giovedì 20 luglio 2017

E se arriva una nuova crisi mondiale ?


Una delle obiezioni che ho trovato più curiose, tra quelle formulate in merito al progetto CCF / Moneta Fiscale  (e, in effetti, in merito a qualsiasi proposta di azione espansiva sulla domanda, compresa la “rottamazione del Fiscal Compact” recentemente ipotizzata da Renzi) si riassume come segue.

Le politiche espansive sarebbero “rischiose” perché nei prossimi anni si potrebbe verificare una recessione mondiale. Espandere la domanda incrementando il debito – o anche emettendo CCF, che non sono debito ma danno diritto a sconti fiscali futuri – potrebbe creare problemi in quanto in questo caso il maggior gettito fiscale compensativo non si genererebbe nella misura prevista.

In realtà, azioni espansive effettuate mediante emissione di CCF / Moneta Fiscale, corredate da clausole di salvaguardie non procicliche, implicano ampi margini di sicurezza anche nel caso in cui nei prossimi anni la congiuntura internazionale sia meno favorevole del previsto.

Detto ciò, è anche importante tenere a mente che una recessione mondiale può sicuramente verificarsi nei prossimi anni: ma questo vale sia che si parta con il progetto CCF / Moneta Fiscale, sia che non lo si faccia.

Ora, adottando il progetto, l’economia italiana può accelerare il suo tasso di crescita al 3-4% per i prossimi quattro-cinque anni. Se si continua con il “galleggiamento” attuale, rimarremo con gli uno virgola: in altri termini, con gli attuali, asfittici tassi di crescita.

E se una forte recessione mondiale abbassa di colpo il tasso di crescita (per esempio) di due punti, cos’è meglio – scendere dal 3%+ all’1%+ (rimanendo comunque con incrementi di PIL reale) o ritornare, dall’uno virgola, a variazioni negative ?

La domanda ovviamente è retorica. Proprio perché una recessione può sempre verificarsi, il meglio è affrontarla con un’economia che viaggia alla massima velocità possibile – e che quindi, anche in uno scenario sfavorevole, rallenta ma non si blocca.

Assolutamente da evitare è invece una situazione in cui si continua ad arrancare a bassa velocità, non solo perché questo implica di NON ridurre gli attuali, inaccettabili livelli di disoccupazione, sottoccupazione, disagio sociale e povertà, ma anche perché una frenata prodotta da eventi al di fuori del nostro controllo manderebbe la macchina dell’economia in testacoda.

Il fatto che una recessione possa verificarsi è un motivo in più per non indugiare ad adottare politiche di espansione della domanda: non una ragione per astenersene.

13 commenti:

  1. Sempre chiaro e lampante Dott. Cattaneo. Meglio premunirsi finchè ne abbiamo la possibilità!
    Anche perchè fra due anni incombe Weidmann e addio QE (che di per sè tiene solo in piedi il sistema finanziario e non aiuta l'economia reale).. O immagina che anche il superfalco sarebbe costretto ad estenderlo?

    Andrea

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    1. Immagino che se i tedeschi riescono a metterlo a capo della BCE (ci saranno moltissime resistenze...) il superfalco dovrà colombizzarsi un po', pena far saltare tutto. Oddio potrebbe essere una soluzione...

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    2. Esatto! Purtroppo sono furbi e giocano al poliziotto buono e cattivo (come Padoan-Moscovici), ovvio che NON vogliono far saltare il sistema finchè a loro conviene tenerlo in piedi

      Grazie come sempre :)

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    3. Già... io comunque Weidmann alla BCE preferirei non vederlo. Ma vediamo cosa succede nel frattempo.

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    4. Ovviamente no! Si inasprirebbe comunque l'austerità fiscale (c'è anche da vedere che combineranno col Fiscal Compact/pareggio di bilancio -finora rinviati). Unica soluzione CCF.. anche con coalizione di governo.. applicarla o si va nel baratro

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    5. a vedere quello là (Weidmann ) alla BCE mi fa sentir male.....intanto questo sistema euro si dice ce crolla per le sue contraddizioni interne ...intanto in un modo o nell'altro sta ancora e "sempre " in piedi. A proposito : si parlava di rinnovato asse Germania Francia...con Macron. Strano l'avvicinamento di Macron agli Stati Uniti...mi sembra che sia una direzione opposta ad un rafforzamento dell'asse Germania Francia. Intanto l'Italia ovviamente non conta un piffero...a prescindere.Bisogna capire a mio avviso che progetti hanno gli Stati Uniti per l'Italia: farci risalir su economicamente ...o lasciarci scivolare nel declino..perché o la sensazione che il nostro futuro sia deciso da loro non dalla nostra volontà.Se si è deciso che dobbiamo finire depredati e poveri perché magari nel futuro scenario geopolitico una Italia forte non serve ai loro fini ...non ce nulla da fare....sarà cosi Ccf o meno...una cosa è certa: Francia e Germania (e non solo ) ci vogliono spogliati ...e gli Stati Uniti con la nuova amministrazione ??? ...

