Uno Stato che
emette la propria moneta non ha bisogno di indebitarsi. Se desidera immettere
potere d’acquisto nell’economia, spendendo più di quanto preleva in tasse, non
deve fare nient’altro che emettere moneta per la differenza.
Questo non
significa che l’emissione monetaria possa essere espansa all’infinito. Se l’emissione
monetaria alimenta domanda per beni e servizi reali in misura eccedente le
capacità produttive dell’economia, non stimola produzione e occupazione, ma
solo crescita dei prezzi - quindi inflazione.
Il punto da aver
chiaro, tuttavia, è che nel momento in cui si parla di “debito pubblico” si sta
facendo riferimento a una situazione in cui lo Stato spende soldi (al netto delle
tasse incassate) la cui emissione è demandata a un soggetto parzialmente o
totalmente indipendente dallo Stato stesso. Si tratta, ovviamente, della Banca
Centrale.
Se la Banca Centrale
dipendesse integralmente dallo Stato, o addirittura se non esistesse affatto –
se l’emissione monetaria, in altri termini, fosse affidata a un ufficio statale
– il concetto stesso di “debito pubblico” sarebbe privo di significato.
Lo Stato non
dipenderebbe dalla volontà di soggetti terzi per introdurre potere d’acquisto
nella propria economia, mediante spesa netta effettuata nella moneta legale
dello Stato stesso. Sarebbe libero di determinare il livello della spesa netta
in funzione dei suoi obiettivi di promozione dell’occupazione e di stabilità
dei prezzi.
Poiché il potere
d’acquisto immesso in circolazione si traduce in risparmio del settore privato,
lo Stato potrebbe offrire un servizio di gestione di questo risparmio
permettendo a chi lo desidera di lasciarlo depositato presso un’apposita
agenzia statale, e riconoscendo un tasso di remunerazione (un interesse)
dipendente dal vincolo di durata del deposito.
Ma non sarebbe
indispensabile farlo, e se lo si facesse non avrebbe senso affermare che lo
Stato si è “indebitato”, e che deve “gestire le finanze pubbliche” tenendo
conto delle esigenze di “rifinanziamento del debito”.
L’indebitamento
dello Stato esiste solo se e in quanto
l’emissione di moneta è demandata a un soggetto diverso dallo Stato medesimo,
implicando che quest’ultimo debba prendere a prestito da qualcuno l’eccesso di
spesa che ritiene opportuno immettere nell’economia.
Eligio: Esatto!! E allora perché lo famo?)))))
RispondiEliminaIpotesi: a qualcuno fa comodo usarlo come strumento di pressione politica, e ad altri per percepire interessi che il semplice finanziamento monetario non richiederebbe...
EliminaPotresti spiegare perché molti economisti comparano la creazione di moneta da parte dello stato alle dieci piaghe d'Egitto? Per quale motivo emettere titoli di stato andrebbe bene ma creare moneta sarebbe il male assoluto? Non ho mai capito che ragionamento fanno
RispondiEliminaNemmeno io. La mia ipotesi è quella sopra citata, in risposta ad Eligio. Che però non è un tentativo di giustificazione tecnica, solo una spiegazione degli interessi che stanno dietro a certe scelte...
EliminaUna domanda: oltre all'Italia dal 1981 e alla Francia dal 73 quali altre banche centrali europee sono "scisse" dal ministero del tesoro ? Nel senso che non agiscono più di concerto col tesoro e quindi fanno decidere i tassi al mercato finanziario secondario?
RispondiEliminaSul piano formale tutte quelle dell'Eurozona. Sul piano sostanziale non va dimenticato che alla fine degli anni Settanta sia in UK che in USA fu adottata una politica monetaria fortemente restrittiva che abbatté l'inflazione - ai tempi ancora a due cifre - a costo però di una grave recessione. Gli effetti in termini di impennata dei tassi reali (anche) sui titoli di Stato furono simili a quelli causati dal divorzio Tesoro - Bankitalia.
