Dalla crisi Lehman in poi, il mondo vive sostanzialmente in un ambiente di tassi d’interesse prossimi a zero, di “trappola della liquidità”.
Un ambiente in cui la capacità delle banche centrali di influenzare domanda aggregata, prezzi, produzione e occupazione è ridotta ai minimi termini.
Tutto questo rende un po’ surreale il dibattito sugli obiettivi di inflazione che le banche centrali dovrebbero perseguire nel contesto attuale (contesto che in realtà dura dal 2008). Discutere di obiettivi che non si hanno in mezzi per perseguire è un po' sterile.
Ma alcune riflessioni sono comunque appropriate.
La Federal Reserve ha reso esplicita la sua volontà di considerare l’obiettivo d’inflazione come simmetrico. In altri termini è disponibile a tollerare un’inflazione superiore al 2% anche per svariati anni, per compensare periodi in cui è stata più bassa.
La BCE continua invece a parlare di obiettivo “vicino ma inferiore al 2%”.
L’obiettivo in effetti NON deve essere simmetrico. Deve essere asimmetrico, ma in senso contrario rispetto alla posizione della BCE.
La ragione è semplicissima. La deflazione è molto più pericolosa dell’inflazione.
Pensate a che devastazione economica sarebbe prodotta da alcuni anni di deflazione al 2% - cioè quattro punti sotto il target delle banche centrali.
Mentre l’inflazione quattro punti sopra il target attuale, cioè al 6% o qualcosa del genere, non è una situazione ideale ma l’abbiamo avuta in passato per anni, decenni, senza che si devastasse proprio nulla. Sono anzi stati anni di forte crescita economica e di rilevante progresso sociale.
Tanto per
cambiare, la Fed sbaglia, la BCE sbaglia due volte. Le reazioni delle banche
centrali devono essere asimmetriche, certo, ma nel senso di tollerare molto più un eccesso, che una
carenza, di inflazione.
Uno stato non può creare inflazione artificialmente? E lo può fare non avendo sovranità monetaria come noi ?
RispondiEliminaSalvo
Per creare inflazione, devi mettere in circolazione capacità di spesa. Una banca centrale può farlo riducendo i tassi d'interesse: ma se sono già a zero non funziona. Quindi rimane la politica fiscale: più spesa pubblica e/o meno tasse. Sono le regole dell'eurosistema che impediscono all'Italia di farlo nella misura necessaria.
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