giovedì 13 febbraio 2014

Sistema monetario italiano: gli elementi della Riforma Morbida per il rilancio dell’economia


UNO: Certificati di Credito Fiscale (CCF) vengono assegnati gratuitamente a cittadini e aziende, e utilizzati dallo stato per finanziare provvedimenti di spesa. Le assegnazioni annue sono adeguate, in quantità, a riportare l’economia italiana al pieno impiego (stima attuale: 200 miliardi annui). Una quota è assegnata alle aziende in funzione dei costi di lavoro da esse sostenuti, per riportare la loro competitività al livello dei paesi più efficienti dell’Eurozona (principalmente la Germania: stima attuale: 80 miliardi annui) ed evitare la formazione di sbilanci commerciali (l’obbiettivo è un saldo import-export tendenzialmente in pareggio).

DUE: I CCF, che possono anche essere denominati Lire Fiscali, saranno negoziabili tra gli assegnatari e il sistema bancario (gli assegnatari potranno cioè cederli e quindi convertirli in euro) e anche utilizzabili in transazioni tra privati. Sicuramente le transazioni potranno avvenire tramite supporti elettronici / informatici; eventualmente potranno essere emessi titoli bancari cartacei al portatore rappresentativi di Lire Fiscali (in pratica sarebbero banconote: da valutare le esigenze di compatibilità con l’art. 105 del trattato di Maastricht).

TRE: con effetto immediato, lo Stato italiano cessa di emettere titoli di debito pubblico in euro. Le future emissioni saranno esclusivamente denominate in Lire Fiscali: daranno quindi diritto al rimborso di capitale e interessi in moneta utilizzabile per pagare obbligazioni finanziarie verso lo Stato italiano (e non in euro).

QUATTRO: nessun rapporto di debito / credito, nessun contratto, nessun rapporto di lavoro, nessun impegno per pagamento di pensioni, eccetera verrà forzatamente convertito da euro a Lire Fiscali.

CINQUE: tuttavia è prevedibile che i NUOVI contratti di lavoro, finanziamento eccetera vengano sempre più spesso stipulati in Lire Fiscali e non in euro.

SEI: nel giro di qualche anno con ogni probabilità l’utilizzo della Lira Fiscale (moneta sovrana) risulterà predominante rispetto a quello dell’euro (moneta non sovrana).

 
Riguardo ai rapporti con l’Unione Europea, va precisato che quanto sopra deve essere messo in atto SENZA trattative o richieste di autorizzazioni, in quanto non viola nessun trattato in essere ed è, d’altra parte, ESSENZIALE per il ripristino di adeguate condizioni di occupazione e sviluppo.
 
Potrà essere tenuto un referendum per stabilire (ad esempio) la completa cessazione dell’utilizzo dell’euro da parte della pubblica amministrazione italiana (in luogo del quale verrebbe, in questo caso, esclusivamente utilizzata la Lira Fiscale). Tutto questo però SUCCESSIVAMENTE a quanto esposto ai precedenti punti UNO, DUE, TRE e QUATTRO.

4 commenti:

  1. Mauro Ammirati: Io non trovo proprio nulla nell'art. 105 che possa impedire l'emissione di CCF.

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    1. Non l'emissione di CCF, la circolazione di banconote e monete se non prodotte dalla BCE (o su sua autorizzazione).

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    2. Mauro Ammirati: Scusi, mi riferivo proprio ai titoli cartacei. Non vedo con quale argomento la Bce possa opporsi. La moneta avente corso legale resterebbe l'euro, quindi quale sarebbe l'obiezione?

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    3. Che è una banconota, anche se sicuramente è sostenibile la tesi che l'art. 105 è applicabile esclusivamente all'euro.

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