Eliminasono non d'accordo ma d'accordissimo ..domanda:
RispondiEliminaperché gente tecnicamente preparata come Boldrin e similari..rifiutano con sdegno un ragionamento del genere ? anzi al solo accennarlo ..scattano gli insulti ....
perché una visione cosi differente dell'economia???
mi spiego meglio: perché economisti di un certo spessore si prestano ad una visione dell'economia funzionale agli interessi di pochi...mi rifiuto di pensare che siano tutti in mala fede perché "venduti"...e se non lo sono..cosa è il movente tecnico/economico che gli spinge ad avere una concezione ed un convincimento radicalmente diverso ...
EliminaSul perché non ho certezze. Anch'io non do del venduto a nessuno fino a evidenza conclamata del contrario. Qualcuno di loro ha competenze in settori per la verità diversi dalla macroeconomia e dalla politica monetaria. Tutti condividono un'impostazione ideologicamente ostile all'intervento pubblico nell'economia, e vedono quindi la potestà di emissione monetaria riportata in mano ai governi come una strada che conduce inevitabilmente alla "spesa senza limiti" e alla statalizzazione dell'economia.
Eliminacioè dovremmo stampare moneta e andare dall'arabo a comprare petrolio così in fiducia. poi dal nero a comprare diamanti e dal cinese a comprare tecnologia da assemblare qua per pagare operai a gogo che lavorano 3 giorni per settimana hihihihihihihihhi. vedi la sovranità monetaria va tolta agli italioti perchè hanno proprio quella mentalità qua.
RispondiEliminaA occhio e croce lei è uno di quelli convinti che il petrolio lo compriamo meglio perché usiamo l'euro. Legga il post del 23.7.2014, le spiega qualcosa d'interessante...
Eliminacioè dovremmo stampare moneta e andare dall'arabo a comprare petrolio così in fiducia.(pigreco )
Elimina-----
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Chissà perché dal dopoguerra sino all'entrata nel "favoloso" euro ...l'economia italiana era in crescita ..dal dopoguerra agli anni ottanta ad un ritmo "cinese" del 5 % (uno dei più alti al mondo ) dagli anni ottanta in poi a circa il 3 % (sempre buono rispetto ad oggi )..e dal momento in cui l'emissione monetaria è stata tolta agli "italioti" l'economia italiana ha perso il 25 % ...chissà perché. Bruta cosa l'autorazzismo suicida...bruttissima cosa. Se poi l'autorazzismo si coaguala con l'ignoranza...siamo fritti.
Quando danno fa lo sport nazionale dell'autodenigrazione...
Eliminapigreco san prima di scrivere dovrebbe pensare... Ha mai notato che c'è disoccupazione alle stelle in italia ed estrema difficoltà a trovare un lavoro decente? Questo dovrebbe farle pensare che emissione di nuova moneta si tradurrebbe non in inflazione ma in nuova domanda di beni e servizi da parte dei percettori di questa nuova moneta, magari perché impiegati dallo Stato per ricostruire i luoghi terremotati o per manutenzione di infrastrutture o nuove opere. A quel punto dopo aver guadagnato soldi in più questi nuovi lavoratori dello Stato inizieranno a spenderli, e le imprese del territorio inizieranno ad accorgersi che c'è qualcuno che vuole comprare più beni e servizi di quanto faceva prima, dovranno attrezzarsi per riattivare la produzione che era stata rallentana in tanti anni di crisi, quindi dovranno assumere qualcuno (la disoccupazione scende) e dovranno acquisire macchinari e nuove tecnologie. Insomma i soldi in più stampati quando in giro ci sono tanti disoccupati finiscono per pagare gli stipendi per nuovi posti di lavoro, e questi soldi non subiranno svalutazione perch€ contemporaneamente saranno stati messi sul mercato prodotti nuovi per sooddisfare la nuova domanda che non sarebbero stati creati senza la nuova emissione monetaria. Quindi se ci sono più soldi in giro ma ci sono anche più lrodotti da acquistare il risultato è che i prezzi non salgono! E non salgono finché ci saranno ancora disoccupati o potenziale produttivo inespresso. Il rischio di un aumento dell'inflazione sono quanto di più lontano dalla situazione dell'Italia in questi momento. Il rischio di inflazione c'è solo per quei paesi con bassissima disoccupazione o che sono completamente privi di un sistema produttivo in grado di rimettersi velocemente in moto in caso di nuova domanda (generata dai nuovi soldi in circolazione). Spero di essere stato chiaro da profano per profani dell'economia
EliminaSottoscrivo al 100% :) più chiari di così mi pare difficile essere.
