Alcuni esponenti della Lega, tra cui Alberto Bagnai, Alex Bazzaro, Claudio Borghi, hanno il dente particolarmente avvelenato con i partitini che si presentano con un programma eurocritico / euroscettico e conseguono piccole percentuali di suffragi. Zero virgola, uno virgola, cose così.
Ma perché – dicono – queste liste, che hanno un programma sovrapponibile al nostro per magari l’ottanta per cento, non scompaiono ? non hanno possibilità di vincere, sottraggono voti a noi, tirano la volata agli euristi, fanno eleggere candidati del PD.
Perché non prendono esempio da Kennedy jr, che si è ritirato dalla competizione elettorale USA e ha fatto confluire i suoi consensi su Trump ?
Ultimamente ce l’hanno soprattutto con Marco Rizzo di Democrazia Sovrana e Popolare, che un paio di giorni fa ho sentito Borghi invitare a confluire nella Lega.
Capisco la posizione. Però mi pongo un paio di domande.
La prima. Kennedy si è ritirato, certo, ma ha ottenuto in cambio qualcosa di molto significativo. Il ministero della sanità. Al Rizzo della situazione che cosa la Lega è disposta a (e in grado di) offrire ?
La seconda. Se il Rizzo di turno non accetta, Borghi ne deduce (dedurrebbe) che la sua finalità non è sostenere il fronte eurocritico, ma danneggiarlo a favore di PD e associati. Ma come si risponde al Rizzo che obietta “si vabbè euroscettici e poi vi tenete in casa Giorgetti” ?
E qui la replica di Borghi, “ma Giorgetti l’ha scelto Giorgia Meloni come ministro dell’economia, non io” è deboluccia. Molto deboluccia.
Giorgetti è targato Lega. Mi spiace, ma l’euroscetticismo di un partito che lo tiene nelle proprie fila, e come esponente di primarissimo rilievo, per questo solo fatto perde MOLTA credibilità.
Per il fronte leghista eurocritico, è un problema.
Grosso.