giovedì 8 agosto 2013

Così la vedono i tedeschi ?


Bloggherei volentieri di più, approfittando delle vacanze, ma sono in una zona con connessioni internet orribili (a un’ora di macchina da Milano, manco in Nepal…)
 
Però mi sembra veramente il caso di commentare questa interessante intervista, letta sull’ottimo blog “Irradiazioni”.
 
Intervista a un giornalista, commentatore politico, moglie italiana e casa in Toscana, in grado di essere equanime e neutrale nella valutazione del problema euro.
 
I punti salienti:

“Cosa sta succedendo in Germania ? nulla di rilevante… calma piatta in attesa di settembre… la questione euro è una patata troppo calda…” Qui, tutto come previsto.
 
“Negli ambienti più consapevoli… si è convinti di essere arrivati al punto di snodo. Questa consapevolezza però non è condivisa dall’attuale governo perché c’è una forma di arroganza priva di intelligenza.” Proprio così. Angela Merkel non va al di là di ragionamenti da casalinga (con rispetto e scuse alle casalinghe) e pensa che il problema sia ridurre le uscite per far quadrare i bilanci (degli altri). Wolfgang Schaeuble si sente investito di una missione di purificazione dei reprobi, alla luce di una superiorità morale e intellettuale che constata (solo lui) guardandosi allo specchio.
 
“Il piano era una illusione: vendere sempre di più ai cinesi e fare in modo che sostituissero come mercato di sbocco principale l’Eurozona… C’è una sorta di schizofrenia paralizzante. Tutti si rendono conto che… bisognerebbe alzare i salari medi, però… la parola competitività è intoccabile… (ma) sui mercati orientali non stai sfondando, i tuoi partner principali non sono più in grado di comprarti le auto e tu non compri i loro prodotti alimentando un circolo vizioso…”
 
“L’Italia non uscirà dall’Euro ma non perché farebbe bene o male: perché non ha la capacità politica di decidere cosa fare. Se l’Italia avesse una classe politica cosciente del suo peso specifico in Europa e avesse una classe dirigente di buon livello… avrebbe fatto due conti arrivando alla conclusione di essere “too big to fail” e si sarebbe resa conto di potersi difendere.” Purtroppo è così, ma la ragione è culturale. Gli Italiani non sono stupidi, e neanche codardi. Ma non hanno senso di identità nazionale. La loro fedeltà è a se stessi e alla famiglia. Non pensano (salvo le rare e note eccezioni, che tali però rimangono) agli interessi della nazione, pensano a come allinearsi con chi ha più potere (al momento) per fare meglio i propri. Attenti a cambiare appena cambia il vento.
 
“La Germania non ha di fatto rispettato i trattati ma nessuno gliel’ha fatto notare.” Già, perché se vi hanno detto che i tedeschi sono più corretti degli italiani, vi hanno detto una bugia. Sono corretti nei rapporti interpersonali. Per l’interesse della nazione, del Volk, ogni mistificazione si giustifica.
 
“E quale altro schema si dovrebbe adottare ? un reale schema cooperativo. Una Unione Europea dove non si collabora ma si compete non serve a niente. Più Europa ? No. Più collaborazione.”
 
“Il problema è che non prevedo nulla di diverso da quanto sta accadendo e non credo che le elezioni tedesche cambieranno qualcosa… Gli speculatori e i mercati sono convinti che le politiche adottate sino ad ora comporteranno un allungamento della crisi. Ossia cattivi affari… Il rischio è che decidano di smuovere la situazione con uno shock esterno, un colpo pesante nel punto dove fa più male, ossia l’Italia. Ma l’Italia non è la Grecia e il colpo sarebbe avvertito forte e chiaro anche in Germania.”
 
“Quante probabilità ci sono che sia il mercato a decidere ? In questa situazione di immobilismo molte, moltissime dopo il 22 settembre.”
 
Ecco, quest’ultima cosa non la condivido. Perché c’è sempre la BCE con la macchina da stampa, il “whatever it takes” di Draghi. I mercati lo sanno, e i tedeschi non sono (più) così autoillusi da non capire che come minimo bisogna che l’”opzione Draghi” rimanga viva e vegeta.
 
Anzi credo che faranno anche di più. Guarderanno dall’altra parte mentre si attivano azioni come questa, che possono bastare a trasformare il meno due del PIL italiano in un più zero virgola.
 
E’ un inizio, non è la soluzione. Può essere un passo per arrivarci. Sono sempre più convinto che non sarà il break-up dell'euro, ma la riforma morbida.

