sabato 12 febbraio 2022

Superbonus: Draghi e Franco in confusione

 

Il tandem Mario Draghi / Daniele Franco è apparso parecchio stizzoso e parecchio confuso durante la conferenza stampa di ieri.

Mi riferisco alla reazione alla domanda finale (vedi qui video dal minuto 42 in poi) di una giornalista del Sole 24Ore (non di un giornale antigovernativo peraltro: del resto giornali antigovernativi in Italia ce ne sono ben pochi, e quei pochi chissà perché alle conferenze stampa del presidente del consiglio si vedono di rado, o forse mai…).

La domanda verteva sui possibili effettivi negativi del blocco alla circolazione dei crediti fiscali derivanti da ristrutturazioni immobiliari. Contestatissimo provvedimento introdotto con decreto legge circa una settimana fa.

Draghi prima ha cercato di minimizzare l’impatto dei crediti fiscali immobiliari sulla ripresa economica per poi ammettere che è rilevante, quindi ha parlato di carenze di controlli all’origine dovuta al fatto che la legge originaria sul Superbonus 110, di ispirazione M5S, è stata scritta male.

Ma Draghi su questo punto è smentito dai dati della stessa Agenzia delle Entrate, secondo i quali gli accertamenti per frodi, dell’importo totale di 4,4 miliardi di euro, sono imputabili solo per il 3% al Superbonus 110.


E gli operatori di settore in effetti confermano che le truffe da Superbonus 110 rappresentano una frazione minima del totale, appunto perché le asseverazioni richieste sono particolarmente articolate e dettagliate.

Tra parentesi, è bene ricordare che un accertamento NON è una sentenza. Si tratta dell’avvio di un contenzioso, intrapreso dal fisco contro un contribuente (o mancato tale), che spesso si risolve in favore di quest’ultimo. Quindi “4,4 miliardi di accertamenti” NON significa affatto, automaticamente, “4,4 miliardi di frodi”.

Ma c’è di più. Quand’anche il provvedimento Superbonus 110 fosse stato “scritto male”, Draghi e Franco, che sono al governo da un anno, avrebbero avuto tutto il tempo di correggerlo, con particolare riferimento all’eventuale carenza di controlli alla fonte. E in effetti sono intervenuti a fine 2021. Se l’intervento non è stato efficace, non possono più prendersela con gli autori della versione precedente.

Non finisce qui. Franco ha affermato, per giustificare le limitazioni alla circolazione, che le cessioni successive fanno perdere traccia dell’origine del credito. Il che suona strano perché la piattaforma di scambio è gestita dall’Agenzia delle Entrate stessa. Comunque la soluzione non è limitare le cessioni ma casomai rendere più rigorosi gli obblighi di segnalazione.

In pratica, per ogni passaggio è necessario avere certezza di chi ha comprato, di chi ha venduto, e di qual è l’origine del credito. Magari (questo alla fine lo ha ammesso lo stesso Franco) assegnando un codice identificativo al credito.

Le soluzioni operative per gestire al meglio lo strumento preservando la circolazione, in altri termini, ci sono.

Per capire quali danni produca l’azione del governo, cito un caso che mi riguarda. Sto avviando alcuni lavori (con un bonus 50%, non 110%, è un’altra fattispecie) su un piccolo condominio di cui ho una quota. L’impresa a cui sono stati affidati i lavori accettava lo sconto in fattura (che significa essere parzialmente pagati con la cessione del credito) e adesso si è invece tirata indietro perché faceva affidamento sulla rivendita a una banca, possibilità al momento bloccata.

Per fortuna i lavori non erano ancora stati avviati. Ma se l’impresa avesse già cominciato a lavorare e a sostenere costi, adesso sarebbe nei guai. E tante altre SONO nei guai, a causa di un provvedimento di blocco che agisce in modo sostanzialmente retroattivo, e pur essendosi comportate in modo totalmente corretto.

Draghi e Franco, in altri termini, nella conferenza stampa di ieri hanno cercato di far passare il seguente messaggio: “ci sono 4,4 miliardi di frodi accertate, dovute al Superbonus 110 che fa circolare i crediti fiscali”. Messaggio FALSO E FUORVIANTE in quanto (lasciando da parte il fatto che come detto “accertato” non significa “dimostrato”):

PRIMO, solo una minima parte dei 4,4 miliardi è imputabile al Superbonus 110; e

SECONDO, il problema, se esiste, non è dovuto alla libera circolazione dei crediti, ma casomai ai controlli all’origine e al tracciamento degli scambi.

Brutta figura per il governo. Mi spiace dirlo: molto, molto brutta.

6 commenti:

  1. Una precisazione a seguito di un commento di Stefano Sylos Labini: quanto ho scritto si applica in generale a tutti i crediti fiscali a libera circolazione. Se ho dato l'impressione si difendere in particolare il Superbonus, è solo perché questo è stato, in particolare, oggetto della comunicazione - ripeto, mi spiace molto dirlo ma è la verità - del tutto erronea e fuorviante di Draghi.

    RispondiElimina
  2. Domanda a chi legge (magari qualcuno mi sa rispondere): Franco ha dichiarato che sono state intercettate "cessioni di crediti fraudolenti per 4,4 miliardi". Ma siccome ha anche affermato che si è trattato di cessioni plurime, non è che c'è un problema di doppio, triplo, quadruplo ecc. conteggio ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so dare una risposta a questa sua domanda, però mi sento di fare comunque una considerazione logica:
      Il Ministro sostiene che le cessioni plurime sono in grado di dissimulare l'origine del credito; se questa sua affermazione è vera, ciò implica che l'AdE, dopo un certo numero di cessioni, non è più in grado di ricostruirne la catena e, quindi, potrebbe effettivamente conteggiare più volte la stessa somma.

      Elimina
    2. Esatto: SE quello che dice il ministro è vero (cosa di cui dubito perché la piattaforma di cessione è gestita dall'AdE stessa: ma prendiamola come ipotesi) darei per sicuro che almeno alcuni doppi conteggi si siano verificati.

      Elimina
  3. Quello che dice Franco è certamente vero: vuoi dubitare della parola di Sua Eccellenza Franco?
    Ma allora è la prova provata che neanche su questo l'AdE funziona. Si guardasse allo specchio e prendesse provvedimenti.
    In un'azienda privata l'avrebbero cacciato via malamente per un'affermazione del genere (sia se falsa, sia se vera)
    (il sito non mi lascia commentare col mio account. Ma mi firmo, Marco.)
    Paolocanz

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se l'affermazione è falsa, Franco è un bugiardo, se è vera, uno dei principali dipartimenti alle sue dipendenze ha gravissimi problemi di funzionamento...

      Elimina