I critici della MMT (Modern Monetary Theory) hanno l’abitudine di attribuire a questa scuola di pensiero economico affermazioni che non le appartengono – proprio per nulla.
Una che si sente spesso è che secondo la MMT “solo la moneta produce ricchezza”.
Naturalmente la MMT non afferma niente del genere. La ricchezza nasce dal lavoro, dall’inventiva, dalla creatività, dallo sviluppo della tecnologia, dall’appropriato utilizzo delle risorse naturali.
Ma in un’economia di mercato, in cui si verificano interscambi di beni e di servizi, la moneta svolge un ruolo importantissimo per agevolare l’intermediazione.
E la moneta la creano due soggetti: lo Stato, che la immette nell’economia per il tramite della spesa pubblica, e il sistema bancario, che invece utilizza il canale del credito privato.
Il corretto funzionamento di questi due canali è essenziale per lo sviluppo economico e per la stabilità del sistema. E occorre sempre ricordare che il credito privato è prociclico: c’è molta offerta di credito, e molta volontà di utilizzarlo, quando l’economia va bene. Il contrario nelle situazioni di difficoltà.
Per questo non si può lasciare la creazione di moneta solo al sistema privato. La creazione e l’immissione mediante il deficit pubblico svolge un ruolo fondamentale, sia per assecondare la crescita dell’economia, sia per stabilizzarla con politiche anticicliche.
Questo si comprende studiando la MMT. E questo non
capiscono i suoi critici.