martedì 12 marzo 2019

Gli immaginari problemi dell'Italia


L’Italia, dice Stefano Sylos Labini, “è in preda a un pessimismo autodistruttivo: qualsiasi cosa non serve a nulla e non funzionerà [nella mente di buona parte dell’opinione pubblica, s’intende]. Abbiamo sperato che l’adesione all’euro risolvesse parecchi nostri problemi ma non è stato così”.

Riflessioni su quest’ultimo punto. Non serviva alcuna particolare dote o intuito per comprendere che l’euro non avrebbe risolto proprio nulla ma anzi, con fortissima probabilità, creato problemi – e molto, molto gravi.

Bastava aver letto che cosa ne pensavano grandi economisti di tutte le tendenze e di tutte le scuole di pensiero – il monetarista Friedman, il neokeynesiano Dornbusch, il postkeynesiano Godley, e parecchi altri.

Se il progetto euro è stato accettato, inizialmente, con tanto entusiasmo in Italia lo si deve (almeno in buona parte) alla nostra atavica tendenza a ritenerci un paese “inadeguato”, che ha bisogno di importare dall’esterno modelli di pensiero e schemi di comportamento per risolvere chissà quali carenze.

Quali problemi avrebbe mai dovuto risolvere l’euro ?

Il debito pubblico – che problema è, o può diventare, quando lo denomini in una moneta che non emetti (come appunto l’euro), non quando è espresso nella tua ?

L’inflazione – che esauriti gli effetti delle crisi petrolifere, dagli anni Ottanta in poi stava rapidamente scendendo, da noi come del resto in tutto il mondo ?

In Italia abbiamo l’abitudine di vedere problemi immaginari, o comunque non così gravi, o in procinto di risolversi da sé. E poi di cercare di “risolverli” creando, invece guai veri.

Abbiamo il difetto di non credere alle nostre potenzialità, alle valenze delle nostre originalità, dell’ineguagliabile capacità di essere creativi, flessibili e innovativi. Potenzialità e doti che tutto il mondo, al contrario, ci riconosce.

Ad eccezione, chissà perché, di noi stessi.


17 commenti:

  1. Mi permetto di precisare che "l'entusiastica" accettazione dell'Euro non c'è mai stata per il semplice fatto che l'opinione pubblica non poteva avere i mezzi per comprendere tutto quello che si nascondeva dietro la cortina fumogena della propaganda. A noi è stato propinato "giochi senza frontiere", la famosa ode di Beethoven e tanto zucchero filato (Prodi dicet), mentre in Parlamento c'è stato un acceso dibattito sulle reali conseguenze della moneta unica. Lo stesso emerito ex Presidente della Repubblica, inizialmente si è mostrato contrario, salvo poi rimangiarsi tutto e lasciando ai posteri una dimostrazione plastica delle contraddizioni (in seguito rivelatesi drammaticamente veritiere)alla base di una scelta che, a ben analizzare, tanto entusiastica non lo è mai stata.
    A.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ha ragione, ho esagerato dicendo "entusiastica". La mia impressione comunque è che ai tempi la maggioranza della pubblica opinione fosse positiva. Certo, non quelli che avevano letto Godley, Friedman o Dornbusch, appunto. Ma eravamo in pochi con la "fissa" per questi argomenti.

      Elimina
  2. Seguendo il filo delle vostre riflessioni una grossa responsabilità dei guai dell'Italia sembra ricadere sulla propaganda, ovvero una informazione inadeguata per qualità ed eccessivamente asservita a pochi dominus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Risalendo un passo più indietro, però, la propaganda c'è dappertutto e dappertutto dipende in larga parte da pochi dominus. Se in Italia fa presa più che altrove è a causa di quella "nostra atavica tendenza a ritenerci un paese inadeguato”, di cui si parla nell'articolo.