8 commenti:

  1. Dott Cattaneo avrei una domanda da farle e spero potrà e vorrà rispondermi:
    se con i Certificati di Credito Fiscale il risultato sarebbe
    INDIPENDENZA MONETARIA
    PIENA OCCUPAZIONE
    COMPETITIVITA’ DELLE AZIENDE ITALIANE A LIVELLO TEDESCO
    "Tutto ciò, senza “spaccare” l’euro".

    E' lecito pensare a questo punto dott Cattaneo, che anche altri stati europei in gravi difficoltà come noi adottino la stessa "procedura".
    La domanda è appunto questa: non le sembra un sistema(la riforma morbida) per far uscire la Germania dall'Euro, magari non dalla porta principale ma dal retro?

    giovanni

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    1. Che la stessa procedura sia adottata anche dagli altri paesi in difficoltà e' esattamente quanto auspico ! La riforma e' tanto più efficace quanto più ne è esteso l'utilizzo. Consente di produrre una rapida ripresa di PIL e occupazione in tutta Europa, e non solo. No, non è un sistema per far uscire la Germania dall'euro, e' il sistema per far funzionare l'euro. Evita il ritorno alle monete nazionali, riequilibra i saldi commerciali senza che la Germania debba perdere competitività verso il resto del mondo - perché non gli si chiede di aumentare le retribuzioni - e grazie alla ripresa del Sud Europa ne aumenta fortemente la solvibilità (riducendo quindi i rischi per i creditori Nord Europei).

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  2. Ma la Germania come ha creato il suo surplus verso i paesi del sud Europa??

    La Germania con i CCF perderebbe la competività attuale perchè inevitabilmente ne acquisterebbero di più le nazioni del sud.
    La mia modesta opinione è che o i CCF non vengono accettati da Bruxelles oppure la Germania sbatte la porta e se ne va.

    giovanni

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    1. Ma l'austerita' imposta al Sud ha fatto crollare l'import e quindi anche i surplus della Germania. E se sbattono la porta ed escono, rivalutano e perdono competitività verso tutto il resto del mondo. I CCF salvano capra e cavoli anche a loro, mi creda.

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    2. Sappiamo dott Cattaneo che la competitività tedesca è dovuta a massicci tagli di salari (reali) e non a guadagni di produttività e di questa situazione che ha creato, ora il capitalismo tedesco non vuole pagare le inevitabili conseguenze. Perché se vuoi essere in surplus per sempre, devi rassegnarti a finanziare i deficit di chi compra i tuoi beni. Questo è quanto fa la Cina con gli Stati Uniti!
      Il sud Europa alla Germania ora gli serve più come fabbrica cacciavite per competere con il resto del mondo, che come partner commerciale. E quindi: “privatizzate! Togliete diritti ai lavoratori! Tagliate i salari! Arriviamo noi...”

      giovanni

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    3. Ma, come del resto si dice nell'intervista, non funziona. Perche' l'economia e' interrellata. Tagli le retribuzioni al Sud, non vendi piu' li', neanche i cinesi esportano piu' come prima e quindi non hanno piu' i soldi per comprarti tutte le Audi che pensavi di vendergli... meta' dei tedeschi l'hanno capito. Purtroppo al governo al momento c'e' l'altra meta'.

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  3. Gli italiani non saranno stupidi o codardi...ma paraculi,che è pure peggio...
    Ancora " Se l’Italia avesse una classe politica cosciente del suo peso specifico in Europa e avesse una classe dirigente di buon livello… avrebbe fatto due conti arrivando alla conclusione di essere “too big to fail” e si sarebbe resa conto di potersi difendere.” Purtroppo è così, ma la ragione è culturale..."
    Questo è il vero problema....perchè di soluzioni molte ce ne sarebbero,compresi i CCf,....ma non per ragioni culturali... - e qui il giornalista non ci vede chiaro - ma semplicemente perchè sono al servizio degli usurai.Maxavete presente chi è Letta o chi era Monti?

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    1. Io avevo scritto che fanno gli interessi individuali e non quelli della nazione. E che si allineano al potere di turno. Questa e' paraculaggine, appunto. Temo che anche stavolta la soluzione arrivera' dall'esterno. E' assurdo, ma i CCF bisogna trovare il modo di proporli ai tedeschi, perche' convengono anche a loro. Agli italiani dieci volte di piu', ma il politico italiano dice "vediamo che ne pensa il tedesco, e poi vediamo che cosa ci guadagno io..."

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