Su Economonitor, un recente articolo di alcuni membri del nostro gruppo di ricerca (Biagio
Bossone, Marco Cattaneo, Massimo Costa e Stefano Sylos Labini) in merito alla
proposta CCF / Moneta Fiscale.
Qui una traduzione in italiano.
Qui una traduzione in italiano.
I contenuti sono
noti a chi segue questo blog. Mi preme tuttavia sottolineare che il nostro
articolo è stato ispirato da una proposta formulata da un gruppo più ampio di
economisti e finalizzata a “rendere l’Eurozona più resiliente” (non a caso questo gruppo è denominato “The Resiliency Authors”) e dalle critiche formulate da
alcuni importanti studiosi statunitensi, in particolare Bradford DeLong e Paul
Krugman.
Per citare
Krugman, “L’Europa è un’economia depressa con inflazione molto al di sotto di
livelli ragionevoli, con una necessità disperata di più domanda, e questo
problema è esacerbato dai problemi di aggiustamento all’interno di una moneta
unica. E qui abbiamo un manifesto che propone contrazione del ruolo del governo
e riforme strutturali”.
Mentre DeLong: “Un’economia
depressa con i tassi d’interesse a zero richiede espansione fiscale. Se per
qualche motivo l’espansione fiscale nelle sue forme consuete è considerata non
saggia da qualcuno che detiene un effettivo potere di veto [sulle politiche
fiscali], l’economia richiede un’azione di “Helicopter Money””.
Il progetto CCF è
appunto la strada per realizzare quanto necessario, superando i limiti strutturali dell’Eurosistema.
Quanto alle
proposte dei “Resiliency Authors”, con tutto il rispetto per le loro credenziali
accademiche e per la qualità scientifica di alcuni di loro, mi ricordano l’ubriaco
della barzelletta, quello che cerca le chiavi di casa, di notte, sotto un
lampione.
Arriva un amico e
gli dice “che fai, cerchi le chiavi ? ti aiuto”. Mezz’ora dopo gli viene un
sospetto e chiede “sicuro che le chiavi ti siano cadute proprio qui ?”
L’altro: “no,
molto più in là, cinquecento metri, forse un chilometro… ma sai, là c'è buio,
meglio cercare qui sotto il lampione…”
I “Resiliency Authors” cercano “le chiavi sotto il
lampione” nel senso che elaborano proposte che “suonano giuste” alle attuali
classi dirigenti. Purtroppo, però, le chiavi non sono lì: le ricette che
propongono sono le stesse che da svariati anni non funzionano, anzi producono
danni. E continueranno finché non ci si deciderà a cercare le chiavi dove realmente stanno, buio o non buio…
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