EliminaEsatto Dott.Cattaneo! Son più di vent'anni (forse anche trenta) che i media al soldo del sistema eurofilo e della falsa sinistra martellano i cervelli specie delle nuove generazioni che putroppo non conoscono i tempi in cui l'Italia era un grande Paese grazie alla Sovranità Monetaria che poi ci hanno tolto senza chiedere il permesso!!
RispondiEliminaAndrea
Facendo leva su un autorazzismo che per la verità esisteva anche prima: ma il meccanismo mediatico creato per amplificarlo ha funzionato molto "bene". Producendo danni giganteschi...
Eliminail meccanismo dell'emettere titoli per approvvigionarsi della moneta praticamente usato quasi ovunque ..è un meccanismo assurdo ed incomprensibile...lo capisce chiunque ..come chiunque capisce con semplici esempi da terza elementare che ci son altri modi più semplici, senza creare debito ...e con la possibilità di controllo rigoroso in modo che non si inondi il sistema di moneta a go go. (son tantissimi i metodi possibili ..senza usare il sistema assurdo dei titoli ). Eppure a questo sistema di emissione non si oppone nessuno...anche gli economisti .non saprei come dire "sani" comunque alla fine lo accettano. Dovrebbero rivoltarsi anche le pietre . Invece no. Questo non capisco.
EliminaPS: mi riferisco al sistema di emissione dei Titoli...ma non mi sto riferendo agli argomenti dei cosiddetti "signoraggisti" simil quelli della "moneta del popolo " e amenità del genere....
Semplicemente il sistema di Emissione vigente in tutto il mondo non ha senso (al netto dei signoraggisti ..che a loro volta non hanno molto senso ).
Se incominciassero gli economisti "sani" ..ad sollevare il problema ..ovunque...invece no: nella migliore delle ipotesi amettono che è un sistema sbagliato (dannosissimo ) ma poi finisce là..ed i ragionamenti economici continuano sulla base del sistema cosi come è adesso ..(ragionamenti giusti su una base sbagliata ).
Se poi pensiamo che di conseguenza qualsiasi forma di deficit pubblico da' origine a un cosiddetto "debito", anche nel caso in cui lo sottoscriva una banca centrale a controllo governativo... e si scrivono parsec cubici di articoli e trattati su come quando quanto e perché il livello di questo "debito" (verso chi ?) possa essere un problema (per chi ?) e potenzialmente grave, anzi da molti etichettato come IL PIÙ SERIO problema dell'economia... è tutto surreale.
Eliminada qualche parte ho sentito che il debito del mondo (verso chi ??? boh ..) e di 54 volte il PIL complessivo "reale" ...
EliminaMa dico: se questo è vero (credo lo sia ) ..il debito dell'Italia e se non ricordo male meno del doppio del PIL annuale ed abbiamo una ricchezza complessiva di circa 8 o 9 mila miliardi cioè equivale a circa 4 volte e mezzo il debito . Quindi solvibilissima..nonostante l'eurosistema ..tutto sommato "ancora " con i fondamentali sani (nonostante il 25 % di economia persa per i motivi che tutti conosciamo ). Un mondo indebitato di 54 volte....e si accaniscono con un Paese indebitato meno del doppio e con una richezza di più del quadruplo del debito...e con i fondamentali strutturali "ancora" sani (anche se a lungo andare si sfascerà tutto..se continuiamo con questo sistema ). C'è qualcosa che non va...non mi tornano i conti. La logica mi dice che non è quello il problema (il debito ). Se fossimo con la nostra moneta sarebbe non solvibile ma solvibilissimo ...ed non avremo rischio di defoult ...quindi soggetti ad interessi bassi. Qualcuno lo spieghi a ---------->>>((pigreco san17 agosto 2017 06:41 )) di qualche post fa (cio che mi fa tristezza ...è che son milioni di persone che ragionano in quel modo...)
Come detto in altre occasioni - e in questo post - il debito pubblico in moneta non sovrana non deve esistere, e il debito in moneta sovrana non va nemmeno chiamato debito. Ma vai a farlo capire...
