domenica 9 febbraio 2014

OMT e sorprese tedesche


Ormai, riguardo all’eurocrisi, siamo abituati ad aspettarci ogni cosa e il suo contrario. Venerdì scorso (7 febbraio), tuttavia, è successo qualcosa a cui fornire una spiegazione convincente mi era parso sulle prime ancora più difficile del solito.

C’è stata la delibera della Corte Costituzionale tedesca in merito all’OMT (Outright Monetary Transactions), il programma annunciato da Draghi nell’agosto 2012 che contempla la possibilità di acquisti illimitati di titoli di stato (emessi da paesi in difficoltà) per evitare che turbolenze di mercato mettano in crisi l’architettura dell’eurosistema.

La Corte tedesca si è espressa in termini decisamente negativi. La sua opinione è che l’OMT sia incompatibile con i trattati europei, con lo statuto della BCE e con la costituzione tedesca.

Ha tuttavia interpellato la Corte di Giustizia Europea più o meno in questi termini: la nostra posizione è negativa, però siamo interessati a conoscere le vostre argomentazioni. Può essere che ci dimostriate che ci sbagliamo. Oppure che nel frattempo le incompatibilità che abbiamo ravvisato si risolvano perché il programma OMT viene in qualche modo modificato e limitato.

Tutto ciò, fermo restando che l’ultima parola sulla vicenda continuerà a spettare alla Corte tedesca, non a quella europea.

Ora, la cosa che mi è riuscita sorprendente non è stata la delibera della Corte tedesca, ma il fatto che i mercati finanziari l’abbiano salutata, in pratica, con un grossissimo sbadiglio. C’è stata una crescita dello spread di rendimento dei titoli italiani e spagnoli (rispetto a quelli tedeschi), ma è rientrata in pochi minuti. E nessuna reazione significativa né sulla borsa né sul cambio euro / dollaro.

Che senso ha ? La Corte tedesca mette seriamente in discussione il “bazooka” di Draghi, il cui annuncio aveva tamponato le pesanti turbolenze finanziarie dell’estate 2012; pone in dubbio che la Germania lo sosterrà al momento del bisogno; solleva incertezze sulla sua natura illimitata – quella che aveva in effetti dissuaso gli investitori dal testarlo – e sui mercati non succede niente ?

Provo a dare la mia interpretazione, con tutti i limiti del caso.

La Corte europea prenderà la posizione che i dubbi tedeschi sono infondati e che non ci sono incompatibilità. Magari con l’aiuto di qualche rettifica nella formulazione del programma OMT, che nel frattempo la BCE provvederà ad effettuare: rettifica però di natura sostanzialmente cosmetica.

A questo punto (attenzione questa non è la mia previsione: è la mia interpretazione di quello che pensano i mercati finanziari) i tedeschi hanno due possibilità.

La prima, abbozzano e si dichiarano convinti.

La seconda, mantengono la loro posizione.

Nel secondo caso abbiamo un OMT non supportato dalla Germania.

Ma – ripeto, questo non è quanto penso io, è quanto ritengo che i mercati pensino – l’OMT non lo attiva la Germania. Lo attiva il direttivo della BCE, dove i membri tedeschi sono 2 su 24.

E allora l’OMT (se serve) parte lo stesso. E la Germania che può fare ? uscire dall’euro e introdurre un Nuovo Marco…

I mercati ritengono che tutto questo semplicemente non succederà. Ma attenzione, se mai fosse c’è sempre il 2% di spread tra titoli tedeschi e titoli italiani (o spagnoli). A parità di tasso questo significa che il BTP decennale lo pago 90, il Bund 110.

E questo 20% circa è appunto una stima plausibile dell’ipotetica rivalutazione del Nuovo Marco rispetto all’euro residuo, sulla base delle differenze cumulate di competitività (costo del lavoro per unità di prodotto) formatesi dall’introduzione dell’euro a oggi.

Alla peggio, quindi, comprare un BTP a 90 rimane un’alternativa “correttamente prezzata” rispetto al Bund a 110.

Vediamo se il weekend porterà ripensamenti. Non credo. Penso che lunedì si continuerà a parlare poco della delibera tedesca, e quel poco tra alzate di spalle e grossi sbadigli.

4 commenti:

  1. ma a chi vuoi che gliene freghi della corte tedesca..manco ai tedeschi. Il piano della BCE ha avuto un enorme successo...guarda dov'è l'euro e dove andrà fra un annetto.
    Questo è l'unico indicatore valido. Inflazione zero mandato della BCE voto 10...che vuoi di più...

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    1. Un enorme successo ? disoccupazione ai massimi storici, mezza Europa in depressione peggio che negli anni Trenta, Eurozona sempre più marginale rispetto ad America e Asia... questi "successi" vorrei proprio lasciarmeli alle spalle.

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  2. Già però dovresti anche leggere un po' di stampa internazionale...argentina che svaluta sull'orlo del baratro , quasi guerra civile in ucraina perchè vogliono l'euro e non l'influenza russa, bosnia,montenegro e serbia ridotta alla fame molto più che nella grecia dell'euro...il mondo arabo che fa guerra civile per l'aumento del pane. Senza citare l'america dove ci sono intere città fantasma ormai con immigrazioni interne bibbliche, il Canada sull'orlo di saltare, la granbretagna che dicchiarerà bancarotta nel giro di 3 anni con la scozia che vuole l'euro e non la sterlina, senza parlare degli ungheresi che rimpiangono di non essere nell'euro xchè non ce la fanno più a vivere, la turchia che ha svalutato in un giorno del 30% senza ottenere risultati e tutti gli emergenti che salteranno a breve...dire poi che si vive peggio ora che negli anni della grande depressione è come essere negazionisti sull'olocausto.
    chi non la vede ora la grande idea euro lo vedrà fra 10 anni perchè indietro non si torna.

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    1. Certo come no... non ti rispondo punto per punto perché rispetto la tua verve comica, con "il Canada sull'orlo di saltare, la Gran Bretagna che dichiarerà bancarotta nel giro di 3 anni" hai raggiunto vertici degni degli Skiantos dei tempi d'oro.
      Commento solo una cosa: la crisi in corso è peggio (nell'Eurozona) della Grande Depressione nel senso che dopo cinque anni e passa la caduta di PIL è peggiore. Poi chiaramente con ottant'anni di progresso economico alle spalle il tenore di vita odierno non è certo quello di allora. Ma i policymakers hanno commesso tutti gli stessi errori se non peggio, e continuano.

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