      Elimina
  3. Che ne pensa dell'eventuale firma ed adesione alla BRI cinese del gov italiano? Premesso che vorrei un'Italia indipendente sia da Usa che da chiunque altro, non credo proprio che Trump potrà permettere questa direzione voluta soprattutto dai 5S (Geraci Conte Di Maio). Qui ci sono in gioco ben più di meri scambi commerciali... vale a dire questioni geopolitiche ed interessi strategici sia italiani che americani che dubito permetteranno finiscano in mano a Pechino. Che ne pensa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho un'opinione perché i contenuti dell'accordo BRI sono troppo fumosi (almeno per come è stato presentato). Mi lascia perplesso aver irritato l'amministrazione USA, che fin qui per il governo italiano in carica aveva manifestato molta simpatia. Io ovviamente avrei di gran lunga preferito far leva sui rapporti (fin qui buoni) tra Trump e Conte per ottenere il loro sostegno al progetto CCF, in termini di "moral suasion" verso la UE affinché non si metta di traverso… la valenza dei CCF mi è chiara (ovviamente :) ) quella della BRI no.

      Elimina
  4. La "nostra atavica tendenza a ritenerci un paese inadeguato” credo dipenda da cause storiche e culturali che hanno segnato il processo di unificazione del Paese a partire dal cosiddetto Risorgimento fino alla cosiddetta Resistenza, ma non è questa la sede per approfondire. Ma sia i favorevoli all'euro che quelli contrari non possono negare che, nonostante tutte le contraddizioni italiane, fino a circa metà degli anni '90 il nostro paese ha potuto beneficiare di tassi di crescita che chi ha qualche capello bianco oggi ricorda con nostalgia. Come è stato possibile questo? Questa crescita ha sempre fatto concorrenza inevitabilmente ad alcuni grossi paesi europei che ci hanno sempre criticato per gli sprechi, l'inefficienza e la corruzione, facendo molto leva proprio sulla nostra "nostra atavica tendenza..."; una crescita che però ha iniziato ad arrestarsi alla fine degli anni '90 e in modo marcato soprattutto dopo il 2011: se eravamo corrotti sia prima che dopo quel periodo che cosa è successo improvvisamente? Senza tanti giri di parole: a che cosa è servito veramente l'euro?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A promuovere deflazione salariale, compressione di redditi e diritti delle fasce sociali disagiate, condizioni di grande favore per la finanza speculativa e predatoria e per i grandi gruppi multinazionali soprattutto esteri… Purtroppo la lista di chi ha guadagnato con l'euro include gruppi d'interesse molto forti. Dall'altra parte, ahinoi, il 90%+ della popolazione.

      Elimina
  5. 1. Diciamo anche che dalla fine della seconda guerra mondiale, l'autorazzismo in Italia è sempre stato propagandato a piene mani da TV e giornaloni italiani, chissà come mai......!!

    2. Integrazioni.

    2A. Nino Galloni: "Ho previsto l'euro-disastro e mi hanno fatto fuori", di A. Giorgiutti per Libero Quotidiano, 1 febbraio 2017

    https://web.archive.org/web/20170201203253/http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/12292522/nino-gallioni-euro-disastro-mi-hanno-fatto-fuori.html

    Degni di particolare menzione , i seguenti passaggi dell'intervista.

    Primo blocco.

    Dc, Psi e Pci come si dividevano al loro interno su questo punto?

    «Nella Dc tra i favorevoli alla cessione di sovranità monetaria, oltre ad Andreatta, c' erano Goria, Carli e la sinistra politica di De Mita; tra i critici, la sinistra sociale di Donat Cattin e, almeno inizialmente, Andreotti. Nel Psi Craxi era tra i critici e in teoria lo erano pure esponenti come Forte, Formica, Leon, che però erano poi molto sensibili al tema della lotta alla corruzione per ragioni interne di partito; nel Pci tra i critici c' era un centro studi, il Cespe, ma Berlinguer era favorevole alla linea Ciampi. Linea che in Parlamento era in minoranza, come ammise nel 1991 lo stesso Andreatta, giustificando in questo modo la decisione di non coinvolgere l' assemblea».

    E in Bankitalia ci fu una dialettica?

    «Altro che dialettica, quelle di Baffi (governatore fino al 1979, ndr.) e di Ciampi erano visioni opposte su Europa, inflazione, investimenti, riconversioni e ristrutturazioni industriali. Che andavano fatte, ma in un contesto di sviluppo della domanda interna».

