martedì 26 novembre 2019

Limitare il debito si può: con i CCF


Il problema dell’Italia nell’ambito dell’eurosistema, ridotto al nocciolo, è semplice.

C’è necessità di politiche fiscali espansive, per rilanciare la domanda interna e per ridurre le tasse.

Ma nello stesso tempo, non si può fare conto sulla continua espansione di un debito pubblico espresso in moneta che lo Stato italiano non controlla, non gestisce e non emette - l’euro.

Quel debito – che ha una definizione precisa, contenuta peraltro nei trattati e nei regolamenti che governano l’eurosistema: il Maastricht Debt – deve smettere di crescere in valore assoluto, e deve ridursi in proporzione al PIL.

Lo Stato italiano deve quindi disporre di un’attività finanziaria, di un titolo, emesso e gestito in autonomia, che abbia valore ma che non rientri nel Maastricht Debt – in quanto non deve essere rimborsato cash e non deve essere collocato sul mercato dei capitali.

I Certificati di Compensazione Fiscale, in forma abbreviata CCF, hanno tutti i requisiti e tutte le valenze necessarie.

Se ci sono soluzioni diverse, sono più che felice di ascoltarle e di discuterle.

Sta però di fatto che la crisi dei debiti sovrani ha investito l’Italia otto anni fa; che l’Italia non ne è mai uscita; e che strade alternative ai CCF, concretamente percorribili, non ne ho sentite proporre da nessuno.

13 commenti:

  1. Ho sentito che fino agli anni 90 gli stipendi erano legati alla produttività mentre oggi non è più così, perché ? E perché abbiamo 2/2,5 milioni di dipendenti pubblici in meno rispetto alla Germania e nonostante questo sembra che lo stato faccia fatica coi conti ?
    Frankie Culo di Gomma

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    1. Perchè l'occupazione è sempre più precaria e quindi gli stipendiati hanno potere contrattuale bassissimo. E perché dipendenti pubblici in meno, con alta disoccupazione, vogliono dire meno PIL e meno gettito fiscale: quindi non risolvono affatto la "fatica con i conti" dello Stato.

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  2. Domanda: ma questo accordo sul MES se verrà ratificato cosi com'è dal Parlamento, è pericoloso si o no (per i nostri risparmi nei conti correnti)? Perché a leggere Zibordi pare che non cambi un granché rispetto a prima. O forse ho capito male io comunque chiedo a lei per sentire più campane possibile e farmi un'idea chiara. Grazie

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    1. Era pessimo anche prima, le modifiche lo peggiorano perché rendono ancora più facile mettere sotto ricatto l'Italia. La finalità a mio parere non è costringere l'Italia allo stralcio sul debito pubblico, ma addossarle ulteriori debiti per tappare buchi di banche tedesche.

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    2. Ah sul fatto di fregarci i risparmi per tappare i buchi dei crucchi non avevo dubbi. L'Italia è il classico tacchino da spennare. Il nostro altissimo risparmio privato è il loro obbiettivo da sempre. Secondo lei ora che succederà?

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    3. Temo che la riforma MES verrà approvata perché dubito che un numero sufficiente di M5S defezionino. Poi è tutto un punto interrogativo. Tanto per essere originale :) il punto chiave per l'Italia non è MES o non MES, ma introdurre i CCF.

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    4. Ma se il Mes sarà approvato dovremo regalare decine di mld ogni anno (e in euro non in ccf) o no ?

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    5. Non ogni anno, solo nel caso in cui venga deciso che deve essere effettuata un'azione di sostegno a particolari paesi, o al loro sistema bancario. Ma è già così oggi. La riforma è peggiorativa perché rende ancora più pesanti le condizioni che subiremmo se a richiedere gli aiuti fossimo noi.

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    6. Che poi non capisco una cosa: invece di depredare i nostri risparmi perchè non si tappano i loro buchi con la BCE? Fa quindi pensare che sia davvero una guerra economica e neocoloniale per impoverirci e quindi renderci schiavi.

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    7. Diciamo un mezzo per indebolire il paese di maggiori dimensioni al di fuori della diarchia franco-tedesca...

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    8. Ma sinora quanti mld ha già sganciato l'Italia per questo dannato Mes?

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    9. Tra cash e garanzie (ricomprese, queste ultime, nel debito pubblico) 61 miliardi.

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    10. E dovremmo sborsarne altri 125 !!! Tagliando spesa pubblica e alzando le tasse a dismisura scommetto (o chissà che altro)

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