Eliminaattenzione quando si dice amenità varie a chi parla di moneta del popolo, perchè emettere moneta senza debito e l'ausilio dei titolo vuol dire proprio quello, purtroppo grazie ad intenert e ai vari medi si tacciano i signoraggisti come pazzi farneticatori, quando invece al contrario degli economisti, sani e non, sono stati i primi ad evidenziare il disastro che ci trovavamo di fronte per un sistema economico basato sul capitalismo e sul debito. sono stati i primi a raccontare la storia della moneta dai tempi di re salomone. il debito infatti non è un meccanismo recente o del 17 secolo, ma molto più antico.
Eliminainoltre, trattare la moneta come fattispecie economica soltanto quando è invece prima di tutto giuridica, ovvero una convenzione all'interno di una comunità (in questo caso l'Italia), è un errore gravissimo perchè la si considera - forse inconsapevolmente - merce.
e ciò si evince anche quando si commenta sulla solvibilità dicendo che abbiamo un patrimonio di 8000 mld, ovvero 4 volte il ns. debito. sai cosa vuol dire questo? che dovremmo tutti perdere il 25% dei ns. averi (risparmi, case, auto, ecc.) per parificare la situazione... saresti così favorevole ad una soluzione simile? io per niente. il ns. patrimonio privato è derivato non dal debito di moneta ma dallo sforzo, dal sacrificio, dalla devoluzione del ns. tempo e dal ns. lavoro, pertanto è già ripagato.
rendere il debito solvibile basandoci sul ns. patrimonio è un grave errore, vuol dire pagare il patrimonio due volte. quindi non stupisce perchè si accaniscano con noi, è proprio perchè vogliono il ns. patrimonio e concludo dicendo che questo ragionamento porta proprio ad affermare che è il debito IL PROBLEMA. non bisogna avere dubbi su questo.
Infatti la solvibilità dipende dalla potestà di emissione, e la stabilità del valore della moneta, dall'emetterne alimentando domanda di beni e servizi in misura non eccedente la capacità di produrli.
EliminaPropongo una simpatica colonna sonora per questo post
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RispondiEliminaVado a occhi chiusi sul perché lo stato non batte (più) moneta: l'uomo cerca da sempre la fonte della ricchezza inesauribile, che nasce da niente (o da sottoterra). Petrolio, miniere, lampade di Aladino. L'alchimia era forma di stregoneria che, tra tante cose, cercava la trasmutazione del piombo in oro: per questo qualcuno ha pensato fosse pura fantasia. Oggi siamo ben oltre quel fenomeno: tramutiamo volgare carta in potere senza fine! Poteva, una possibilità del genere, essere lasciata in mano ad un Sistema Pubblico, incapace di comprenderne (e soprattutto impossibilitato a sfruttarne) le immense potenzialità? il capitale che vince a mani basse sul lavoro, cancella la politica, compra la democrazia (dalle pagine dei giornali), si diverte ad eliminare ceti medi, a spostare come pedine nel pianeta multinazionali, sposta interi popoli di interi continenti. No, decisamente, tutto sto bendidio non poteva restare in mano ai governi. Ora è gestito da tre banche nella Terra, fuori da ogni legge o regola.
RispondiEliminaL'emissione di moneta è uno strumento di appropriazione e di gestione del potere. Nessun dubbio su questo.
EliminaEcco perché dobbiamo riavere questo diritto è non lasciarlo in mano d'altri.
EliminaAltri che non hanno avuto remore a ricattare nazioni intere, vedi noi 2011 o Grecia.
Con opportuni strumenti siamo in grado di prevenire abusi che in ogni caso sarebbero puniti dai mercati.
Io non voglio lasciare le chiavi di casa mia in mano altrui.
