interni non cambiava nulla.

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    9. Riguarda i prodotti italiani venduti all'estero ma anche quelli venduti in Italia che hanno prodotti esteri in concorrenza.

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