Ogni tanto,
discutendo dell’impatto dell’euro sulla competitività delle aziende italiane,
mi imbatto in argomentazioni di questo tipo: se l’euro è sopravvalutato per i
fondamentali dell’economia italiana, la conseguenza è che il costo del lavoro
per unità di prodotto è più alto di quanto sarebbe se avessimo mantenuto la
lira. Ma il lavoro, in realtà, per la maggior parte delle aziende è tutto
sommato un costo di secondaria importanza.
Una lettura molto
superficiale dei dati sembrerebbe avallare questa interpretazione.
Prendiamo ad
esempio la struttura di conto economico di una tipica, discretamente florida
piccola-medio azienda. Ad esempio, 50 milioni di fatturato e 5 di utile
operativo, realizzati con 100 dipendenti a cui corrisponde un costo del lavoro
totale di 4 milioni (40.000 euro procapite).
L’azienda ha un
costo variabile del prodotto di 30 milioni (che corrisponde a un margine di
contribuzione del 40%). Il conto economico sintetico è il seguente:
Fatturato 50
Costo variabile
del prodotto (30)Costo del lavoro (4)
Altri costi operativi (11)
Utile operativo 5
Su costi operativi
totali di 45 milioni (50 meno 5) i costi di lavoro sono soltanto 4, e una loro variazione
del 10% vale 400.000 euro. Che rispetto all’utile operativo di 5 milioni è pari
all’8%.
Non è pochissimo
l’8%, ma tutto sommato non appare neanche un’incidenza drammaticamente elevata.
Ma questa
argomentazione perde totalmente di vista il fatto che TUTTI gli acquisti
incorporano, indirettamente, quote più o meno elevate di costo del lavoro, che
non si legge nel conto economico dell’azienda perché è sostenuto dai fornitori.
Se ragioniamo
sulla situazione effettiva, per l’azienda e a maggior ragione per il sistema paese,
il dato rilevante non è “400.000 euro su 5 milioni”.
Il dato rilevante
è l’incidenza dei redditi da lavoro sul PIL del paese. E stiamo parlando di
circa i due terzi, non certo dell’8%...
Ne segue che il problema
della perdita di competitività del lavoro dato dall’utilizzo di una moneta sopravvalutata
(per l’Italia) non è “tutto sommato marginale”. E’ pesantissimo.
Questo è uno dei grandi
problemi dell’euro. E’ risolvibile senza arrivare alla rottura del sistema ?
sì, emettendo CCF / Moneta Fiscale (anche) per abbassare il cuneo fiscale: sia dal lato delle aziende, che dal lato dei lavoratori.
Si ottiene così,
contemporaneamente, un effetto espansivo sulla domanda interna e un recupero di
competitività del lavoro, ma senza ridurre (al contrario, anzi, incrementandoli) i salari
netti.
E si massimizza
anche l’effetto delle politiche di espansione della domanda, perché si evita
l’effetto di peggioramento del saldo commerciale estero che la pura e semplice
azione espansiva altrimenti implicherebbe.
È preoccupato dalla piega che sta prendendo la situazione tra governo ita e Ue o è tutta una pantomima ? Io credo che i mercati siano più intelligenti, secondo lei cmq aspettano di vedere il Def? Speriamo che governo implementi ccf e tutto il resto..
RispondiEliminaContano i mercati, non c'è dubbio. E il DEF in realtà è tutt'altro che aggressivo. Bisogna aggiungerci i CCF...
EliminaOh, ovviamente: contano i mercati finché non ci riprendiamo la nostra autonomia di gestione della politica monetaria ed economica...
EliminaStasera a Canale Italia da Vito Monaco ci sono Malvezzi Dragoni e Rinaldi.. ci vorrebbe anche la sua presenza per fare un bel dibattito, specie sulla necessità che ha il governo di introdurre ccf cct ecc.. quando la vedremo a quel canale che ha diffusione nazionale?
RispondiEliminaPenso presto, lì o altrove...
EliminaE' vero che se un'azienda vuole assumere un lavoratore per esempio a 1000€ al mese poi allo Stato deve pagarne 3000€ il triplo ? Ieri ho sentito dalla Gruber su LA7 che i 5000 piu' ricchi in Italia possiedono il 10% della ricchezza totale, e' un dato veritiero ? E che tipo di provvedimenti si dovrebbero prendere ?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Non il triplo, il doppio: ma non tutti allo Stato, è il totale di retribuzione netta più tasse e contributi.
