mercoledì 20 febbraio 2013

La Francia sta andando sulla strada...

...dei Certificati di Credito Fiscale ? a una prima lettura superficiale di questo articolo ne avevo avuto la sensazione, ma non è così. O almeno, non nella forma che questo blog illustra, e che (ritengo) è quella che funziona.

Si parla di 20 miliardi di crediti fiscali, concessi all'aziende per ridurre la tassazione del lavoro (il cuneo fiscale). Compensati da un aggravio di IVA.

L'effetto sarebbe di ridurre i consumi interni e migliorare i saldi commerciali. Ma ci sono alcuni problemi.

La dimensione è sicuramente troppo bassa rispetto a quanto necessario per coprire l'"output gap", ovvero la differenza tra PIL odierno e PIL potenziale, della Francia. L'ordine di grandezza necessario è più vicino a 100 miliardi che a 20.

Ma ancora più importante è che lo Stato dà da una parte e prende dall'altra. Quindi è una manovra che non inserisce maggior potere d'acquisto nel sistema economico. Migliora la competitività francese a danno dei vicini (ammesso che non ci siano manovre di ritorsione). Ma è un gioco a somma zero.

Il gioco è a somma positiva solo se gli sgravi fiscali vengono concessi senza che ci siano contemporaneamente interventi restrittivi. Meglio ancora se assumono la forma di titoli negoziabili, quindi, a tutti gli effetti, attuando un'espansione di natura monetaria. Che non è, come detto in vari altri post, inflazionistica fino al momento in cui non si recupera l'"output gap",  e quindi la piena occupazione.

Apparentemente (giudico sulla base dell'articolo, in attesa di maggiori dettagli) in Francia si sta cercando di riallineare la competitività interna a quella tedesca, ma continua a sfuggire che per tornare a un corretto livello di occupazione, il saldo netto della manovra deve essere espansivo.


2 commenti:

  1. sì certo la Francia fa un gioco a somma zero, però va ricordato che ha finora tenuto un deficit pubblico tra il 5 e il 6% del PIL e ancora non si decide a fare una vera austerità e dare la stretta fiscale che porti il deficit verso il 2% come l'Italia (o verso l'1% come la Germania). Nel contesto di un deficit pubblico che è il doppio di quello dell'Italia come % del PIL sta riallocando 20 mld circa verso le imprese che esportano...

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    1. Certo, la Francia non ha fatto austerità (e la stessa Spagna non l'ha fatta nelle proporzioni che Monti - nella sua veste di zelante maggiordomo dei tedeschi, periodo novembre 2011 / maggio 2012... - ha attuato in Italia). Meglio così ! (per loro e per tutti).
      Il punto del mio post tuttavia è questo: se la manovra francese serve solo a spostare risorse da consumi a export, non risolve perchè non immette, complessivamente, potere d'acquisto nell'area euro. Per fare questo occorre una manovra espansiva di tipo monetario (ricordo a chi legge - tu naturalmente lo sai benissimo - che i CCF SONO MONETA).
      La manovra francese (da come l'articolo la descrive) migliora la loro competitività rispetto ai partner dell'eurozona, ma tutto si vanifica se anche gli altri effettuano in rivalsa azioni simili. E l'output gap TOTALE dell'eurozona rimane.

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