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    7. Tantissimo dipende da noi. Oggi la nostra classe dirigente politica - quella al governo, s'intende - è collusa e venduta, ma questo cambierà. Al rinnovato asse Germania-Francia credo poi molto poco, Macron apparentemente spera di ottenere un consenso tedesco alla revisione dei trattati in senso più espansivo e più orientato alla crescita, ma come al solito è un'illusione.

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  2. A detta di alcuni economisti l'Italia non è messa poi cosi male. Il nostro Paese ha ricominciato ad esportare prodotti di nicchia e di qualita' (vedasi l'alimentare) in cui nessuno puo' sostituirci e a prova persino di embargo statunitense che sta' attuando Trump, (saremo gli unici a non soffrirne, si dice..).. Poi la piccola impresa ha tenuto, il nostro tipo di economia tiene perché al made in Italy non ci vuole rinunciare nessuno. Poi la Cina e la Russia ADORANO! il made in Italy! Sapendo che da qualche anno la Cina ha iniziato una politica di crescita di domanda interna applicando la crescita dei salari col deficit di bilancio, (quello che dovremmo cominciare a fare noi quanto questi venduti dei nostri politici cominceranno a ripensare al nostro Paese invece che alle lobby straniere, soprattutto politiche che li pagano). I cinesi cosi come i russi, l'India, tutti potenziali clienti italiani, (miliardi di persone), che si apprestano a mangiare e a vestire made in Italy. Poi c'è la scoperta da parte dell'ENI dell'immenso giacimento di gas al largo dell'EGGITTO, in mare egiziano si! ma pur sempre di proprieta' dell'ENI la quale fara' beneficiare l'Egitto sicuramente a dei prezzi bassi per aiutare un Paese in perenne necessita' di sviluppo; il piu' grosso a livello mondiale e che potra' alimentare di gas l'europa intera per vent'anni. E che dire poi della "Nuova via della seta" che l'attuale presidente cinese vuole riattivare diventando cosi il mediterraneo punto fondamentale nello scambio tra occidente ed oriente, in cui l'Italia la fa' da padrone per motivi di posizione geografica, controllo dei porti ma soprattutto di alta tecnologia e per il particolare piacere da parte di cinesi, russi e medioriente di trattare con l'Italia piu' moderata e che piace anche nel modo di fare impresa e di mentalita' latina piuttosto che con gli arroganti tedeschi e francesi per non parlare degli inglesi, ingordi e conosciuti bene per essere dei colonizzatori. L'Inghilterra resta quasi esclusivamente solo la patria dell'alta finanza.. Io non la vedo cosi male! nel prossimo futuro! Noi italiani dovremmo imparare ad essere piu' ottimisti per il futuroi prossimo. per questo siamo odiati e combattutti dai nostri vicini di frontiera. Ma bisogna stare a ttenti a difendere il nostro made in Italy e non permettera che il "parmesan" prenda il posto del nostro parmiggliano reggiano, e cosi come il resto, ed attenti anche alla prpotenza inglese di rivolerci soffiare il trasporto marittimo come fecero ai tempi dell'unita' di4Itaia distruggendo i Borboni con la loro flotta che era leader nel mediterraneo. Siamo meno distruttivi e pessimisti e difendiamo di piu' il nostro Paese! Questo si

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    1. Concordo in pieno che potenzialità e prospettive dell'Italia sono molto migliori di quanto in genere si dice. Non cambia però il fatto che è assurdo sprecarle, almeno in buona parte, restando legati a un sistema di vincoli disfunzionali e non sviluppando le politiche più adatte al contesto del nostro paese. Questa è la situazione in cui ci troviamo a causa dell'attuale eurosistema, e il progetto CCF / MF e' la via per risolverla.

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  3. La "Nuova via della Seta" che l'attuale presidente cinese vuole riattivare ridiventando cosi il mediterraneo punto fondamentale nello scambio tra occidente ed oriente, (da cui il motivo dell'acquisto di immensi territori in Africa e la costruzione di grandi citta' nuove nuove, ancora disabitate pronte ad accogliere centinaia di migliaia di cinesi in africa, nonché l'acquisto dei porti grechi da parte dei cinesi e degli aeroporti sempre grechi da parte tedesca e non solo per farne dei terminals turistici). d'altronde non è immaginabile affidare il trasporto delle immense quantita' di merci provenienti dall'oriente verso l'occidente utilizzando tratte via cielo di tipo intercontintale; diversa è invece la distribuzione capillare per il medio e corto raggio dei prodotti cinesi in ogni provincia europea e limitrofi.
    Ma il grosso si potra' transportare solo via mare e via terra, e lasciando la via finanziaria per la trasfusione di immensi capitali monetari in entrata ed in uscita.

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  4. 6)Il nostro sintema tributario è pieno zeppo di esenzioni contributive e di crediti d’imposta e la capacità degli stessi di incrementare il reddito disponibile per la spesa in consumi e investimenti è sempre stata, per usare un eufemismo, piuttosto limitata/scarsa.

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    1. Perché non erano trasferibili e negoziabili, e di utilizzabilità comunque limitata - es. le perdite pregresse sono utilizzabili solo da chi le ha generate, e solo se in futuro produce reddito imponibile. I CCF sono invece liberamente trasferibili e utilizzabili a fronte di QUALSIASI impegno finanziario verso il settore pubblico.

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