Non conosco di persona
Andrea Terzi, ma è un economista che apprezzo molto e con le cui idee mi trovo,
in genere, ampiamente in sintonia. Qui, tuttavia, mi pare che una sua affermazione
in merito all’”Helicopter Money” crei un equivoco su cui vale la pena di
soffermarsi.
“L’Helicopter
Money” è una modalità di gestione dei deficit fiscali che non comporta la
creazione di debito pubblico. Tuttavia, la moneta emessa da una banca centrale
è semplicemente un titolo governativo con una diversa durata, e ogni argomentazione
che inizia assumendo che il debito pubblico è cattivo non farà molta strada
proponendo un incremento di debito in una forma differente”.
La moneta può
essere considerata un “titolo governativo con una diversa durata”, certamente,
ma è un titolo governativo che non è soggetto a rimborso, e che evita quindi i
rischi di default e le potenziali instabilità finanziarie connesse all’esistenza
di un debito.
Casomai, è
corretto affermare che il debito pubblico non comporterebbe rischi di default
nel momento in cui la banca centrale del paese emittente lo garantisse
illimitatamente. E’ possibile immaginare questo, com’è possibile concepire una banca
centrale totalmente dipendente dal governo, o addirittura una funzione di
emissione della moneta assunta direttamente dal governo, con la
banca centrale che scompare del tutto. Ma attualmente siamo ben lontani da una
situazione del genere.
Le banche
centrali oggi esistono e hanno livelli di indipendenza dai governi più o meno
alti (relativamente bassi, per esempio, nel Regno Unito, altissimi nell’Eurozona).
Si può contestare che sia appropriato, si può auspicare che le cose cambino, ma
oggi è così.
E se
cambiassero, peraltro, non troverei corretto affermare che “la moneta di banca
centrale è debito”, ma casomai che “il debito pubblico è una forma di moneta”.
In un sistema in
cui – e mi riferisco qui anche e soprattutto all’Eurozona – la garanzia
illimitata e incondizionata del debito pubblico da parte della banca centrale
non esiste, effettuare azioni espansive della domanda mediante emissione di un
titolo non soggetto a rischio di default è un’opzione estremamente
interessante.
L’”Helicopter
Money” è una possibilità. L’emissione di titoli fiscali un’alternativa da
prendere serissimamente in considerazione - appunto in quanto i governi la
possono effettuare autonomamente, senza dover chiedere nulla alle banche
centrali.
Esiste un limite alla creazione di denaro dal nulla?( a prescindere dall'inflazione)
RispondiEliminaCi sono molti commentatori che lasciano trasparire molti dubbi, nel senso di in limite.
Non siamo più nel gold standard, è vero, ma perchè allora le banche devono restituire capitali virtuali alla BCE dopo il QE ? con un tasso di interesse all'1%? sottolineo CAPITALI VIRTUALI. Volgarmente si tratta di una messinscena? se la BCE con un meccanismo che non sto qua a ripetere rimette in sesto le banche,copre i buchi,se è moneta creata dal nulla, allora che bisogno c'è di restituire il "malloppo" alla BCE? dove sbaglio nella mia considerazione?
Grazie mille
Lorenzo Zanellato
Non sbagli, e definirla una messinscena mi pare appropriato... Vedi anche qui.
EliminaChe cosa ho capito fino ad ora? La Bce crea dal nulla euro, nel gergo comune trasforma carta straccia in banconote, questi soldi vengono dati in prestito, oggi a tassi vicini allo zero, alle banche di Eurolandia. Con questi soldi le banche acquistano i buoni del Tesoro dello Stato con i quali i governi nostrani ripagano ogni anno solo gli interessi sul debito pubblico, di più infatti non si riesce a fare. Idealmente questi soldi dovrebbero alimentare l’economia e farla crescere: prestiti all’industria, per l’innovazione o per le opere pubbliche ecc. La crescita economica dovrebbe far aumentare il gettito fiscale con il quale ripagare il prestito. Ma non è così nel nostro caso, e questo lo sanno tutti ormai, l’austerità taglia le gambe alla crescita quindi il circolo virtuale appena descritto diventa un circolo vizioso di impoverimento.
RispondiEliminaIl punto cruciale su cui i lettori di questo blog dovrebbero riflettere è il seguente: perché la Bce e non lo Stato o l’Ue ha il diritto di produrre dal nulla il bene denaro? E perché i contribuenti in crisi di Eurolandia devono ripagare questo bene creato dal nulla, in un momento in cui per farlo si rischia di finire nella depressione economica, alla Bce – tutti i soldi alla fine lì infatti finiscono dato che la banca centrale, ed i sui azionisti privati, sono il solo creditore dell’intero sistema? Dato che dietro gli euro, come dietro qualsiasi moneta cartacea non c’è nulla, ma solo la fiducia di chi queste banconote le continua ad usare indebitandosi, cioè noi, e dato che il diritto a stampare moneta dal nulla alla Bce glielo abbiamo dato noi, cittadini di sistemi democratici, attraverso la delega ai nostri governanti, perché non azzerare questo debito e ripartire da zero? In passato ciò è avvenuto con le guerre, oggi si potrebbe farlo per evitarle.
Lorenzo Zanellato
Molto bene espresso. Ho poco da aggiungere, anzi solo una proposta di modifica alla tua formulazione: piuttosto che "di più infatti non si riesce a fare" meglio, molto meglio "di più infatti non si vuole fare".
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