Gentile Marco, ti ho incrociato qualche tempo fa sul blog di Severgnini su Corsera, scambiando qualche battuta. Complimenti per l'impegno, non conoscevo il blog. Sperando, dal poco che ho letto, d'aver capito la tendenza di questo impegno: critico verso l'euro e la gestione della politica monetaria da parte di BCE, mi sorge una domanda, semprechè la premessa sia corretta: perché i critici della moneta unica (tra cui modestamente mi annovero) sono un mondo tanto variegato, mentre i supporter dell'euro riescono ad essere belli compatti? Non c'è il rischio di una deriva simil-sinistra italica (quella che si scinde in due, poi in quattro, poi otto micro e inutili partitucoli e se vuoi provare a governare devi fare l'Ulivo), a tutto vantaggio di gente che più diversa non potrebbe essere, ma al dunque rinserra bene le fila e vince (diciamo da una parte effetto Macron e il suo opposto effetto LePen-Melechon: ora i galletti si ritrovano uno che, per quanto sia presto per rottamarlo, sembra abbia già mostrato la corda). Abbiamo un frastagliatissimo, ma vasto, fronte (più o meno) anti moneta unica, la possibilità di generare una consapevolezza anche generalizzata di dove si trovi l'interesse nazionale (di prassi all'opposto di dove siede Monti). Ma tantissime unità separate faticano a far passare un messaggio, direi ormai sotto gli occhi di tutti (e se ben comprendo, l'Italia che se ne va, non lascia agli altri le cose come pensano che stiano: cambia tutto anche nel resto d'Europa, per non dire che forse è la moneta a salutare e a togliere il disturbo in Europa). Perché, in nome del paese e dell,interesse dei suoi cittadini, queste anime non dialogano insieme?
RispondiEliminaPerché non hanno capito (troppi di loro almeno) che la critica all'eurosistema viene prima (in ordine di attuale criticità del tema) rispetto alla dicotomia destra-sinistra. E perché dall'altra parte c'è un raggruppamento di schieramenti politici uniti dall'interesse per le proprie carriere e le proprie posizioni di rendita: SOLO da quello, ma è un collante molto tenace...
EliminaBastrebbe intercettare quel 40% di astenuti. Più gli anti-euro si andrebbe tranquillamente al 50-60% (o no?). Ma qualcuno DOVRA decidere di attuare il CCF! FI + Lega. Vedremo. Si saprà per il prossimo inverno credo.
RispondiEliminaSperiamo in bene.
La cosa certa (e lo dico senza essere prevenuto, con funzionari governativi di livello ho parlato) è che condizione non so se sufficiente, ma NECESSARIA, è una coalizione di governo non più imperniata sul PD.
EliminaSu quello nessun dubbio. Sono liquidatori da decenni. Da Andreatta in poi.
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RispondiEliminaSpiace di sentire ancora tanta ignoranza (e masochismo) da talune persone. E' l'aspetto più difficile che dobbiamo vincere:l'assuefazione ai luoghi comuni sulla moneta sovrana che genera inflazione, l'euro che ci evita di fare le guerre... ed altre sciocchezze del genere. Claudio Zanasi
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RispondiEliminaNon si può basarsi solo sul 1937. Le basi di quell' economia erano di argilla .
RispondiEliminaNel lungo termine non poteva reggere quella politica economica la Germania .
Perchè si dimentica di scrivere l ' aumento vertiginoso del debito pubblico tedesco . Quindi se si crede che il debito pubblico non esiste , in tanti lo pensano , ok . In caso contrario il Mefo è stato un fallimento .
Mi smentisca
Lorenzo Zanellato
I MEFO Bills erano titoli garantiti dalla banca centrale tedesca e accettati dal governo in pagamento delle tasse. Non era debito in valuta. Non creavano nessun problema di solvibilità, ne' alcun problema finanziario, in nessun senso.
EliminaSalve ieri sera ho seguito una discussione di due tizi sul suo profilo twitter: i tizi in questione le confutavano il fatto che la banca centrale nel 74 dovette indebitarsi per acquisire valuta estera (per comprare petrolio). Ora io so che l'economia funziona come disse Keynes e che la Banca Centrale non ha problemi di solvibilità in quanto crea lei stessa la base monetaria con cui si procura la valuta.. premesso questo volevo solo dire questo: la "confutazione" di quei due era fasulla in quanto è stata una scelta politica quella di indebitarsi (invece di comprare valuta estera tramite emissione sovrana) giusto? Cioè era solo un opzione che fu scelta da Carli.. non fu certo un obbligo inevitabile. Come poi è tutta una scelta politica (infame e fraudolenta) quella che le banche centrali angloamericane e europee attuano ai nostri giorni.
