Mi hanno fatto notare che tra i tanti temi economici che ho discusso in questo blog, non c’è stato (fino ad oggi) quello del salario minimo.
La ragione ? è un argomento che, nei limiti della mia non altissima competenza specifica, ritengo meno importante di quanto appaia.
Mi spiego. Un sistema economico che spinge verso l’alto i salari reali è un sistema economico in cui circola sufficiente domanda, sufficiente potere d’acquisto, per far lavorare le aziende a pieno regime e per creare un clima favorevole agli investimenti e alla crescita.
Buone retribuzioni non nascono dall’imposizione per legge di minimi salariali, ma da un clima in cui le aziende competono tra loro per assicurarsi forza lavoro. Questo contesto in Italia è esistito per lunghi periodi di tempo, dal secondo dopoguerra in poi, ed è poi svanito, "casualmente" a partire dalla creazione dell’Unione Europea e dall’ingresso dell’Italia nell’euro.
La legislazione UE e soprattutto la governance della moneta unica hanno generato un contesto favorevole alla compressione dei salari reali, soprattutto in un paese come l’Italia, che -
primo, da decenni soffriva il cambio fisso con la Germania
secondo, è stata inglobata in una camicia di forza per (non) risolvere il “problema” dell’alto debito pubblico. “Problema” che lasciandolo in lire (il debito) non esisteva e non sarebbe mai esistito.
Introdurre un salario minimo senza risolvere questi temi di governance economica non innescherà, temo, un significativo recupero di potere d’acquisto delle retribuzioni. Mentre potrebbe trasformare lavoratori sottopagati in disoccupati. Che non mi pare un miglioramento.
In parole
povere, si può impedire a un’azienda di utilizzare lavoratori sottopagati e
precari. Ma non si può obbligarla ad offrire posti di lavoro stabili e ben
remunerati. Bisogna creare le condizioni che le rendano conveniente, opportuno,
necessario farlo.
Giovanni Albin: Non sono d'accordo sul taglio delle tue considerazioni... per me il salario minimo legale è una questione etica prima che economica... poi possiamo duscutere come gestirlo e che agevolazioni dare alle imprese per far fronte ai costi (esenzioni fiscali, taglio cuneo fiscale, ecc) ma resta un principio importante per la dignità dei lavoratori oserei dire addirittura umana, ricordando che il lavoro nero e/o sottopagato sono grosse piaghe in Italia e devono essere combattuti con tutti i mezzi.
RispondiEliminaIn un contesto deflattivo il salario minimo genera disoccupazione. E lavoro nero, appunto per evitare il vincolo.
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