In questa intervista (Radio24, settimana scorsa) Passera dichiara che “quando per così
tanti anni si va giù, per mobilitare un’economia grande come quella italiana,
servono almeno 200 o 300 miliardi. A gennaio li mobiliterò.”
Matteo Sacchi,
che ha segnalato l’intervista, commenta “ha in mente i CCF di Marco Cattaneo o
simili, altrimenti spara a vanvera”.
Allora, penso
sia interessante segnalare quanto segue. Non ho mai incontrato Corrado Passera.
Il progetto CCF, tuttavia, è stato portato alla sua attenzione, diversi mesi
fa, da un comune conoscente (Alberto Nosari, per molti anni firma del Sole 24
Ore).
Tramite Alberto,
Passera mi aveva richiesto alcuni chiarimenti, sotto forma di tre domande che
(senza citare il retroscena) avevo poi pubblicato in questo post.
La prima domanda
era stata, appunto, come erano state determinate le dimensioni delle emissioni
annue di CCF. Potete leggere che si parla, appunto, di 200 miliardi per
ottenere un beneficio sulla domanda, e quindi di recupero di PIL, in grado di
colmare (grazie agli effetti moltiplicativi dovuti alla ripartenza dell’economia
rispetto a una situazione depressa) sostanzialmente tutto o quasi l’attuale
output gap.
Stimabile,
appunto, in 300 miliardi per il 2013.
Le altre due
domande riguardavano la natura dei CCF. Sono moneta e non debito in quanto il
titolare li potrà utilizzare per pagare imposte e obbligazioni finanziarie. Questo
è il motivo per il quale non devono rientrare nei parametri di deficit / PIL e
di debito pubblico / PIL.
Aggiungo qui una
considerazione. I parametri di Maastricht e il fiscal compact nascono da un
timore. Se uno dei grandi stati membri dell’unione monetaria andasse in
default, ne seguirebbe una catena di insolvenze – in particolare andrebbe in
crisi l’intero sistema bancario di quello stato, dato che gli istituti di
credito di ogni singolo paese hanno al loro attivo una grossa parte del debito
pubblico dello stato dove hanno sede.
Il fiscal
compact fissa obiettivi di riduzione del rapporto debito pubblico / PIL appunto
per ridurre questo rischio di insolvenza. Ora, non avrebbe nessuna logica e
nessuna coerenza ricomprendere i CCF nel debito pubblico, appunto perché nessun
rischio di insolvenza è associabile ai CCF. Quando l’Italia emetteva lire,
non esisteva “rischio di insolvenza” connesso al fatto che fosse in
circolazione un biglietto da centomila. Lo stato italiano gli attribuiva corso
legale – lo accettava in pagamento – e questo era tutto. Il biglietto da
centomila lire non doveva “essere rimborsato”.
Per i CCF, vale
esattamente lo stesso concetto.
L’ultima domanda
riguardava la compatibilità dei CCF con il trattato di Maastricht. Non ci sono
incompatibilità in quanto il trattato (articolo 105) riserva alla BCE l’emissione
(o l’autorizzazione a far emettere) monete e banconote. Non è previsto che i
CCF circolino in questa forma.
E’ possibile,
peraltro (come suggerito da Giovanni Greco, Giorgio Schembari, Alessandro
Pedone e scusate se mi dimentico di altre persone con cui si è discusso il
tema) utilizzare i CCF per forme di pagamento elettronico, collegate a carte di
credito. E questo sarebbe sicuramente utile per aumentarne l’efficacia.
Commenti finali:
l’attuale crisi (come ben noto ai frequentatori di questo blog…) è risolvibile
solo con una forte azione di sostegno della domanda, che richiede di modificare
l’architettura del sistema euro, ripristinando il grado di flessibilità che
esisteva ai tempi delle valute nazionali.