EliminaSull'altro punto: è possibile. Teniamo conto che in altri paesi la distribuzione della ricchezza è ancora più sperequata. Come intervenire ? con uno spostamento della tassazione verso i patrimoni, se si riesce però a impedire che scappino (il che non è semplice…).
Con una patrimoniale i capitali scapperebbero, i ricchi lascerebbero l'Italia ? In Francia Hollande aveva fatto una tassazione del 75% la tassa sulla fortuna, alla fine non mi pare siano scappati tutti !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Alcuni però sì. Poi l'hanno revocata. Non era una patrimoniale comunque, ma lo scaglione più alto dell'imposta sui redditi.
EliminaMa e' gia' fuori legge chi fa soldi in Italia e paga le tasse all' estero, mi pare di no ? Basta vedere cosa fanno Google, Amazon, Facebook, Twitter ecc. ecc. che pagano le tasse in Irlanda. Chi fa soldi in Italia deve pagarci le tasse anche se vive all'estero !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Dovrebbe… ma l'elusione fiscale è un'arte molto sviluppata...
EliminaCi sono migliaia di miliardi di € nelle tasche degli italiani che sono fermi se tassassimo i soldi non investiti e non spesi in consumi questi verrebbero investiti per migliorare l'economia ? Quanti sono secondo lei i lavoratori in nero ? Sarebbe meglio che lo Stato come proposto da Cameron in UK ridasse a pioggia i contributi versati per le pensioni per far magari aumentare i consumi o una miglior gestione del denaro ?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
"Ridasse a pioggia i contributi versati per le pensioni": cioè ?
EliminaAnziche' darli mese per mese Cameron voleva darli tutti subito forse per aumentare i consumi ? Boh, forse la gente ricevendo tutti i soldi versati negli anni tutti in una volta alla gente vien voglia di spendere di piu', forse era questa l'idea di Cameron !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Mi sembra molto dubbia, come idea...
Eliminasto leggendo un articolo su Warren Mosler che fa l'esempio di cosa da forza alla moneta e di come si è creato il concetto di disoccupazione moderna. E fa l'esempio delle tribu africane ove tutti avevano una o più mansioni e ruolo, non esisteva il disoccupato . Poi vennero gli inglesi e per assoggettarli , imposero un tot di "tasse" da pagare con la moneta imposta dagli inglesi (e solo con quella ) per il possesso della capanna: chi non paga la tassa gli vien bruciata la capanna. Ovviamente gli inglesi come atto primo misero in circolo la moneta per poi chiederne le tasse. E gli indigeni dovettero entrare in una certo "sistema " per attraverso la prestazione di lavoro ottenere il tot di moneta per pagarci le tasse e da qui si evidenzia anche la disocupazione , chi non riesce ad entrare in un certo circuito produttivo sostenuto dalla "linfa" moneta iniettata dagli inglesi nel sistema non può pagare le tasse. Quindi cio che da "forza" a quella moneta immessa nella tribù è la forza della legge (giusta o sbagliata ) e le "tasse" che impongono l'accettazione della moneta volenti o nolenti.
RispondiEliminaLeggevo diverso tempo fa (forse Bagnai e altri ) che si metteva in dubbio l'affermazione che le tasse servono per drenare linfa /moneta in eccesso nel sistema o per scoraggiare certe attività ritenute nocive , che so..inquinanti o altro..si tassano in modo più forte e se ne scoraggia l'attività. Quindi secondo questa visione le tasse servono per drenare eccesso di liquidità nel sistema e per scoraggiare certe attività , oppure al contrario si abassano le tasse per far in modo che nel sistema ci sia Tot moneta che serve perché magari ne circola non a sufficienza , insomma per impedire la rarefazione monetaria : come l'acqua per irrigare il campo coltivato..si immette il giusto tanto , ne più ne meno . Questo concetto ribalta il concetto delle tasse che servono allo Stato per procurarsi il tot da (poi ) spendere (mi sto riferendo ad un sistema a sovranità monetaria ) in beni e servizi pubblici (pensioni, etc etc ) . Se è vero come è vero che è prima lo Stato (a sovranità monetaria ) a iniettare per primo moneta nel sistema , moneta che vien emessa dal nulla..il ragionamento fila ..: il concetto di tassare per poi spendere non ha senso..perché si tassa per procurarsi un qualcosa che lo Stato stesso può omettere dal nulla???
Eppure leggevo delle critiche a questo ragionamento (mi pare anche Bagnai nel suo blog )..considerato semplicistico, infantile, e non esattamente rispondente a verità : cioè ha un senso il tassare perché lo Stato si procuri poi le risorse da "spendere".
