“Ho
macchine e operai per produrre il 50% in più di quanto faccio attualmente. E
poi parlano di inflazione.
E
quanto alla produttività, l’incidenza dei costi fissi cala via via che
aumentano le quantità prodotte e vendute. I prezzi, anche con quella crescita
di domanda e di produzione, non li toccheremmo per cinque anni almeno”.
Questo è un
imprenditore (mi scuso se non ne cito il nome, è un contatto twitter e mi sono segnato
le sue affermazioni scordando però di prendere nota dell’autore)
questo è UN
imprenditore, dicevo, ma la sua situazione è quella in cui si trovano UN NUMERO
ENORME di imprenditori – e quindi di aziende - italiani.
In quattro righe,
da quanto sopra, emerge che:
uno, ci troviamo
in una crisi di DOMANDA
due, introdurre
nell’economia italiana un maggior livello di domanda comporta automaticamente
di recuperare produttività e competitività, senza bisogno di (vaghe e fumose,
quando non controproducenti) “riforme strutturali”
tre, non c’è da
preoccuparsi dell’inflazione fino al momento in cui non si è rimessa al lavoro,
quantomeno in larga parte, la capacità produttiva oggi inutilizzata.
“Capacità
produttiva inutilizzata” che significa disoccupati e sottoccupati, impianti
fermi o che lavorano a mezzo servizio, capannoni che ospitano quattro linee
produttive dove si potrebbe tranquillamente farne lavorare sei.
Significa,
soprattutto, disoccupazione doppia rispetto al 2007, persone in povertà
assoluta triplicate (tre milioni in più), enorme, ingiustificato, inaccettabile
disagio sociale.
Tutti problemi che
possono essere avviati a soluzione SUBITO, e risolti in pochi anni.
Dino Kaliman: Questo è un discorso politico, perché sottoporre anche l'economia reale ai capricci dell'economia finanziaria- quella delle borse e delle scommesse fuori dai mercati regolamentati- quella che determina la crisi dopo il boom. Tutte quelle realtà di capannoni, impianti, strutture di risorse umane, perché accettiamo che siano da utilizzare al 50% e molte a perdere- pensate all'idiozia di essere costretti a far cadere i tetti per non poter permettersi di pagare una tassa, perché assoggettarsi a questi comportamenti che anni or sono li avremmo classificati : Cose da matti?
RispondiEliminaSì, e SONO cose da matti...
EliminaOltretutto oggi l'inflazione alta è molto difficile da raggiungere in un Paese industrializzato. Nel senso che la velocità di produzione è molto superiore di quella del 900. Quindi lo spettro dell'inflazione viene invocato in malafede giusto Dott. Cattaneo ?
RispondiEliminaAndrea
Oggi viene invocato senza fondamento perché le potenzialità produttive delle economie sono ben lontane dall'essere pienamente sfruttate, e questo è particolarmente vero per l'Italia. Se per "velocità di produzione" intende la produttività per ora lavorata, naturalmente è molto più alta rispetto a 50 o 100 anni fa, ma non è quello che tiene bassa l'inflazione. E' la carenza di potere d'acquisto in circolazione che impedisce al livello generale di prezzi di aumentare significativamente.
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RispondiEliminaAnche la mia società di Software ha i prodotti innovativi (per il Cloud) ma mancano i Clienti a cui venderli.
RispondiEliminaAssumerei se ci fosse un alito di speranza ....
E basterebbe introdurre un po' di potere d'acquisto in più nell'economia...
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