lunedì 22 aprile 2024

Riccardo Trezzi, l’euroausterico che si vergogna

L’economista Riccardo Trezzi si autodefinisce un “keynesiano di sinistra” ma non è altro che un euroausterico vergognoso di chiamarsi tale. Prove in merito ne fornisce continuamente, ultima delle quali quella riportata qui sotto.

Secondo Trezzi, il grafico dimostrerebbe che sì, c’è stata austerità nel 2010-2014, e lui bontà sua l’ha pure criticata, ai tempi: ma poi non più. Perché ? perché i consumi del settore pubblico, procapite e in termini reali, hanno poi ripreso a crescere.

Certo, hanno ripreso a crescere. E infatti un po’ di crescita economica da allora in poi l’Italia l’ha vista. Il problema è che i consumi pubblici reali sono semplicemente tornati ai livelli di venticinque anni fa. E come si sente ripetere tutti i giorni, il PIL procapite e i salari reali in Italia sono oggi, guarda un po’, ai livelli raggiunti intorno al 2000. Un quarto di secolo di mancato sviluppo economico.

L’austerità targata UE – Monti – Letta è stata una catastrofe. Poi sono seguiti anni in cui si è evitato di peggiorare la situazione; ma sono comunque stati anni di austerità, intesa come insufficienza di domanda rispetto ai livelli necessari a conseguire buona e stabile occupazione, nonché produttività in crescita e salari reali che tengano il passo della produttività.

Questo un keynesiano lo capisce. Non lo capisce un euroausterico, e non lo capisce Trezzi.


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