Domanda: il declino demografico è un fenomeno economico o è un fenomeno culturale ?
A mio parere i fattori economici sono determinanti, ma occorre distinguere. Ci sono due tendenze in gioco, una di lunghissimo termine e una che è figlia delle condizioni attuali di molti paesi (e dell’Italia in particolare).
Contrariamente a quanto si è ritenuto per secoli e a quanto qualcuno ancora sostiene, o teme, la crescita della popolazione mondiale non è di natura esponenziale. Anni, o meglio decenni, fa sentivo ragionamenti di questo tipo: siamo in tre miliardi e cresciamo del 2% all’anno, che vuol dire raddoppiare ogni 35 anni. I tre miliardi diventeranno quindi 6, 12, 24, 48, numeri sempre più pazzescamente elevati, che creeranno una pressione insostenibile sulle risorse e sull’ambiente portando il pianeta al collasso.
Da Malthus al Club di Roma, tutta una serie di scenari distopici si basavano su quanto detto al paragrafo precedente.
Non è così. La crescita della popolazione segue una curva non esponenziale ma logistica. Una curva a S che ha una fase di crescita esponenziale ma poi si appiattisce su un asintoto. In pratica, si raggiunge a un certo punto una situazione di stabilità.
Perché c’è una fase di crescita rapida e poi l’appiattimento ? perché per millenni l’umanità ha convissuto con alti tassi di mortalità infantile / giovanile. Era necessario fare sei, otto, dieci figli perché ne sopravvivessero un paio.
Quando i progressi della medicina e delle strutture sanitarie riducono la normalità infantile, per una generazione, all’incirca, le scelte di pianificazione famigliare ancora non riflettono la nuova situazione. Non in pieno, quantomeno. Magari non si fanno più sei o otto figli, ma tre o quattro sì, solo che adesso sopravvivono (quasi) tutti.
Ne risulta appunto una fase esponenziale di crescita demografica, che il mondo occidentale ha sperimentato grosso modo tra il 1950 e il 1980, l’Asia un po’ più tardi.
Ed è un fenomeno di natura economica perché la disponibilità di strutture mediche e sanitarie va di pari passo con il raggiungimento di un adeguato livello di PIL pro capite.
L’unica parte del mondo che è ancora nella fase di crescita esponenziale della popolazione è l’Africa. E infatti dagli 8 miliardi attuali, si prevede che la popolazione mondiale raggiunga, nella seconda metà di questo secolo, i 10, forse (massimo) gli 11. Con praticamente tutta la crescita concentrata nel continente africano. Ma poi si raggiungerà lo stato stazionario anche lì.
Questo è il trend economico-demografico di lungo termine.
Poi ci sono i fenomeni figli delle circostanze attuali. Le politiche di bilancio pubblico, l'equivoco sulla natura dei deficit, l’austerità, la crescita delle diseguaglianze. Tutti fattori che rendono difficile creare famiglie, fare due figli, mantenere le nascite al livello di sostituzione.
Anche questo è un fenomeno di natura economica. Ma prodotto da precise scelte politiche, che vanno contrastate e superate, perché sono socialmente deleterie e non sono la conseguenza di nessuna tendenza di fondo che non possa essere invertita.
La stabilità
della popolazione mondiale intorno alla decina di miliardi è uno sbocco
sensato. Il declino di determinati paesi no, è il prodotto di scelte politiche
inaccettabili. E questo vale in particolare per l’Italia.
Per chi avesse dubbi su che cos'è una curva logistica... =>
RispondiEliminahttps://it.wikipedia.org/wiki/Equazione_logistica