Mi sfugge qualcosa: perché la logica dice che è non ha senso. Perché lo stato deve tassare per procurarsi la moneta che di fatto emette lui stesso dal nulla ?
aggiungo: se mai ha senso il concetto che cio che da valore alla monetà è la qualità della economia del Paese di riferimento. Più il sistema economico produttivo è florido più ha valore la moneta. Un sistema produttivo povero riflette una moneta di scarso valore. Ma il tassare per procurarsi le risorse monetarie non ha senso (non dovrebbe ). Tranne che non mi sfugga qualcosa per scarsa conoscenza dell'economia….
EliminaPerché tassare serve, certamente, a imporre il valore della moneta, ma serve anche (insieme alla spesa pubblica) a definire politiche di impiego delle risorse nazionali e di redistribuzione del reddito. Vedi il post dell'1.1.2018.
EliminaE da qui mi ricollego anche al "versar i contributi per la pensione " …(ha senso se si intende versar un tot i di contributi in relazione al lavoro svolto per poi ricevere la pensione in base hai contributi...dar una pensione senza contributi in relazione al tot di lavoro svolto equivarrebbe a iniettare moneta nel sistema senza un corrispettivo di lavoro e quindi iniettare liquidità inflazionistica . Cioè la moneta ha valore se giustificata e valorizzata da un corrispettivo lavorativo..
Eliminama il concetto attuale di tasse per procurarsi risorse non lo capisco..(o mi sfugge )..è un concetto valido per un sistema di tipo microeconomico ma non macroeconomico con la sovranità di "emettere" dal nulla….
Se ho le idee confuse o non chiare (forse..;-)...mi dica dove.
Pardon..ho aggiunto mentre Lei scriveva ...ed inviato senza aver letto la Sua risposta.
EliminaSpero che la risposta sia chiara :)
EliminaDopo la crisi del 2008 (qualche anno dopo )cercavo di capire cosa stesse succedendo e sinceramente non ci capivo molo ad un certo punto mio nipote si è iscritto in economia e mi ha trascinato lui ad iscrivermi pure io (pur essendo adulto ove trentenne e lavorando con un attività ) è scattato un meccanismo "strano" e desideroso di "capire" mi sono iscritto con lui (non ho mai seguito lui registrava le lezioni e poi mi passava gli appunti con le registrazioni ) Lui si è laureato ed io ho interrotto dopo aver dato 12 esami. Stavo preparando macroeconomia ..e poi ho interrotto (non riuscivo più a tenere il passo ..) ho dato matematica, matematica finanziaria, diritto privato e commerciale, economia aziendale, Gestione delle imprese, Geografia economica, Organizzazione delle aziende, Spagnolo, Inglese e altri..stavo preparando Statistica ed Macroeconomia..e ho interrotto (in statistica mi sono letteralmente arenato...Macroeconomia ho interrotto non per "arenamento" ma perché ho dovuto interrompere per troppi altri impegni. Mi è ritornato il "pallino " , non è che voglio riscrivermi all'università …(anche perché era uno sfizio mio "personale"..e ci stavo pure riuscendo piano piano anche se in ritardo con gli esami per ovvie ragioni...ma gli impegni di lavoro e altri erano troppo coinvolgenti e ormai aprivo il libro a sbalzi senza continuità ..)
EliminaMi è venuto il "trip" di prepararmi bene Macroeconomia da solo per "sfizio mio personale " ricominciando dal primo capitolo..(sono in grado di farlo anche senza seguire le lezioni , ma documentandomi capitolo per capitolo da me...per togliermi lo sfizio di parlare di economia con un po di competenza (relativa..non è sufficiente conoscere il testo base di Macro per poter dire: io capisco l'economia...anche se da gli imput di base per poterla capire )..(ero arrivato al modello AS-AD ).
Il testo che ho è quello (disgraziatamente ) adottato in molte facoltà italiane di impronta neoliberista e cioè : MACROECONOMIA ed italiana di Oliver Blanchard...a cura del "noto" Francesco Giavazzi e Alessia Amigihini (oltretutto è un edizione di qualche anno fa non aggiornata )
per conoscere i fondamenti di base (avendo studiato in matematico matematica 1 cioè lo studio di una funzione non ho problemi a capire da me i grafici del libro e la dinamica matematica degli esempi riportati ). Magari se lei sa suggerirmi qualche testo di macroeconomia migliore e con un "altra" impostazione…
(è un testo tendenzialmente con ragionamenti del tipo neoliberista..d'altronde il Giavazzi...si sa...ecco…)
Saluti.