Ma NON è
indispensabile “spaccare” l’euro per ottenere questo risultato. E’ vero che
occorre anche far sì che il sostegno della domanda, introdotto nei paesi oggi
in difficoltà, non si traduca in squilibri commerciali dovuti alla crescita
delle importazioni. Ma il progetto CCF evita anche questo problema, a condizione
che una quantità sufficiente di assegnazioni di CCF sia destinata a ridurre il
costo del lavoro sostenuto dalle aziende.
Quanto alle
affermazioni di Passera, mi pare positivo, de
minimis, che finalmente si parli delle effettive cifre in gioco – 200, 300
miliardi, non le frattaglie (2, 3, 5) di cui si legge con riferimento al
dibattito politico sulla legge di stabilità.
Questo è quanto,
per ora. Vi tengo aggiornati…
Nel frattempo oggi, audizione di Warren Mosler alla Camera
RispondiElimina"27m: Warren Mosler alla Camera: «emettendo certificati di credito fiscale sarebbe possibile aggirare i vincoli europei» @CCFCattaneo"
Dott.Cattaneo alla lunga è difficile nascondere la verità.
RispondiEliminagiovanni.
Si stanno muovendo parecchie cose... speriamo di arrivare alla soluzione in fretta, le condizioni ci sono.
Eliminacosa accadrebbe se i CCF fossero "intercettati" e tesaurizzati per due anni, impedendone artatamente la circolazione e portandoli all'incasso alla scadenza?
Eliminagrazie
Beh, significa che qualcuno dovrebbe rastrellarli, comprandoli dai soggetti a cui vengono attribuiti (aziende e lavoratori, in primo luogo) che quindi li trasformerebbero immediatamente in euro. Nella misura in cui accade, rende ancora più liquido lo strumento e più efficace l'azione di sostegno della domanda e l'impatto sul recupero dell'economia.
Eliminama se non si guadagna competitività il controvalore del "rastrellamento" potrebbe volare subito verso merci estere, a basso prezzo rispetto alle nostre. questo non aggraverebbe il saldo della bilancia dei pagamenti. il pregio dei CCF dovrebbe essere quello di scoraggiare qualunque forma di speculazione finanziaria.
Eliminavolevo scrivere: questo non aggraverebbe il saldo della bilancia dei pagamenti?
Eliminami scuso per l'assenza del punto interrogattivo!!
Ma il guadagno di competitività c'è, ed è immediato, in quanto uno dei principali utilizzi dei CCF consiste nella loro assegnazione (gratuita) alle aziende private, in funzione dei costi di lavoro da esse sostenute. Stiamo parlando di un recupero di CLUP vicino al 20%, in linea con quello che verrebbe prodotto da un riallineamento valutario (e senza passare tramite la spaccatura dell'euro...) Lo scopo è, appunto, di evitare la formazione di squilibri commerciali.
EliminaSi.. ma chi garantisce che la UE non cassi l'iniziativa bollandola come aiuto di Stato alle Imprese? Potrebbe essere davvero un'iniziativa di "concorrenza sleale".
EliminaPersonalmente trovo anche che concettualmente la continua corsa alla riduzione dei costi alla fine vada a limare la qualità dei prodotti, la sicurezza sul lavoro, alimenta le esternalità negative sull'ambiente e gli atti criminogeni (la cd. terra dei fuochi docet!). Se ci si pensa, questo sistema finisce col premiare il produttore peggiore (che non rispetta le norme, usa il lavoro nero, inquina, evade, ecc). E la terra, la casa che ci ospita, ha sempre più bisogno di attenzione. E ci troveremmo soli davanti al "Lemons problem".
Ma applicando il progetto CCF i costi delle aziende non vengono ridotti perché si pagano meno le persone o perché le si spinge a ridurre sicurezza, tutela ambientale o altro. Al contrario: si emette moneta (i CCF equivalgono a moneta) e la si utilizza per dare contemporaneamente più potere d'acquisto ai lavoratori e per compensare parte della fiscalità che grava sulle aziende.
