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giovedì 26 novembre 2020

Su Micromega - il debito pubblico da cancellare

Uno degli ultimi post pubblicati su questo blog è apparso di recente su Micromega. Le critiche di un lettore, Luigi Massa, e le mie risposte sono utili (credo) per chiarire ulteriormente il tema.

giovedì 28 dicembre 2017

Moneta Fiscale: la guerra dell’establishment agli spaventapasseri

Il progetto Moneta Fiscale è oggetto di un crescente fuoco di sbarramento (questo almeno è il tentativo…) da parte di vari esponenti dell’establishment.

Abbiamo una volta di più approfittato dell’ospitalità di Micromega per replicare alle obiezioni di Lorenzo Codogno e altri sul Sole24 Ore, richiamando inoltre altre confutazioni già da noi pubblicate (a Perotti – che ha scritto su Repubblica - a De Bortoli – che è uscito sul Corsera - nonché a Banca d’Italia).


Non amo le polemiche fini a se stesse, ma in questo caso mi sembra appropriato sottolineare che abbiamo debitamente richiesto a Repubblica, Corsera e Sole spazio di replica sulle medesime testate. Spazio che in tutti questi casi non è stato concesso: Corsera e Sole rispondendo “mandateci il pezzo” per poi sparire; Repubblica in modo (riconosciamolo…) molto più diretto: “assoluta mancanza di spazio” (su un sito online: erano finiti i bit, a quanto pare. Posizione coerente per chi sostiene che lo Stato non può spendere di più perché “sono finiti i soldi”…).

Pazienza. Altri media e altri siti online, come Micromega appunto, come Economia & Politica, coprono con efficacia lo spazio lasciato libero dai giornaloni paludati.

Trovo sempre importante usare parole e terminologia con la massima precisione che mi è possibile, quindi non accuso i giornaloni di aver attuato una censura. “Censura” è il controllo e la limitazione della libertà di espressione da parte di un’autorità politica. La nostra libertà di espressione ovviamente l’abbiamo utilizzata altrove, e nessuna autorità ce lo ha impedito.

No, Repubblica Corsera e Sole non hanno fatto censura. Però hanno adottato un atteggiamento che li qualifica in modo molto chiaro. Non si tratta di quotidiani di opinione. Un quotidiano di opinione mette a confronto temi e posizioni e dà al lettore modo di documentarsi e di valutare tesi e proposte.

Non si tratta di quotidiani di opinione ma di organi di propaganda. Tutto qui.


martedì 14 febbraio 2017

Target2: articolo su Micromega

Un mio articolo su Micromega - che riprende e integra il contenuto di alcuni post precedenti, cercando di far chiarezza sull'ormai annosa vicenda dei saldi Target2.

Spero che leggendolo la questione risulti meno misteriosa ! comunque sul tema "gli sbilanci Target2 impediscono di uscire dall'euro ?" la mia risposta è, chiaramente, NO.

Poi, se vogliamo percorrere una strada operativamente (e credo anche politicamente, ma lì le valutazioni sono difficili) molto più semplice, ci sono i Certificati di Credito Fiscale...

martedì 16 giugno 2015

EBook su Micromega

Lo trovate qui, liberamente e gratuitamente scaricabile. Una disamina del progetto Moneta Fiscale che si è cercata di rendere il più esaustiva possibile, toccando temi tecnico-finanziari ma anche storici, politici, legali e altro ancora.

domenica 9 novembre 2014

CCF e Riforma Morbida su Micromega

Ecco qui l'articolo: in bella evidenza, grazie ad Enrico Grazzini.
 
A 36 ore dall'uscita abbiamo superato i 500 "Mi piace". Le letture quindi sono state molte di più.
 
E su facebook ieri ho passato parecchio tempo a rispondere a critiche. Il che secondo me è un ottimo segno: chi critica ha letto, con attenzione, e si sforza di capire.

lunedì 6 ottobre 2014

Articoli su Micromega e su Fatto Quotidiano


Enrico Grazzini ha pubblicato queste eccellenti recensioni del nostro libro, qui e qui, e mi ha anche gentilmente richiesto di segnalargli eventuali punti dove i suoi articoli avessero, eventualmente, riportato in modo non del tutto esatto le opinioni e le proposte mie e di Giovanni Zibordi.

Dopo averli letti e riletti, ho sinceramente molto poco da segnalare. Grazzini ha analizzato il libro in modo attento e approfondito, e non posso che ringraziarlo per aver colto e comunicato ai suoi lettori il senso e le implicazioni della proposta CCF.

L’unico punto che merita una precisazione (ed è stato Grazzini stesso a farmelo presente) deriva dal fatto che il libro stesso dovrebbe forse mettere ancora più chiaramente in evidenza la dimensione e la durata dell’intervento proposto: quanti CCF si emettono annualmente, per quanto tempo e qual è di conseguenza l’ammontare dei CCF che circolano nell’economia italiana.

Nella recensione su Micromega, si legge a un certo punto che “nel caso italiano gli autori propongono che lo stato distribuisca 200 miliardi di CCF all’anno per due anni, nel 2015-16, da utilizzare per pagare il fisco dopo due anni dalla loro emissione”.

E’ in effetti così, ma questo non vuol dire che nel 2017 le emissioni di CCF si interromperebbero. Significa che verrebbero emessi sempre 200 miliardi all’anno, ma l’ammontare in circolazione non aumenterebbe ulteriormente in quanto verrebbero utilizzati (e quindi estinti) i 200 miliardi emessi nel 2015.

In pratica ogni anno emetto 200 miliardi; a fine 2015 ce ne sono 200 in circolazione; a fine 2016 sono diventati 400; a fine 2017 sono rimasti 400 in quanto 200 di nuove emissioni compensano 200 di utilizzi; e così via per un periodo di tempo indeterminato.

Naturalmente, questa è un’ipotesi che, all’atto pratico, può essere tarata e graduata in funzione della reazione effettiva dell’economia e del comportamento adottato dagli altri stati membri dell’Eurozona. Per esempio, è plausibile che l’introduzione dei CCF da parte dell’Italia verrebbe imitata da altri paesi, cosa che ne aumenterebbe l’efficacia complessiva e renderebbe sufficiente una minore dimensione delle emissioni totali.

Il punto importante è che l’introduzione dei CCF ridà ai vari paesi le necessarie leve d’azione per condurre adeguate politiche espansive della domanda, e anche per ripristinare, caso per caso, livelli di competitività che evitano il formarsi di squilibri nei saldi commerciali esterni all’Eurozona (cosa, quest’ultima, che viene ottenuta grazie alla destinazione di una quota dei CCF emessi per ridurre la fiscalità che grava sui costi di lavoro).