venerdì 23 settembre 2016

No alle Olimpiadi – ma Raggi non è Monti

Roma, per decisione del sindaco Virginia Raggi, ritira la sua candidatura ad organizzare i Giochi Olimpici del 2024, così come l’Italia, per decisione dell’allora presidente del Consiglio Mario Monti, aveva ritirato la sua candidatura ad organizzare i Giochi Olimpici del 2020. Raggi come Monti, ha commentato qualcuno. Un attimo però.

Il principale motivo per cui organizzare le Olimpiadi in Italia oggi è un errore è che siamo inseriti in un determinato sistema economico-monetario.

E in questo sistema, le regole UE-Eurozona impongono limitazioni alla capacità dello stato di immettere potere d’acquisto nel sistema economico mediante deficit spending. Cosa significa ? che i soldi pubblici destinati alle Olimpiadi devono essere tolti da altre cose. Per esempio dalla sanità. Per esempio dagli interventi di ricostruzione post calamità naturali. Per esempio dalle tasche dei cittadini mediante maggiori tasse.

Queste regole sono profondamente sbagliate perché il contesto attuale è caratterizzato – particolarmente in Italia - da un pesantissimo sottoutilizzo della capacità di produzione, quindi anche da un’inaccettabile livello di disoccupazione. E le regole impediscono una necessarissima azione di espansione della domanda, che rimetterebbe al lavoro aziende e persone.

Ma al momento queste regole esistono e sono un vincolo. Ora, Virginia Raggi questo vincolo se lo trova e lo subisce. Non è suo potere agire per rimuoverlo – cosa fattibile, e anche facilmente – perché è il sindaco di Roma, non è il presidente del consiglio.

Mario Monti è la persona che questo vincolo l’ha introdotto, lavorando a stretto contatto con la UE e raccontando alla popolazione italiana che era indispensabile per il risanamento finanziario del paese. Risanamento che non s’è visto, mentre si sono visti il crollo del PIL, l’esplosione della disoccupazione e migliaia di fallimenti aziendali.

La differenza sta qui. Certo, l’occasione persa dispiace moltissimo, oltre che – e si può capirlo – agli atleti, a vari imprenditori che sull’organizzazione dei Giochi avrebbero sviluppato una serie di iniziative economiche.

Ora, una riflessione su quest’ultimo punto i vari Caltagirone, Malagò, Montezemolo dovrebbero però farla. Di sicuro, non sono mai stati in prima linea nel dichiarare che la politica economica italiana è fuori strada. Magari qualcuno di loro lo pensa. Ma si tratta di persone che non si pongono mai in contrapposizione con la linea delle istituzioni, anche quando è profondamente sbagliata. Perché l’attitudine è che il governo può anche sbagliare – purché mi lasci fare gli affari che mi interessano.

Caltagirone, Malagò, Montezemolo e tanti altri potrebbero, dovrebbero aver capito che la formula “il governo sfascia il paese ma pazienza, io gli affari miei me li faccio”, cinismo a parte, a un certo punto non funziona più. Un paese con un’economia tonica, con le giuste risorse destinate alla spesa sociale, che non deve infliggere ai propri cittadini l’orribile, rivoltante spettacolo di mendicare risorse per assistere i terremotati, può fare tante cose – compreso magari organizzare i Giochi Olimpici.

L’Italia non è in questa situazione. Ci sono dei responsabili, e ci sono dei conniventi. Alcuni nomi li ho citati sopra. E Virginia Raggi non è uno di questi.


1 commento:

  1. concetti chiari e concreti ma che purtroppo per molti di noi, abituati malamente a non soffermarsi sul fatto che il bene comune è innanzitutto il bene del singolo, rappresentano la misura del distacco dalla concretezza e dal doveroso coinvolgimento che invece deve accompagnarci nella partecipazione costante alla vita sociale e politica della nostra comunità nazionale.

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