Voltaire scrisse che le streghe hanno smesso di esistere quando abbiamo smesso di bruciarle.
Allo stesso modo, il debito pubblico cesserà di essere considerato un problema quando smetteremo di alambiccarci su come risolverlo.
Perché NON è un problema.
Per uno Stato, il rischio di insolvenza sul debito pubblico esiste, in forma più o meno accentuata, se si rinuncia a utilizzare la propria moneta, o comunque se si decide di emettere debito in moneta straniera.
Ma nessuna di queste due cose è necessaria, e nemmeno utile.
Uno Stato può emettere moneta, tramite l'eccesso di spesa pubblica rispetto alle entrate fiscali, quindi tramite il deficit pubblico.
E questa emissione corrisponde a un incremento del risparmio finanziario a disposizione del settore privato.
Non c’è necessità di emettere debito pubblico per “finanziare il deficit”.
Se viene offerta la possibilità di investire in debito pubblico, è per fornire al settore privato una forma di impiego del risparmio GENERATO dal deficit pubblico.
Il deficit pubblico prodotto tramite l’utilizzo moneta nazionale va “dosato” in modo corretto per non creare eccessi di inflazione. Ma non comporta alcun rischio di insolvenza.
La rinuncia a utilizzare la propria moneta crea invece un pericolo di default che altrimenti non esisterebbe.
La soluzione non è “ridurre il debito pubblico”. E’ tornare a utilizzare la propria moneta.
La soluzione non è bruciare le streghe. E’ capire che
non esistono.