giovedì 8 maggio 2025

Il cosiddetto debito pubblico

 

Il cosiddetto “debito pubblico” espresso in moneta propria, cioè in moneta emessa dallo Stato, NON E’ DEBITO. E’ un deposito vincolato, con un termine di scadenza per il suo rimborso, presso il ministero dell’economia dello Stato emittente.

Il deposito può (non necessariamente deve) essere cartolarizzato mediante emissione di titoli di Stato. Questo ovviamente ne agevola la trasferibilità. Ma rimane un deposito monetario.

E se è un deposito monetario in moneta di Stato, non esiste che possa creare un problema di insolvenza. Può creare un problema di inflazione. MA NON UN RISCHIO DI CREDITO.

Il rischio di insolvenza sul cosiddetto “debito pubblico” esiste se, e solo se, il debito è emesso in moneta NON DI STATO. In pratica, se è emesso in moneta straniera… o in moneta emessa da una banca centrale NON controllata dallo Stato.

2 commenti:

  1. Roberto Nardella: Già, il problema è relativo alla cosiddetta "indipendenza" della banca centrale che è in realtà null'altro che il cane da guardia della finanza apolide che governa il mondo.

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