EliminaQuanto alla UE, non sono certi intervenuti quando la Germania ha introdotto le riforme Hartz (sforando nello stesso tempo i parametri di Maastricht...) Un atteggiamento ostile della UE è possibile, ma non si motiverebbe in chiave giuridica, bensì politica. Non lo escludo: ma sarebbe un atto di clamorosa miopia, che spingerebbe il Sud Europa verso l'uscita "secca", il break-up dell'euro - enormemente peggio proprio per la UE e la Germania, in primo luogo.
Concordo con lei che i CCF sono una novità positiva. Quando ho parlato di “corsa al ribasso dei costi” mi riferivo al modello economico dominante...
EliminaPer quanto riguarda la motivazione in chiave giuridica, direi che la realtà che ci circonda, di “legale” ha ben poco... prendiamo ad esempio il Trattato istitutivo della UE – nel Preambolo gli intervenuti [...]
ASSEGNANDO ai loro sforzi per scopo essenziale il miglioramento costante delle condizioni di vita e di occupazione dei loro popoli, [...]
DECISI a portare avanti il processo di creazione di un'unione sempre più stretta fra i popoli dell'Europa, in cui le decisioni siano prese il più vicino possibile ai cittadini, conformemente al principio della sussidiarietà, [...]
DESIDERANDO intensificare la solidarietà tra i loro popoli rispettandone la storia, la cultura e le
tradizioni,
Articolo 3 - (ex articolo 2 del TUE)
1. L'Unione si prefigge di promuovere la pace, i suoi valori e il benessere dei suoi popoli. [...]
3. L'Unione [...] Si adopera per lo sviluppo sostenibile dell'Europa, basato su una crescita economica equilibrata e sulla stabilità dei prezzi, su un'economia sociale di mercato fortemente competitiva, che mira alla piena occupazione e al progresso sociale [...] Essa promuove la coesione economica, sociale e territoriale, e la solidarietà tra gli Stati membri.
Articolo 9 - Nella definizione e nell'attuazione delle sue politiche e azioni, l'Unione tiene conto delle esigenze
connesse con la promozione di un elevato livello di occupazione, la garanzia di un'adeguata protezione
sociale, [...]
Direi che non sia necessario proseguire per comprendere che queste parole, che dovrebbero pesare come macigni nelle coscienze, in realtà sono state disattese.
Sussidiarietà? Solidarietà? Sviluppo sostenibile? Piena occupazione e progresso sociale?
Il dolore e la sofferenza di popoli di nazioni come l’Irlanda, il Portogallo, La Grecia e l’Italia (non dimentichiamo i tanti suicidi) è sotto gli occhi di tutti, ma sembra che l’attenzione sia solo sullo spread. Se cala, tiriamo tutti un sospiro di sollievo... anche se non sappiamo cosa mettere nel piatto!?
E’ noto che la regola di Taylor prevede che si sfrutta l'aumento della disoccupazione per arginare l'aumento dell'inflazione, ma non dovrebbe essere consentito; però la BCE non ha l’obbligo, come la FED, di prestare attenzione all’occupazione... come mai si è verificata tale “dimenticanza” tra i suoi fondamentali?
Per questo non mi stupirei affatto di un intervento “bloccante” da parte della UE.
Anche la Germania ha superato i limiti ottimali di surplus... e non avrebbe dovuto/potuto. Nessuno ha detto nulla. Un eccesso di surplus di uno Stato dell’UE si scarica sui paesi vicini, danneggiandoli.
Professore, io non sono contro l’UE, ma ho paura di questa Europa.
Paura più che legittima. Però ci sono alcuni dati di fatto. Il sistema ormai non sta facendo più gli interessi di nessuno, neanche della Germania.
EliminaLa decisione di quando e come uscirne è politica, certo. Ma il dato tecnico non è irrilevante, anzi lo ritengo fondamentale: se c'è una soluzione non deflagrante (i CCF hanno questa caratteristica) e si riesce a portarla all'attenzione della pubblica opinione, non vedo l'interesse di nessuno a rifiutarsi di percorrerla. Mi sbilancio: credo che il 2014 sarà l'anno della soluzione.