E' svanito lo sfizio di una laurea (di cui non ho bisogno per il lavoro ) ma almeno lo sfizio di parlar ci macroeconomia con un minimo di "sostanziale" competenza ..vorrei togliermelo…;-) (anche se da autodidatta ;-)
Io tornerei ai testi su cui ha studiato la generazione che si è laureata tra gli anni Settanta e i Novanta (che poi è la mia): Dornbusch - Fischer e Samuelson (Economics). Sono neokeynesiani e ce ne vorrebbero altri postkeynesiani, ma i libri di Warren Mosler, Bill Mitchell, Stephanie Kelton eccetera non sono esattamente libri di testo (a quanto mi risulta). Benvenuti altri suggerimenti se qualcuno ne ha !
EliminaHo quello di Mosler ...come d'altronde Bagnai, anche il Suo ..trattano temi macroeconomici che si possono capire (impegnandosi un po ) anche senza aver studiato macroeconomia...ma se si conoscono bene gli argomenti di qualsiasi testo di macroeconomia universitario (mercati dei beni, mercati finanziari, il modello is -lm , mercati finanziari e reali in economia aperta, mercati dei beni in economia aperta, produzione tasso di interesse e tasso di cambio, tassi di cambio fissi , tassi di interesse e mobilità dei capitali , il mercato del lavoro,Modello As- Ad , mercati reali, finanziari e del lavoro, l'equilibrio generale, la curva di Philips , inflazione , disinflazione e disoccupazione, inflazione , tassi di interesse e tassi di cambio.
Elimina+un nutrito capitolo sulla UE e il sistema euro ..molto molto impostato in senso pro UE /moneta unica e di visione simil Montiana.
Poi vengono analizzate tre patologie:
patologia della disoccupazione elevata , patologia dell'elevata inflazione, patologia di elevato debito pubblico
---
I libri da Lei menzionati , o altri ..compreso il Suo sui CCF...partono dal presupposto che un po si conoscono questi argomenti o meglio: chi conosce bene questi argomenti capisce meglio i ragionamenti esposti in tanti articoli o libri...ma non sono testi universitari (come giustamente Lei evidenzia )
Qualcuno in un altro blog mi ha segnalato un testo di Macroeconomia di Brancaccio che è stato scritto (devo visionarlo ) in funzione "anti" testo Macroeconomia di Olivier Blanchard /Giavazzi (prima menzionato ) ove pare si trattino gli stessi argomenti ma da una visuale diversa (non liberista ).O meglio più che Anti..come un qualcosa che spiega le stesse cose ma da un angolazione diversa, . Cosi mi dicono.
Saluti.
Sì giusto, quello di Brancaccio. Non l'ho letto neanch'io, ma con ogni probabilità fa al caso suo.
EliminaAbbiamo migliaia di miliardi € fermi nelle tasche degli italiani qualcuno ha proposto la tassazione di questi capitali, che se fossero investiti o consumati farebbero ripartire l'economia. Che ne pensa ?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Se li tassi di più, la gente ne ha ancora meno da spendere...
EliminaCol Reddito di Cittadinanza aumentera' il lavoro nero ? Crepet famoso psichiatra, dice questo... :) Lei mi conferma con sicurezza che cresceremo del 2% minimo esclusa l'inflazione, c'e' chi dice che arrivare all'1,6% sara' un miracolo !?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Con questo DEF il 2% reale si può sicuramente fare, e anche di più se il ciclo economico mondiale non diventa negativo (ma non lo credo, quantomeno non nel 2019). Il reddito di cittadinanza aumenta il lavoro nero ? non penso, alla peggio continuerà a lavorare in nero chi lo faceva comunque anche prima.
Eliminaio non vedo di buon occhio "questo" reddito di cittadinanza. Però non credo che possa favorire il nero (o almeno non più di tanto e in forma diffusa ) per il semplice motivo che son previste 8 ore settimanale di lavoro per il comune di residenza ed in più l'obbligo di un corso di formazione (monitorato ..cioè con l'obbligo della frequenza ). Non penso si abbia molto tempo per far lavoro nero ….
