Un paio di settimane fa, il sindaco di Parma, Federico
Pizzarotti (esponente del Movimento 5 Stelle) è stato intervistato da Servizio
Pubblico, trasmissione condotta da Santoro su La7.
Ne è nata una polemica relativa a come l’intervista è
stata tagliata, montata e trasmessa, in forma secondo alcuni fuorviante
riguardo all’effettivo contenuto delle dichiarazioni di Pizzarotti.
Io ho visto l’intervista solo nella sua versione integrale,
disponibile in rete. Non mi pronuncio quindi sull’azioni di videoediting
effettuata da La7.
Un altro tema secondo me è più significativo. L’intervistatrice
ha incalzato Pizzarotti, come sicuramente è giusto che una giornalista faccia,
specialmente su un argomento: voi del M5S esprimete certe posizioni su temi
nazionali, poi nel principale ente locale che vi siete trovati a gestire state
agendo con tagli di costi, avete l’IMU alle aliquote massime, insomma che cosa
cambia rispetto a quanto Monti ha fatto nella sua azione di capo del governo ? detto
in altri termini, nei fatti anche il M5S finisce per non avere alternative
rispetto all’austerità.
Bene, è giusto e legittimo porsi questa domanda, ma è
importante chiarire che una nazione e un ente locale sono due cose molto
differenti.
Un ente locale gestisce quote di spesa e di tassazione
equivalenti a pochi punti percentuali del reddito generato nella sua zona di
competenza.
In altri termini, mancano le leve per effettuare
significative azioni di politica economica. Il PIL generato nell’area di
competenza dipende molto poco da quello che fa il sindaco di una città, o anche
dal governatore – per esempio – della Lombardia (che pure ha popolazione e PIL
superiori a quelli di parecchi dei 27 paesi dell’Unione Europea). E se si
trovano risorse per incentivare la produzione e l’occupazione locale, il
maggior gettito fiscale finisce quasi tutto allo Stato, non all’ente locale. L’impiego
di risorse a livello locale dà benefici in buona parte all’esterno
dell’ente territoriale: il cerchio non si chiude.
Prendiamo per esempio il mio progetto Certificati di Credito Fiscale, che se applicato restituisce autonomia monetaria all’Italia e
permette quindi di condurre una politica economica di piena occupazione. E’
possibile un’applicazione a livello locale (domanda che mi è stata posta) ?
E’ possibile (Maroni sta, pare, pensando a qualcosa del genere per la Lombardia) ma le ricadute sono limitate. Ammettiamo che Parma
o la Lombardia introducano dei Certificati di Credito Fiscale parmigiani o
lombardi, che possono essere utilizzati per pagare tasse o servizi locali. L’emissione
di questi strumenti potrebbe essere effettuata, ma non certo nelle dimensioni
necessarie a riportare le economie locali alla piena occupazione.
Attenzione, non sto dicendo che un progetto di
Certificati comunali o regionali, integrato magari con i sistemi SCEC che si
stanno diffondendo, non possa dare contributi apprezzabili. Ma le politiche di
piena occupazione possono (e devono !...) essere perseguite a livello dell’ente
che gestisce il grosso della tassazione e della spesa pubblica. Quindi dello
Stato.
Che cosa c’entra tutto questo con Pizzarotti e Monti ?
c’entra perché Pizzarotti è un amministratore locale, e quindi la sua posizione
assomiglia più a quella di chi gestisce un bilancio domestico, o un’azienda,
che a quella di un capo di governo. Date risorse limitate, deve pensare a far
quadrare i conti e a fornire al meglio i servizi di cui è responsabile.
Un capo di governo ha una priorità superiore a queste:
deve creare le condizioni per la piena occupazione a livello nazionale.
Allora dire che “in fondo Pizzarotti sta facendo a
Parma più o meno quello che Monti ha fatto a Roma” può essere superficialmente
vero, ma è fuorviante.
è vero che se tu indebiti il Comune di Parma emettendo Certificati di credito fiscali per 100 milioni ad esempio, le ricadute in termini di potere d'acquisto ti sfuggono se sei solo tu a farlo. Per cui dopo due anni ti ritrovi i 100 milioni in meno di entrate e un effetto positivo di reddito di 20 milioni che a sua volta però genera maggiori entrate a livello comunale solo per 4 milioni. Risultato ? -100 + 4 = - 96 di minori entrate nel 2015.
RispondiEliminaQuindi è vero che non hai l'effetto leva che produci a livello nazionale se sei solo tu magari in tutta l'emilia o in tutta Italia che lo fai.
Però innanzitutto potresti perlomeno NON RIDURRE L'INDEBITAMENTO del tuo comune, data la situazione depressa in cui è l'Italia, cioè dire : "...a Parma abbiamo ereditato 840 milioni di debito e dentro ci sono anche degli sprechi, ma fino a quando l'economia è così depressa usiamo meglio i soldi, ma non riduciamo il debito aumentando tariffe o rette di asili o altre tasse...". Anche perchè l'IMU e altre misure di Monti portano in effetti più soldi anche ai Comuni, soldi però tolti al settore privato. Cioè perlomeno spendi gli stessi soldi, non tagliare o tassare di più.
In secondo luogo, puoi anche usare i CCF a livello comunale come leva politica e propagandistica per dire "...fate tutti come noi, se tutti i comunu e regioni ci seguono, poi un qualche effetto a livello nazionale lo abbiamo...". Se lo spieghi bene alla gente che occorre fare del "Deficit Spending" nella situazione attuale poi ti difendi anche dalle accuse di aver sfondato questo o quel limite di spesa... Cioè nel tuo piccolo, come comune, devi cercare di mandare il messaggio che mancano i soldi in circolazione e che è compito del settore pubblico rimetterne nel settore privato non toglierne !
Giusto - proseguendo nel ragionamento se parecchi enti locali lo facessero, negoziando nello stesso tempo maggiori trasferimenti statali in qualche modo collegati al contributo dato al PIL nazionale, potremmo arrivare a dare parecchia efficacia anche ai CCF locali...
EliminaFermo restando, comunque, che l'impatto più diretto e risolutivo è l'applicazone a livello stato.
certo che un comune non ha le leve che ha uno Stato ma Pizzarotti DEVE dato che si è presentato come forza rivoluzionaria farsi ARRESTARE e non assecondare, se pur impossibilitato dalla mancanza di strumenti oggettiva, se occorre. Che i magistrati lo inquisistano se serve così scoppierà la contraddizione.
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