giovedì 22 giugno 2023

I collaboratori di Giorgetti

 

Vediamo come andrà finire il tormentone della ratifica (o meglio, spero, della non ratifica) del “MES riformato”. Di sicuro il parere tecnico firmato dal capo di gabinetto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Stefano Varone, ha generato parecchia confusione.

Perché avrà anche ragione Giuseppe Liturri che, nell’analizzare il parere del MEF, rileva che in realtà è molto meno favorevole rispetto a come è stato presentato e interpretato, soprattutto dai giornaloni euristi.

Avrà ragione, anzi ce l’ha senz’altro, ma di questa immagine di dubbi e spaccature all’interno della maggioranza di governo si sarebbe fatto volentieri a meno.

Su un tema meno importante, peraltro, ricordo che un certo rumore l’aveva fatto anche l’ultimo Documento di Economia e Finanza, in quanto a un certo punto presentava un grafico a supporto della tesi che i flussi migratori sono benefici per il PIL e per la sostenibilità del debito pubblico. Non esattamente la tesi tradizionalmente sostenuta da Fratelli d’Italia e Lega.

Claudio Borghi aveva fatto sapere che quel grafico in realtà era presente anche nelle edizioni precedenti del DEF. Certo, Giorgetti non l’aveva fatto togliere, ma semplicemente, con ogni probabilità (secondo Borghi) “gli era sfuggito”.

A questo punto però è lecito chiedersi: a Giorgetti “sfugge” anche quello che fa il suo capo di gabinetto Varone ? Il responsabile di un’organizzazione, tanto più se importante quanto un ministero (anzi, il ministero più rilevante dell’intero governo) dovrebbe preoccuparsi dell’affidabilità dei suoi collaboratori “apicali”.

Magari l’estensore dei grafici inseriti del DEF apicale non è. Ma il capo di gabinetto invece sì, senz’altro.

Stiamo a vedere. Certo, quanto è accaduto non è l’ideale per smentire la diffusissima tesi che Giorgetti sia a tutti gli effetti la quinta colonna “eurista-draghiana” all’interno del governo (e della Lega).

 

1 commento:

  1. Tesi diffusissima perché Giorgetti sembra fare di tutti per accreditarla come vera. Poi magari la realtà è più complicata di quello che appare. Come spesso succede. Ma non sempre.

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