RispondiEliminaProprio come dice lei. In sintesi, non c'era alcun bisogno di indebitarsi in valuta "per pagare il petrolio". I finanziamenti in valuta servivano a costituire riserve per intervenire sul mercato dei cambi ed evitare di svalutare la lira. Ma solo temporaneamente: a un certo punto le risorse finiscono e si svaluta lo stesso... Accettando subito di lasciar fluttuare la lira, quei finanziamenti non avrebbero avuto alcuna funzione.
EliminaOltretutto ho dimenticato di dire che l'Italia è (ed era anche nei 70) un Paese esportatore e trasformatore.. tutti i Paesi hanno sempre accettato la lira essendoci comunque un valore industriale dietro alla moneta. E cosi sarebbe ora. Non siamo il Congo siamo una potenza industriale. Purtroppo la stanno volontariamente trasformando in colonia con questo sistema criminale. Spero che le cose cambieranno e che introducano il suo ccf. Ma temo che molti italiani non si fidino più della politica e che non comprendano a sufficienza come funziona la moneta fiscale snobbandola o pensando che sia una presa in giro. Spero che si faccia comunicazione adeguata al riguardo. Nel mio piccolo diffondo come posso.
RispondiEliminaL'essenziale è che ci sia un governo sufficientemente competente e deciso, che li introduca. Il pubblico li capirà e utilizzerà tranquillamente, quando li vedrà circolare.
EliminaCaro Marco,
RispondiEliminacondivido al 100% l'idea che il debito pubblico altro non dovrebbe essere che un deposito vincolato. In cambio del disturbo del vincolo sui miei soldi percepisco un interesse. In quest'ottica, se lo Stato sa che le mie 1000Lire non potranno essere spese per diciamo 10 anni, ha più libertà nel medio periodo nell'immettere ulteriore moneta in circolazione.
Sempre riguardo al concetto di moneta sovrana e a corso legale (spendibile in prima istanza per tasse e beni sotto monopolio pubblico) e ai titoli miniBot/ccf visti come un passaggio verso la sovranità, volevo chiederti se sei a conoscenza di un eventuale dibattito in Italia sulla moneta digitale da banca centrale ( CBDC ).
L'idea di base è permettere ai cittadini di aprire conti correnti direttamente presso la banca centrale: in questo modo sarebbero dei depositi veri invece che prestiti. Le implicazioni non sono banali. Il modo di implementare la cosa nemmeno, in quanto ci sono mille parametri da valutare.
Chiedo questo in quanto l'introduzione dei miniBot, anche in forma digitale, potrebbe essere un trampolino di lancio per l'introduzione di questo nuovo paradigma a mio avviso molto più democratico dell'attuale sistema bancario (se implementato con criterio). Essendo titoli, i miniBot potrebbero infatti essere depositati invece che prestati alle banche.
Segnalo che sull'argomento si stanno già interrogando importanti istituzioni (BC Canada, BC UK, BC EU) e l'idea è spinnata fortemente in UK. Non ho trovato niente dagli USA.
No, non ero al corrente dei CBDC. Leggo !
EliminaIn questo video la questione è spiegata molto chiaramente e sinteticamente, da un professore universitario (in English).
EliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaCome dico durante le serate di Economia Spiegata Facile, tra scervellarsi per cambiare completamente sistema di emissione di moneta e decidere che il "debito pubblico" non è un problema (perché si tratta di un artificio contabile e basta), facciamo prima a scegliere la seconda opzione.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=wyljshl7BUc&t=25s
O meglio, un problema creato ad arte, spossessando lo Stato della capacità di emettere moneta.
Elimina2) I CCF possono circolare soltanto fra chi prevede di avere debiti fiscali “compensabili” almeno in parte con gli stessi CCF. Diversamente, non vi sarebbe alcuna convenienza ad accettarli nelle transazioni. Ad esempio, se una azienda all’ingrosso è in perdita da due esercizi e non si prevedono miglioramenti (situazione molto comune tra le PMI), per quale motivo dovrebbe consegnare della merce ad una azienda dettagliante che offre in pagamento dei CCF? Da professionista non fornirei mai e poi mai una prestazione sapendo di essere pagato in CCF stante l’incertezza sul reddito futuro che potrei conseguire e, quindi, sulla utilità effettiva dei certificati di credito fiscale.
