Leggo con
interesse gli editoriali di Wolfgang Munchau sul Financial Times, nonché il
sito da lui curato, in quanto lo ritengo una persona di mentalità aperta.
Favorevole all’integrazione politica europea, ma nello stesso tempo molto critico del
modo in cui la si sta conducendo, proprio in quanto vede nelle disfunzioni
della UE e in particolare dell’Eurozona le cause che stanno portando il
progetto al fallimento.
Però di tanto in
tanto lo vedo andare del tutto fuori strada. In questo recentissimo articolo,
che argomenta come la reazione di sinistra alla democrazia liberale (o
neoliberale, o sedicente liberale) potrebbe risultare più efficace di quella di
destra (forse sì o forse no, ma questa è materia che riservo a futuri commenti)
si legge quanto segue:
“I governi
europei continentali non hanno (come
evidentemente, secondo Munchau, avrebbero dovuto) aumentato le imposte sui
redditi e sulle imprese per controbilanciare i tagli nella spesa pubblica”.
Cosa cosa cosa
??? “Controbilanciare con maggiori tasse i tagli alla spesa pubblica ???”
quindi adottare politiche ancora più spinte di compressione della domanda ???
Possibile che
qualcuno in buona fede sostenga ancora una fandonia del genere ? L’eurocrisi si
è trasformata in una catastrofe perché si è preteso di imporre consolidamento
fiscale, e quindi politiche procicliche, quando serviva (e serve) invece una
forte immissione di potere d’acquisto nell’economia reale. Gli alti livelli di
disoccupazione e sottoccupazione, la crescita della povertà, l’aumento delle
diseguaglianze nascono da qui.
Altro che “controbilanciare”
meno spesa con più tasse. Serviva, e serve, esattamente il contrario. Più spesa
pubblica e meno tasse, fino al ripristino della piena occupazione.
Questa è la principale
causa del fallimento del progetto europeo. Una governance economica che abbatte la crescita, aumenta le diseguaglianze,
precarizza e marginalizza ampie fasce di popolazione.
Se cade Munchau
in questi equivoci, c’è da disperare che gli europeisti nel loro complesso
comprendano mai in che situazione è finito il continente. O che lo vogliano
ammettere.