EliminaDetto questo questo reddito di cittadinanza non mi ispira molto. Ad esempio al sud..salvo non si facciano grandi investimenti...con il reddito di cittadinanza nasce il lavoro? il lavoro non c'era prima e non ci sarà neanche dopo..i fruitori spenderanno tutto (mi pare sia un obbligo ) ma quella "spesa " non è che avvierà chissà quale trend virtuoso da far nascere neo posti di lavoro…
Ci vuole ben altro , e di "poderoso" per far uscire il sud dalla situazione in cui è (da sempre ) . Ammesso che sia possibile (ci credo poco ). ES. in Sicilia : il reddito di cittadinanza si aggiungerà agli altri redditi improduttivi : forestali , personale gonfiato nelle amministrazioni, lavori parassitari etc etc...
La maggior domanda di beni e servizi alimenterà maggiore occupazione. Certo, c'è il rischio che sia non al Sud ma in altre regioni, dotate di un tessuto produttivo più sviluppato.
EliminaQuindi sti CCF li fanno o preferiscono uscire dall'€ secondo me preferiscono la seconda !?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Marco Cattaneo: intanto si fanno i CCF, a quel punto l’uscita dall’euro non è indispensabile. Salvo che impazzisca la BCE...
Eliminahttps://twitter.com/bonganoTW/status/1048259490762694656
RispondiEliminaSecondo lei in questo tweet sono corretti i calcoli sulla manovra ? Pagheremo 40 mld in più?
No, il calcolo giusto va fatto in base al saldo netto (differenziale) tra esborsi e incassi del settore pubblico 2019 con e senza manovra, prima di aver calcolato la retroazione sugli incassi fiscali del delta crescita PIL. L'impulso fiscale che ne risulta è positivo per l'1,2%. Vedi il prossimo post per qualche dettaglio in più.
EliminaHo letto che per la 2a Guerra Mondiale le cause scatenanti non sono state solo i trattati post Grande Guerra o la pazzia di Hitler ma anche la paura degli inglesi di ritrovarsi inferiori sui mari; per questo i libri di storia dovrebbero dire che la GB non entro' in guerra per la difesa della Polonia ma uso' la Polonia come pretesto per una guerra preventiva, che e' un po' quello che fece poi Hitler con l'URSS che meditava l'invasione dell'Europa, ma Hitler tento' senza successo di andare all'attacco. I libri di storia li scrivono i vincitori non c'e' traccia di tutte queste cose e di altre come l'attacco nipponico agli USA; che non fu affatto inaspettato come dicono gli storici gli USA non aspettavano altro per entrare in guerra. Nessun libro di storia dice che gli inglesi col loro Impero e la loro amministrazione hanno causato carestie con 27 milioni di morti in India o il genocidio degli aborigeni australiani. E la cosa piu' incredibile e' che il Fascismo e' giustamente reato ( io ho idee simili ma non mi ritengo fascista ma solo nazionalista ) in Italia ma non lo e' esser Comunista che secondo gli storici il Comunismo ha causato dall'URSS alla Cina dai 50 ai 100 milioni di morti; quindi tanti morti quanti la 2a Guerra Mondiale o addirittura il doppio. Non e' incredibile ?
RispondiEliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Paura degli inglesi di ritrovarsi inferiori sui mari ? no, questa è stata una causa (non secondaria) della prima guerra mondiale, non della seconda.
EliminaQuindi secondo lei la GB si e' sacrificata per la Polonia ? Perche' gli inglesi sono intervenuti proprio nel 1939 ? E perche' si dice che Hitler volesse conquistare il mondo quando ha piu' volte chiesto la pace agli inglesi, e prima della guerra ha perso 3 anni per la linea di difesa Sigfrido per proteggersi dalla Francia spendendo un sacco di soldi ? Perche' dopo la conquista della Francia Hitler non ha preteso la flotta francese se voleva conquistare il mondo, e perche' non ha massacrato 400.000 anglo-francesi a Dunkirk, siamo sicuri che Hitler volesse conquistare il mondo ? Lei ha altre informazioni ?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
La Polonia veniva dopo l'Austria e la Cecoslovacchia, e prima di chissà cos'altro. Chamberlain ha provato con l'appeasement, ma a un certo punto non ci si è fidati che Hitler si fermasse, ed è arrivato Churchill. E' vero che lui non voleva abbattere l'impero britannico, ma era accettabile lasciargli in mano l'Europa continentale ? Per fortuna britannici e statunitensi hanno pensato di no.
