mercoledì 11 agosto 2021

Senza eccesso di domanda non c’è inflazione

 

Cerco (non per la prima volta) di fare un po’ di chiarezza sull’equivoco della cosiddetta “inflazione da costi”. Equivoco perché l’inflazione da costi, nel senso in cui la si intende comunemente, NON ESISTE.

Quando parlo di inflazione, intendo una crescita media, persistente, dell’indice dei prezzi al consumo. NON intendo la crescita di un singolo bene o servizio.

Bene. Se il costo di determinati fattori produttivi aumenta, è intuitivo attendersi che si verifichi un impatto sull’indice dei prezzi, giusto ? poche settimane fa, un CEO mi diceva “ho incrementato i listini del 10%, mi riesce facile giustificarlo dato che materie prime e componenti sono salite così tanto”.

Come giustificazione funziona, certamente, e il comportamento di quel CEO è del tutto normale.

Però, pensateci un attimo. I clienti finali accettano prezzi più alti perché anche la LORO domanda / capacità di spesa è in crescita. Altrimenti non ci starebbero, semplicemente perché il loro conto economico non reggerebbe gli incrementi di costo.

Un’azienda che paga più cari gli input produttivi ma che non beneficia di una crescita di domanda per i SUOI prodotti, non è in grado di alzare i prezzi. Semplicemente, vede i margini comprimersi.

E se il mio prodotto è indispensabile per la clientela ? se il cliente non ha alternative ?

Se non ha alternative pagherà di più, ma se la domanda globale nell’ambito dell’economia è statica, si pagheranno di più certi beni e certi servizi MA SI AVRANNO MENO SOLDI PER ALTRI: quindi avremo crescita per i prezzi finali dei prodotti A, B, C ma calo per D, E, F. E l’indice GENERALE dei prezzi non salirà.

Non basta la crescita di prezzo di materie prime o componenti. Non basta neanche la svalutazione del cambio. L’inflazione si alza solo se cresce la domanda generale nell’ambito del sistema economico, il che richiede che aumenti la disponibilità di potere d’acquisto, di strumenti di pagamento. E che aumenti in presenza di capacità produttiva sostanzialmente satura: altrimenti la maggiore domanda è compensata da maggiore offerta (produzione) e non c’è impatto rilevante sui prezzi finali.

Finché la domanda è depressa, finché rimane fortemente inferiore alla capacità produttiva, potrete avere tutte le crescite di costi che volete: l’inflazione GENERALE, l’indice MEDIO dei prezzi al consumo, non salirà.

 

4 commenti:

  1. Cosimo Andretta: Beh diciamo che il fenomeno della stagflazione esiste ed è generato sicuramente da uno shock dal lato dell’offerta. Chi ha abbastanza età si ricorda della crisi petrolifera . Lo scenario cattivo è proprio quello, inflazione in presenza di scarsa o mancanza di crescita con conseguente disoccupazione.

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    1. La stagflazione è un mito. L'UNICO anno di declino del PIL nel periodo delle crisi petrolifere fu il 1975 (ampiamente recuperato l'anno successivo). E durante i dodici anni (1973-1984) della "terribile" inflazione a due cifre, il PIL REALE aumentò del QUARANTA per cento.

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  2. Però io faccio questo ragionamento: quando c'è un calo di domanda globale spesso questo si traduce in buona parte in minori beni e servizi prodotti e non tanto in un calo dei prezzi.

    Dunque mettiamo che il costo di determinati fattori produttivi aumenti e supponiamo il caso in cui il consumatore non ha alternative e decide di pagare di più certi prodotti di tipo A e si ritrova con meno soldi per tutti gli altri che chiamiamo B (cioè B = non A). Questo sostanzialmente possiamo pensarlo come un calo di domanda globale per B, quindi seguendo quanto detto all'inizio mi aspetterei che ciò si traduca in buona parte in minori beni e servizi di tipo B prodotti e non tanto in un calo di prezzi per B.

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    1. Marco Cattaneo: in parte almeno nell’immediato è possibile che avvenga quanto dice lei - i prezzi tendono a essere vischiosi al ribasso. Però la riduzione di produzione di B trova un limite perché oltre certi livelli non coprire i costi fissi è estremamente pesante. I produttori di B quindi preferiranno produrre e vendere a prezzi più bassi (e recuperare riducendo i loro costi variabili unitari) piuttosto che produrre significativamente di meno.

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