Concordo pienamente con Lei: il 2014 sarà decisivo (nel bene o nel male). Quando ne ho sentito parlare la prima volta, i CCF mi hanno riempito di gioia perché potrebbero risolvere questa empasse dell'euro (secondo me mal costruito). Mentre un'uscita dall'euro mi terrorizza non tanto per la superinflazione scioccamente paventata da più parti, quanto per la forte speculazione di cui potremmo essere oggetto (uscita dallo SME docet!). Siamo un Paese bellissimo, abbiamo un patrimonio culturale meraviglioso, sole, mare, allegria, destrezza e furbizia (secoli di dominio ci hanno affinato in questo come nessun altro!). Non lasciamoci sopraffare scioccamente.
EliminaAnche i CCF "territoriali" li vedrei positivamente! Come esperimento di moneta locale per lo sviluppo poietico di circoscritte aree depresse (non dimentichiamo che con la lira lo scherzetto "nord" contro "sud", in piccolo, era giocato anche da noi!).
Regalare moneta senza accrescere la potenzialità produttiva del territorio che la riceve, la vedrebbe defluire velocemente, lasciando gli incauti percettori del "dono" schiavi del debito (il cd. terzo mondo ringrazia per questo...). Si dovrebbe riflettere anche sulla tirannia del dono..
Sulla analogie tra rottura SME 1992, e break-up dell'euro se avvenisse oggi, vedi il prossimo articolo...
EliminaSi potrebbe istituire un'Istituzione pubblica di assegnazione trasparente dei CCF? Essi circolerebbero solo in forma elettronica, garantendo la tracciabilità dei movimenti e l'assenza di un loro impiego in tentativi di evasione fiscale.
RispondiEliminain caso di tesaurizzazione dovrebbero prevedere un tasso negativo che pian piano li azzera...
Sarebbe una sorta di Banca dei Trasferimenti adottata nella Repubblica di venezia nel '500, cioè un semplice sistema basato su contabilità a partita doppia
L'istituzione ad hoc potrebbe prevedere emissioni a circolazione limitata (es in ambito regionale) per dare impulso all'economia locale, in aree particolarmente depresse. il creditore di tali CCF sarebbe la Regione/Comune con la loro quota di imposte.
Siccome non sono destinati a circolare in forma fisica ma solo elettronica, di fatto è proprio un sistema in stile Venezia '500 (aggiornato per la tecnologia odierna...)
EliminaQuote utilizzabili in ambito locale si possono sicuramente prevedere, correlate alle imposte gestite in ambito regionale, provinciale e comunale.
Il tasso negativo mi ricorda invece il principio del demurrage di Gesell (http://it.wikipedia.org/wiki/Demurrage_(moneta)). Su questo, però, non sono riuscito mai a farmi un'opinione, nel senso che non ho mai letto o sentito analisi convincenti e chiare (a me, quantomeno...) in merito a vantaggi e opportunità.
Si, deriva dalla teoria di Gesell, ma è un'dea praticata già dall'antico Egitto. All'epoca il "titolo" era la fede di deposito del grano nei magazzini. il valore si decumulava per il naturale deterioramento della merce. I tedeschi o gli austriaci potrebbero dire la loro in proposito.. ma anche gli svizzeri.. il demurrage fu usato negli anni '30 quando la crisi USA arrivò in Europa. abbiamo il WIR in Svizzera (Banca WIR, anche se oggi non lo pratica più), abbiamo avuto il Wara in Germania a Schwanenkirchen. L'Austria sperimentò una cosa analoga: a Wörgl La nuova moneta con tasso di decumulo consentì al Sindaco Unterguggenberg di creare lavoro per l'intera popolazione e di realizzare opere infrastrutturali altrimenti inimmaginabili. Il successo fu talmente di vasta portata che persino il Primo Ministro francese, Édouard Daladier, si
Eliminarecò sul posto per verificare e comprendere quello che si stava diffondendo come il «miracolo di Wörgl». Il Dèmurrage consentiva di eliminare l'eventuale moneta inutilizzata=in eccesso! Come affermava Keynes una moneta è tale quando "scorre da una mano all'altra, è ricevuta e spesa, e quando il suo lavoro è compiuto, sparisce dalla somma delle ricchezze di una nazione". Il saldo deve essere 0.