    Secondo blocco.

    Nel 1989 Andreotti le scrisse per chiederle di far parte del suo nuovo governo.

    «Aveva letto una mia intervista dove criticavo le scelte fatte otto anni prima. Mi scrisse chiedendomi di collaborare per cambiare l' economia italiana. Io avevo lasciato l' amministrazione pubblica, decisi di rientrare».

    Di nuovo al Bilancio. Ministro: Paolo Cirino Pomicino.

    «Vengo messo al vertice del ministero. Non era un ministero importante dal punto di vista della spesa, ma lo era dal punto di vista delle procedure. E tutto passava da me».

    Durò pochi mesi.

    «Guido Carli, ministro del Tesoro, ricevette una telefonata da Helmut Kohl. Andreotti si arrese alle sue pressioni, che si univano a quelle di Bankitalia, Fondazione Agnelli e Confindustria, la quale invece di fare gli interessi degli iscritti faceva gli interessi dei pochi che avrebbero poi venduto le proprie aziende a buon prezzo, mentre quelle di Stato furono svendute a prezzo di magazzino».

    Perché Kohl aveva voce in capitolo?

    «Kohl e Mitterrand avevano fatto un patto. Il primo voleva la riunificazione tedesca, il secondo voleva evitare, per ragioni di immagine, la svalutazione del franco come via alla competitività dell' economia francese. Da quel patto nacque l' euro».

    2B. "The Elephant In The Room" gigatesco quanto una casa, eccolo arriva!

    "La Ue fatta nascere dalla CIA", di James Hansen per ItaliaOggi, 23 gennaio 2016

    I documenti sono stati scoperti da Joshua Paul, un professore della Georgetown university

    Che finanziò massicciamente tutti i leader europeisti

    https://www.italiaoggi.it/news/la-ue-fatta-nascere-dalla-cia-2053384

    In particolare il seguente passaggio finale da segnalare col pennarello rosso:

    L'archivio scoperto da Paul contiene anche un memorandum datato 11 giugno 1965 in cui la sezione «affari europei» del dipartimento di stato Usa consiglia al vice-presidente dell'allora comunità economica europea, l'economista francese Robert Marjolin, di perseguire l'obiettivo dell'unificazione monetaria europea agendo sottotraccia: gli raccomanda di sopprimere il dibattito al riguardo fino al momento in cui «l'adozione di tali proposte diventerà virtualmente inevitabile».

    3. Complimentissimi per questo suo ottimo Blog di contro informazione economica, davvero portentoso!

    Cordiali saluti e buona giornata.

    TheTruthSeeker

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a lei e grazie per i riferimenti bibliografici. La CIA ebbe parte nella nascita della UE ? possibile, ma l'establishment USA era tutt'altro che compatto su questo. Le voci critiche sull'euro del resto venivano soprattutto dal mondo USA e UK.

      Elimina
    2. 1. Grazie mille del suo rapido e autorevole feedback!

      2. Chicca controinformativa su Altiero Spinelli considerato da TV e giornaloni uno dei padri nobili della UE.

      Prima parte

      Altiero Spinelli scrive infatti nel suo Diario il 12 aprile 1953: “Per quanto non si possa dire pubblicamente, il fatto è che l’Europa per nascere ha bisogno di una forte tensione russo-americana, e non della distensione, così come per consolidarsi essa avrà bisogno di una guerra contro l’Unione Sovietica, da saper fare al momento buono in cui il regime poliziesco sarà marcio[...].” [2]

      L'unità europea non è quindi un qualcosa di a sé stante fatta sulla Luna, ma che va inquadrata nella realtà concreta in cui viene concepita e sorge; sin dall'inizio, in particolare, non è disgiungibile dalla strategia e dagli interessi dell'imperialismo statunitense.

