sabato 9 marzo 2013

Piccoli passi verso i CCF... ?

"L'idea di una terapia d'urto per il pagamento immediato di una parte dei crediti commerciali della Pa alle imprese tramite nuove emissioni di titoli pubblici proposta da Luigi Guiso e Guido Tabellini sul Sole 24Ore di ieri piace a Pd, Pdl e Scelta Civica (non siamo riusciti a trovare un interlocutore di Cinque Stelle)".
Due giuste osservazioni di Stefano Fugazzi in merito a questo articolo: “a) Era ora di sbloccare questi pagamenti, ma si tratta comunque di una richiesta proveniente da Bruxelles (e in teoria il provvedimento era da attuare entro l'8 marzo se ben ricordo). b) Non è un'idea nuova. E' una variante della Monorchio e Salerno con la proposta "Cash & Kind". E c’è pure un precedente, anche se la situazione era molto diversa: ci fu un momento in cui si pagarono in Bot gli aumenti della scala mobile ai dipendenti pubblici.
In effetti accadde negli anni Settanta, e anche per i dipendenti privati. Sono abbastanza vecchio per ricordarmi i Bot che mio padre teneva in un cassetto, avendoli ricevuti come parte dello stipendio, con tanto di sforbiciamento delle cedole (proprio taglio fisico, intendo…) ad ogni fine di mese.
Pagare in titoli di Stato alcune obbligazioni della Pubblica Amministrazione può essere un primo passo verso l’attuazione del progetto Certificati di Credito Fiscale, ma ci sono due ulteriori passaggi di fondamentale importanza.
UNO: rendere i titoli utilizzabili per pagare imposte future – a quel punto non sono più debiti dello Stato, ma a tutti gli effetti una forma di moneta parallela – presupposto per ridare la necessaria autonomia al sistema monetario italiano.
DUE: utilizzare le emissioni di CCF anche e principalmente per ridurre il carico fiscale sul lavoro, in modo da riequilibrarne le competitività intra area euro (ad esempio tra Italia e Germania).

4 commenti:

  1. Sembra che anche in Sicilia si stia facendo avanti un'idea simile: i Trinacria Bond.

    http://livesicilia.it/2013/03/04/spuntano-i-trinacria-bond-per-pagare-debiti-con-le-imprese_274463/

    Purtroppo mi sà che anche in questo caso si siano dimenticati i punti Uno e Due di cui sopra.
    Ha provato a scrivere una mail a Crocetta? :-)

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  2. In effetti stanno (pare) studiando come dismettere patrimonio per pagare arretrati ai fornitori delle PA. I bond sarebbero un sistema per raccogliere liquidità "anticipando" l'effetto finanziario delle dismissioni, che oggi non si riuscirebbe a effettuare, o solo a condizioni molto svilite. D'altra parte per i motivi che spiegavo in http://bastaconleurocrisi.blogspot.it/2013/02/pizzarotti-e-monti-ovvero-come-e-perche.html un vero e proprio schema CCF è applicabile da un ente territoriale solo in modo molto limitato. Non perchè l'ente è piccolo (la Sicilia è grande quanto parecchi stati sovrani) ma perchè la sua sovranità fiscale è ridotta.

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  3. E' molto simile all'idea di Mosler http://www.scribd.com/doc/87105577/Pilkington-Mosler-Tax-Backed-Bonds

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    1. Vero. Mosler propone di corredare tutto il debito pubblico di una clausola di utilizzabilità per pagare imposte in caso di default nel rimborso. Questo avrebbe sicuramente un impatto positivo sullo spread, attenuando fortemente l'impatto di un'eventuale insolvenza.

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