EliminaMa ci sono stati 50 milioni di morti, forse se si fosse aspettato ancora un po' con l'arrivo degli armamenti nucleari ci si sarebbe trattenuti come hanno poi fatto poi USA e URSS ? O forse non si vedeva l'ora di abbattere un modello economico e sociale che funzionava quello NazionalSocialista che non era il liberalismo oligarchico angloamericano che si sentiva minacciato ? Ci sono diversi storici che mettono in dubbio il fatto che Hitler volesse una guerra mondiale !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Se avesse ottenuto tutto quello che voleva senza combattere una guerra mondiale ne avrebbe, immagino, volentieri fatto a meno, ma il "tutto quello che voleva" includeva alcune cosette tra cui l'eliminazione completa degli ebrei e la riduzione in uno stato di sostanziale schiavitù di tutte le popolazioni slave...
EliminaIl Comunismo ha fatto dai 50 ai 100 milioni di morti, senza la 2a Guerra Mondiale il Nazismo non avrebbe fatto cosi tanti morti, almeno questo si puo' ipotizzare !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
In Russia però li aveva fatti principalmente prima della seconda guerra mondiale, nel periodo peggiore dello stalinismo (anni Trenta).
EliminaHo letto che il miglior caccia-bombardiere dei paesi dell'Asse era il G55 prodotto dalla Fiat secondo Oberst Petersen incaricato dalla LuftWaffe l'aeronautica tedesca di comparare i caccia italo-tedeschi per scegliere il migliore puo' essere ? Da quello che si legge pero' il G55 Fiat con motore tedesco era complicato da realizzare ci voleva troppo tempo, si puo' dire che puoi costruire il miglior caccia o carro armato ma se nello stesso periodo il nemico costruisce il doppio dei caccia o carri armati la quantita' a volte conta piu' della qualita' !? Perche' il Fascismo che si diceva militarista si e' fatto trovare impreparato ?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Di sicuro non pensava di dover realmente combattere la guerra. Mussolini avrebbe dovuto restarne fuori, come Franco.
EliminaMa l'apparato industriale italiano anche allora era molto buono, non si capisce perche' abbiamo combattuto cosi male !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Non ci eravamo preparati, non volevamo realmente combattere, siamo entrati pensando che la guerra fosse già finita...
EliminaSu Rai3 un programma in cui si parlava della visita di Hitler in Italia nel '38 Paolo Mieli storico diceva che Mussolini prima voleva fare l'Expo del '42 eppoi nel '43 iniziare la guerra, in effetti se Hitler lo avesse ascoltato ritardando le sue mire espansionistiche a quel punto anche i tedeschi sarebbero arrivati all'atomica e forse le cose sarebbero andate in un modo diverso; Hitler strategicamente avrebbe fatto bene ad ascoltare Mussolini !?
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
Avere più tempo indubbiamente sarebbe stato molto utile all'Asse.
EliminaPerche' gli inglesi decisero di intervenire se al massimo nella loro storia avevano solo interferito nell'Europa continentale, perche' tutto questo interesse verso l'odiata Europa continentale; avevano forse paura che l'espansionismo tedesco se non fosse stato fermato subito sarebbe diventato incontenibile ???
EliminaLuca il KAKAKATSO PATRIOTA
"Odiata" perché ? in ogni caso contro Napoleone sono intervenuti eccome. La loro politica, finché sono stati una superpotenza, è sempre stata improntata a evitare che sul continente emergesse una nazione dominante.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSuggerisco "Storia militare della seconda guerra mondiale" di Basil Liddell Hart
EliminaÈ un classico della storia militare. Affronta e chiarisce tutte le questioni che lei pone e le incongruenze della narrazione "scolastica" che lei intuisce. La soddisferá molto.
Fabio Dragoni in tv ha detto che limite spesa pubblica dipende da attivo del saldo commerciale (cosa che ha detto pure Savona).. su twitter Andrea Terzi ha smentito tale tesi.. oppure questo è vero finché siamo in eurosistema?
RispondiEliminaE' la solita tesi che ripete continuamente anche il buon Claudio Borghi. Ribadita la stima e la simpatia che provo per Borghi e per Dragoni, si sbagliano: se si amplia il deficit pubblico utilizzandolo in parte per ridurre il cuneo fiscale a vantaggio delle imprese, una politica espansiva può essere attuata senza impatti negativi sul saldo commerciale estero. Vedi il post del 24.9.2018.
EliminaMa loro credono questo anche se fossimo in cambio fluttuante a moneta fiat sovrana? Spero di no..
EliminaIn quel caso no. Ma credono che l'unica possibilità per gestire gli impatti dell'espansione fiscale sul surplus commerciale sia un riallineamento valutario. Non è così.
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