RispondiEliminaPertanto, non potendo i CCF fungere da vera e propria moneta circolante, NON POTENDO ESSERE UNIVERSALMENTE ACCETTATI per finanziare le spese degli individui, il loro impatto moltiplicativo sarebbe certamente limitato al punto di non permettere un incremento significativo del PIL il che si tradurrebbe in incrementi di deficit e debito futuri.
Lorenzo Zanellato
I CCF sono utilizzabili a compensazione di ogni tipo di obbligazione finanziaria verso il settore pubblico: non solo imposte dirette ma anche IVA, contributi ecc. E chi non avesse alcun tipo di utilizzo possibile, li potrà vendere a chi ne ha. L'ammontare dei CCF in circolazione sarà sempre una frazione degli impegni totali verso il settore pubblico, il che ne garantisce il valore.
Elimina"Uno Stato che emette la propria moneta non ha bisogno di indebitarsi. Se desidera immettere potere d’acquisto nell’economia, spendendo più di quanto preleva in tasse, non deve fare nient’altro che emettere moneta per la differenza".
RispondiEliminaGentile dott. Cattaneo, sono assolutamente d'accordo. Ma partendo da questo punto di vista trovano allora conferma alcuni capisaldi della MMT, tipo che lo Stato non ha bisogno delle tasse dei cittadini per finanziare la spesa pubblica e che le tasse stesse sono in realtà una specie di termostato dell'economia (abbassandole si stimola la domanda nelle fasi recessive, aumentandole si toglie moneta dal sistema per ridurre ad esempio l'inflazione). Lei cosa pensa a riguardo?
Che è vero. In aggiunta alla funzione di termostato, tuttavia, svolgono anche un ruolo di redistribuzione del reddito (non credo che la MMT sia in disaccordo su questo, ma non la vedo menzionata con la stessa frequenza).
EliminaMa allora in uno Stato che emette la propria moneta (ovviamente nei limiti delle capacità produttive dell'economia e mantenendo la bilancia commerciale più o meno in pareggio) anche quello delle pensioni è un falso problema...
EliminaCerto che sì, il che rende particolarmente irritanti le esternazioni che qualche settimana fa (adesso pare averci dato un taglio) ci infliggeva quotidianamente Boeri...
EliminaGrazie per le conferme in tema di tasse e pensioni.
EliminaE' davvero desolante pensare come la maggioranza delle persone sia condannata a continuare a vivere male esclusivamente per SCELTE politiche, confacenti agli interessi di pochi, spacciate per ineluttabili necessità. La qual cosa, in un sistema democratico è addirittura paradossale.
È la grande sfida da vincere. Non è la prima volta del resto, vedi gli anni Trenta e altre situazioni del passato.
EliminaAllora possiamo affermare che in uno Stato che emette la propria moneta (nei limiti di cui si è detto):
Elimina- non occorre andare in pensione decrepiti;
- non si erogano più pensioni di importi insufficienti anche alla mera sussistenza;
- non serve far entrare immigrati per compensare il calo della natalità degli autoctoni.
In uno Stato con le capacità economiche dell'Italia, assolutamente NO.
Elimina"In uno Stato con le capacità economiche dell'Italia, assolutamente NO."
EliminaE in uno Stato che non controlla la propria moneta (perché ha aderito all'Eurozona) ma decidesse di adottare la proposta dei CCF?
Se il debito pubblico in euro è (nei fatti) garantito dalla BCE purché non salga, e i CCF sono liberamente utilizzabili per le opportune politiche economiche (industriali, anticicliche, espansive nella dimensione appropriata), il sistema euro+CCF è equivalente a emettere la propria moneta.
EliminaE in uno Stato che non controlla la propria moneta (perché ha aderito all'Eurozona) ma decidesse di adottare la proposta dei CCF?
RispondiEliminaSi viene a disporre del l'equivalente di una moneta nazionale ... ;)
EliminaGrazie per la risposta (pervenuta mentre pasticciavo, riproponendo il mio quesito in altra sezione)
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