      Negli ultimi anni di vita, è ancora Altiero Spinelli a riconoscerlo e anzi a rivendicarlo apertamente, intervenendo al congresso del Partito Radicale nel 1985: “Ci sono essenzialmente due metodi che sono contemporaneamente in opera; c'è il tentativo […] di un'Europa che sia fatta dagli europei. E c'è contemporaneamente il tentativo di un'Europa che sia fatta dagli americani. E vorrei che non ci sdegnassimo inutilmente, e in fondo non seriamente, di questa seconda alternativa. L'unità imperiale sotto l'egida americana è certo anche assai umiliante per i nostri popoli ma è superiore al nazionalismo perché contiene una risposta ai problemi delle democrazie europee, mentre il ritorno al culto delle sovranità nazionali non è una risposta. [...]

      Elimina
    3. Seconda parte.

      Le due forme stanno procedendo insieme e noi le vediamo sotto i nostri occhi; e guardate, non si può abolire l'una nella misura in cui si sviluppa l'altra. [...] È attraverso queste due che l'Europa va muovendosi.

      […] Ebbene, noi abbiamo una serie di eserciti apparentemente nazionali inquadrati sotto il comando americano e nel sistema imperiale americano. E la responsabilità fondamentale della difesa dell'Europa ce l'hanno oggi gli americani. Noi formiamo truppe di ausiliari.” [3]

      Più chiaro di così

      Non può quindi sorprendere quanto appare nero su bianco nei documenti dell'intelligence Usa venuti alla luce grazie al ricercatore della Georgetown University Joshua Paul e ripresi dal Telegraph in un articolo del 2000: nel 1948 venne creato il Comitato Americano per l'Europa Unita (ACUE), guidato dall'ex capo dell'OSS (poi CIA) William J. Donovan e da Allen Dulles, poi capo della Cia. [4]

      Il Comitato, attraverso finanziamenti delle fondazioni Rockefeller e Ford, aveva il compito di sostenere e indirizzare la campagna per l'integrazione politica europea in chiave anti-comunista, in particolare finanziando il Movimento Europeo e la Campagna Giovanile Europea. [4]

      Secondo questi documenti desecretati, il Comitato disponeva a metà degli anni '50 di circa 1 milione di dollari all'anno; nel 1958, per esempio, fornì il 53.5 per cento dei fondi del Movimento.

      Fu ad esempio un memorandum del 26 luglio 1950 firmato dal generale Donovan a dare istruzioni per mettere in atto una campagna per promuovere la creazione del Parlamento europeo. [5]

      Non si tratta quindi di complottismo, ma semplicemente della dimostrazione di una lucida e dichiarata strategia politica dell'imperialismo statunitense, accettata da gran parte delle classi dirigenti europee, che ha accompagnato sin dalle origini il mitico progetto comunitario.

      Come scrive Brzezinski, “L’ Europa unita doveva fungere da strumento di colonizzazione Usa e testa di ponte verso il continente asiatico.” [6] Per caso vi suona familiare?

      È del resto ancora Altiero Spinelli, con encomiabile schiettezza, a darne conferma nel suo Diario descrivendo il suo viaggio negli Usa del 1955: “Assai più interessante è stato l’incontro con Richard Bissell – Central Intelligence Agency. Ha mostrato subito un assai vivo interesse per i miei piani, ed ha promesso di intervenire presso Donovan e presso la Ford Foundation. [...] Ho visitato Donovan. Era presente anche Hovey, Executive Director dell’American Committee on United Europe [...] entrambi entusiasti del mio piano. Donovan si è impegnato formalmente a cercar fondi. Ha approvato la mia decisione di far in modo che sia io a dirigere l’operazione. […] Praticamente ho ottenuto la garanzia dell’appoggio dell’USIA, della Ford Foundation e dell’ACUE. Più di questo non potevo sperare.” [2]


      Riferimento e proseguimento:

      https://www.lacittafutura.it/esteri/il-mito-reazionario-dei-padri-fondatori-dell-ue
      PS proseguimento nel prossimo post

      Elimina
  6. 3. "Al contrario di quanto affermano, gli Stati Uniti importano massicciamente petrolio russo", traduzione di R. Marmetti per Rete Voltaire, 17 gennaio, 2023

    https://www.voltairenet.org/article218669.html

    In particolare il passaggio finale:

    Nel 1992 Wolfowitz scriveva: «Benché gli Stati Uniti sostengano il progetto d’integrazione europea, si deve vigilare per prevenire l’emergere di un sistema di sicurezza puramente europeo che minerebbe la Nato, in particolare la sua struttura di comando militare integrato». Per il Pentagono il nemico principale non è la Russia, ma un’Europa indipendente.

