Un lungo
dibattito twitter con alcuni euroausterici mi spinge a fare chiarezza su un
tema fonte di molti equivoci: le banche centrali (BC) emettono moneta. E’
giusto considerarla una loro “passività” ?
Nei loro
prospetti di stato patrimoniale, la moneta effettivamente è indicata
esattamente in quel modo: come un passività. Qui ci sarebbe da aprire un inciso
sul tema se sia in realtà necessario, o appropriato, per una BC redigere uno
stato patrimoniale, ma su questo vi rimando a un post di qualche tempo fa.
Ora,
consideriamo la situazione di una BC che, in regime di gold standard, emette moneta a fronte di una copertura aurea
totale. In altri termini, detiene riserve d’oro, ed emette moneta integralmente
convertibile in quelle riserve.
Al momento in
cui la BC viene costituita, il suo stato patrimoniale è molto semplice: all’attivo
ha l’oro, non ha passività, e il patrimonio netto corrisponde al valore delle
riserve auree.
ATTIVITA’: oro
PASSIVITA’:
nessuna
PATRIMONIO
NETTO: valore dell’oro posseduto
Immediatamente
dopo, la BC emette moneta e si impegna a convertirla, a semplice richiesta del
possessore, nell’oro di cui dispone. La moneta ha un valore e, se la BC si
limitasse ad emetterla senza farne nulla, la dovrebbe registrare al suo attivo.
Ma la moneta
emessa sarebbe anche una passività, perché a fronte della sua emissione la BC
assume anche un impegno – dare oro a fronte della moneta nel momento in cui un
possessore terzo (che in questo momento ancora non esiste, ma esisterà un istante
dopo, come vedremo) lo richiede. Quindi:
ATTIVITA’
Oro
Moneta
PASSIVITA’
Moneta
PATRIMONIO NETTO
Valore dell’oro
posseduto
Come si vede, il
patrimonio netto non si è modificato – continua a essere pari al valore delle
riserve auree. Si sono solo incrementati sia l’attivo che il passivo, entrambi
per il medesimo importo - pari alla moneta emessa.
Ma questa
situazione dura solo per un istante, perché la BC non emette moneta per
tenersela, ma per impiegarla. E gli impieghi fondamentali di una BC sono due:
finanziare le banche commerciali, oppure fare credito al settore pubblico del
suo paese, ad esempio comprando titoli di Stato.
Quindi lo stato
patrimoniale della BC cambia immediatamente in questo modo:
ATTIVITA’
Oro
Crediti verso
banche commerciali
Titoli di Stato
PASSIVITA’
Moneta
PATRIMONIO NETTO
Valore dell’oro
posseduto
Il che mostra
con chiarezza che la moneta emessa è un’attività: tanto è vero che la BC è in
grado di scambiarla con altre due categorie di attività finanziarie (crediti
verso banche e titoli di Stato).
Però è
altrettanto indubbio che la moneta, oltre che un’attività (di cui ora la BC si
è spossessata) è anche una passività per la BC stessa: costituisce infatti un
impegno – dare oro a chi presenta moneta chiedendone la conversione.
Riassumendo: in regime di gold standard, la moneta è
un’attività per il suo possessore (per una frazione di secondo la BC,
immediatamente dopo chi ha ceduto alla BC altre attività finanziarie in cambio
della moneta stessa), e una passività per la BC.
Bene. Ma il gold standard è scomparso dal mondo da
esattamente cinquant’anni – dalla fine degli accordi di Bretton Woods,
ferragosto del 1971. Oggi in tutto il mondo la moneta è fiat. Le principali BC la emettono senza garantire alcuna copertura né alcuna
conversione.
Una BC costituita
in regime di moneta fiat non ha
quindi bisogno di alcun patrimonio di partenza. Crea un’attività finanziaria, la moneta, dal nulla. Il tutto si
riduce a una pura scrittura contabile:
ATTIVITA’: moneta
PASSIVITA’:
nessuna
PATRIMONIO
NETTO: moneta
L’emissione
monetaria crea patrimonio della BC esattamente nel momento in cui viene
effettuata. Patrimonio, non passività,
perché a fronte della moneta emessa, la BC non si impegna assolutamente a
nulla. Ricordo una lezione di economia delle aziende di credito (correva l’anno
1983, in Bocconi…) in cui il docente disse alla platea degli studenti
(sorprendendoli non poco: io ero uno di loro)
“se andate alla
Banca d’Italia con un biglietto da centomila lire “pagabile a vista del
portatore” e chiedete il “pagamento”, il cassiere con un ampio sorriso lo
ritira e vi consegna… un altro biglietto da centomila”.
Bello nuovo
però, l’altro magari era spiegazzato.
Anche stavolta,
comunque, la BC emette moneta per impiegarla, e anche stavolta gli impieghi sono
sostanzialmente i due di prima: finanziare le banche e/o comprare titoli di
Stato.
Quindi lo stato
patrimoniale della BC cambia immediatamente, stavolta come segue:
ATTIVITA’
Crediti verso
banche commerciali
Titoli di Stato
PASSIVITA’
Nessuna
PATRIMONIO NETTO
Moneta
Come prima, la
moneta emessa è un’attività: come prima, infatti, la BC è in grado di
scambiarla con altre due categorie di attività finanziarie (crediti verso
banche e titoli di Stato).
Cambia però – ed
è un cambiamento fondamentale – il fatto che l’emissione monetaria non ha
incrementato le passività della BC, ma il
suo patrimonio. Non c’è “passivo”
della BC perché non ci sono impegni di nessun tipo, da parte della BC medesima,
a fronte di quell’emissione.
Quindi in
sintesi: in regime di moneta fiat, la
moneta è un’attività per chi la possiede (per una frazione di secondo la BC,
immediatamente dopo chi ha ceduto alla BC altre attività finanziarie in cambio
della moneta stessa), ed è una posta di
patrimonio netto per la BC.
E aggiungo,
prima che qualcuno salti fuori dicendo “ma deve quadrare la partita doppia !”
che la partita doppia quadra perfettamente: in regime di gold standard la moneta sta al passivo, in regime fiat è patrimonio, ma passivo e
patrimonio stanno dallo stesso lato dello stato patrimoniale – in “avere”.
In conclusione:
La moneta è
sempre un attivo per chi la possiede (anche per la BC, limitatamente all’istante
che intercorre tra la sua emissione e il suo utilizzo per scambiarla con un’altra
attività).
In regime di gold standard, la moneta è passivo della
BC.
In regime fiat, la moneta è patrimonio della BC.
Le
rappresentazioni contabili delle BC inseriscono la moneta nel passivo semplicemente
perché continuano ad adottare schemi risalenti ai tempi del gold standard ma oggi (in effetti, a
partire dalla fine del regime di Bretton Woods) scollegati dalla realtà.