Pochi giorni fa, un interlocutore su Linkedin mi ha chiesto stupito “ma sei serio ?” perché avevo affermato che gli Stati Uniti non fronteggiano nessun rischio di crisi fiscale.
E’ qualcosa che parecchie persone, non sprovvedute, non ignoranti di finanza ed economia almeno a giudicare dalle attività in cui sono impegnati, apparentemente non riescono a comprendere.
Non fanno altro che ripetere “35.000 miliardi di debito pubblico !! oltre il 120% del PIL !!!!”
Ma quale “crisi fiscale” dovrebbe mai fronteggiare un governo che stampa la sua moneta ed emette debito denominato in quella moneta ?
Quando mai rischierà l’insolvenza ? quando mai avrà problemi di finanziamento del deficit ?
Un governo che utilizza la sua moneta spende stampandola e mettendola in circolazione. Per non creare inflazione e per redistribuire reddito e ricchezza tra i cittadini, ritira poi con le tasse una parte della moneta stampata.
Non ha bisogno di “drenare denaro per finanziare il deficit” con il rischio di “distrarre risparmio privato da altri impieghi” perché il denaro lo emette, e facendo deficit GENERA risparmio privato.
Potrebbe non emettere nemmeno debito pubblico, e se lo fa è solo per offrire uno strumento di impiego del risparmio privato PRODOTTO dal deficit.
Sono concetti comprensibili da un bambino di otto anni sveglio, e da un ragazzino di dodici meno sveglio.
Eppure tante persone, discretamente acculturate, non in mala fede, si preoccupano di cose tipo “l’incombente crisi fiscale degli USA, che richiederà complicati e problematici provvedimenti per prevenirla / gestirla / risolverla”.
Boh.
Fabrizio Astolfi: Stessa obiezione sul debito pubblico giapponese. Interlocutore sparito quando gli ho proposto di scommettere 5.000 euro sul fallimento del Giappone entro i 5 anni successivi.
RispondiEliminaEttore G. Gatti: Nella sostanza tuttavia una creazione monetaria, che genera una svalutazione della moneta dello Stato che la emette, provoca inflazione che può essere ridotta da un incremento delle tasse. In condizioni di problemi di competitività del Paese, l'incremento delle tasse per contenere l'inflazione può diventare insostenibile creando conseguenze di rivolta fiscale o di crisi fiscale dello Stato attraverso compressione delle spese pubbliche.
RispondiEliminaCe ne vuole prima di arrivare a quello... il punto comunque è che il problema può essere l'inflazione, non certo la solvibilità.
EliminaDiciamo anche che ci sono molti altri segni economico e sociali del declino definitivo inesorabile degli USA, eccone alcuni che ne ho messo in evidenza:
RispondiEliminahttps://it.quora.com/Perch%C3%A9-molti-dicono-che-gli-Stati-Uniti-dAmerica-sono-in-declino-e-che-crolleranno/answer/Fab-Farn?__nsrc__=4&__snid3__=79217920553
Riporto il commento finale:
Troppe spese in guerre inutili e sanguinarie in giro per il mondo + massiccia delocalizzazione produzioni industriali al di fuori degli USA ( principalmente in Cina e in alcuni paesi del Sud America )+ iper finanziarizzazione economia statunitense ( peso enorme di Wall Street ) rispetto a esigenze reali economia statunitense + dedollarizzazione inesorabile
=
Pesante crisi sociale ed economica degli USA, in cui la classe media statunitense paga il prezzo più alto essendosi molto impoverita, al contrario , la classe sociale alta e altissima statunitense si è arricchita sempre di più!!
D'altronde gli USA sono sempre stati un paese non democratico su basi pesantemente oligarchiche ( storicamente ci sono state sempre tutte le evidenze del caso in questo senso, ovviamente per chi le vuole cercare ) , e quindi le oligarchie statunitensi quando dovevano competere con l'URSS ( = Unione Sovietica ) avevano le ragioni per tenere in forma la loro classe media allo scopo di dimostrare la superiorità del loro sistema capitalistico, poi una volta caduta l'URSS, della loro classe media non sapevano più che farsene se non arricchirsi sempre di più a loro danno, il tutto con la complicità di TV e giornaloni statunitensi che gli hanno retto sempre il moccolo perché si sono comprati anche quelli!!
PS appena inviataLe email con interessante file allegato ""USA Sono Una Oligarchia. Prima e Seconda parte".