    Commento.


    Lo spauracchio per le élites psicopatiche guerrafondaie di USAI ( United States of America and Israel ) è la potenziale formazione del blocco geopolitico Eurasia ( europa + russia e russia + cina ) e quindi ancora fanno tutto il necessario , il possibile e l'impossibile per impedirlo, ma un mondo multipolare sembra ormai impossibile da fermare.

    RispondiElimina
  7. 4. https://www.libreidee.org/2017/11/mundell-il-genio-malvagio-delleuro-cosi-vi-rovineremo/

    5. How Does Washington Control Foreign Leaders? “We Give Them Bags Full Of Cash”…

    "Years ago I was in the Pentagon in the office of a very high official being offered an important appointment. I used the opportunity to ask a question about something that had long puzzled me. How, I asked, does Washington manage to get foreign governments to support Washington’s interests at the expense of their own countries? “Money,” the high Pentagon official said. “You mean foreign aid,” I said. “No,” the official said, “we give the political leaders bags full of money. We own them. They report to us.”, by Paul Craig Roberts , May 15, 2022

    Riferimento:

    https://www.paulcraigroberts.org/2022/05/15/the-kremlin-never-learns-2/



    Breve commento finale

    Per quanto riguarda UE ed area euro, stringendo il succo, diciamo che le istanze geopolitiche delle oligarchie statunitensi hanno finora hanno sempre prevalso sulle istanze economiche e sociali dei popoli europei, tutto questo con l'avvallo delle elites e delle oligarchie europee che nel migliore dei casi si sono vendute per un piatto di lenticchie, nel peggiore dei casi si sono imboscate sacconi di dollari sotto banco... , ecc...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Piatto di lenticchie in rapporto alla dimensione degli interessi in gioco, vagone di caviale per le tasche di chi incassa...

      Elimina
  8. Dimenticavo!

    1. “Romano Prodi, poi, si è superato. Intervistato da Radio Popolare ha detto che la Grecia non uscirà, perché gli Usa lo impediranno, avendo un netto interesse geopolitico a evitare che Putin l’attiri nella sua orbita. D’altra parte, ha proseguito Prodi, è importante che l’Europa resti unita, perché solo uniti contiamo qualcosa nel mondo. Ma come? In teoria essere uniti ci serve a non essere subalterni, ma in pratica restiamo uniti solo per subalternità agli Usa, che decidono se e per quanto noi dobbiamo continuare a tenere insieme i cocci dell’euro?”, Prof. Alberto Bagnai, quando era solo professore universitario

    Luglio 2015

    Proseguimento:

    https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/vittoria-pirro-bagnai-altro-euro-euro-senza-austerita-non-104402.htm


    2. "...gli Stati Uniti che ci avevano creato e sostenuto..", Mario Monti in TV ( programma "Stasera Italia" ), 16 Novembre 2019

    Il video: https://twitter.com/fcif62/status/1195799254511575042

    RispondiElimina
  9. Dimenticavo, davvero l'ultima!



    https://www.paulcraigroberts.org/2016/07/27/is-europe-doomed-by-vassalage-to-washington-paul-craig-roberts/

    Da notare anche il seguente passaggio dell'articolo:

    In the 1970s my Ph.D. dissertation chairman, then a very high-ranking official in Washington with control over international security affairs, asked me to undertake a sensitive mission abroad. I refused. Nevertheless, he answered my question: “How does Washington get foreign countries to do what Washington wants?”

    “Money,” he said. “We give their leaders bagfuls of money. They belong to us.”

    The record is clear that the EU serves the interests of Washington, not the interests of Europe.


    PS Chi è Paul Craig Roberts:

    https://www.paulcraigroberts.org/pages/about-paul-craig-roberts/

    RispondiElimina