Rispetto al Wara, nei CCF il démurrage potrebbe operare solo sui titoli non spesi. Di "tasso negativo" parlo persino Draghi a gennaio del 2012, per spingere il sistema interbancario a "muoversi" usando le riserve che restavano giacenti presso la BCE.
Una moneta a tasso di decumulo ha un utilizzo SOLO nell'economia reale... gli analisti non la vedono molto bene perché non ha alcun aspetto finanziario.
grazie
grazie
In pratica, quindi, si tratterebbe di un tasso negativo applicato sui saldi di conto non movimentati ?
Eliminasi. ma solo per la parte in CFC.
Eliminaad esempio i CFC potrebbero essere distribuiti in quota al posto di € nel pagamento di stipendi (diciamo il 30%?). La parte in euro potrebbe essere spesa per beni esteri o risparmiata. Solo la parte in CFC, se risparmiata, ridurrebbe ad es dopo un mese di detenzione, il suo valore nominale, se invece viene spesa passa di mano e bon.
Il demurrage usato nei Wara in germania invece prevedeva non la riduzione di valore nominale, ma l'applicazione fisica di una marca da bollo di rinnovo mensile, pari al 2% del valore nominale, che consentiva alla banconota di continuare a circolare per un ulteriore mese.
Oggi, ad es, fatto dallo Stato su tutti i CFC, questo comporterebbe un abbattimento del VN dei CFC del 24% ogni anno... la moneta farebbe il suo lavoro, tutti se la passerebbero per non restare "col cerino in mano" e se la durata fosse di 4 anni circa lo Stato avrebbe incassato quasi tutto il valore corrispondente ai CFC...
con la tecnologia l'applicazione del bollo potrebbe quindi corrispondere alla riduzione del VN sull'apposito c/c CFC (ad es carta prepagata con IBAN, distinto dal c/c euro)... questo stimolerebbe la spesa prima dei CFC incassati e poi degli euro... ma i CFC comprerebbero tendenzialmente beni nazionali (chi li ha in mano ci può pagare le tasse solo in Italia). come sussidio (es reddito di cittadinanza) potrebbero essere accreditati i CFC sull'apposita carta. anche la CIG si potrebbe pagare pro-quota in CFC..
il CFC sarebbe dato e speso nello stesso circuito interno alla nazione.
e, aggiungo, che si userebbe solo nell'economia reale!!! senza possibilitò di speculazione! al massimo col démurrage fisso, cioè a prescindere dal periodo di detenzione del singolo, se passa di mano a cavallo del mese venditore e compratore si potrebbero dividere il costo dell'addebito mensile (il venditore potrebbe accettare il 50% del valore della transazione in CFC e ci paga il 2% - ma non perde la vendita - e il 50% in euro: il compratore si disferebbe di metà CFC e pagherebbe il 2% sulla quota che gli resta sul c/c CFC, avendo pro-quota pagato in contanti = l'1% ciascuno)...
EliminaCFC con demurrage del 2% mensile non sarebbe nemmeno un costo! per lo Stato dopo 50 mesi (2%x50=100%) i CFC emessi si sarebbero ammortizzati da soli... ma l'economia nel frattempo ha girato..
Lo scopo principale, in definitiva, è essere certi che i CCF siano spesi e non tesaurizzati ?
EliminaEsatto. Con la semplice emissione - che simulerebbe moneta nazionale - il rischio potrebbe essere che i CCF, mantenendo intatto il loro valore nei due anni di vita, potrebbero essere "catturati" ed eliminati dalla circolazione (o potrebbe essere creato un mercato di titoli, con proprie quotazioni, che potrebbe avere effetti distorsivi) . E' vero che per contro si avrebbe una immissione di pari qtà di moneta in euro, ma data la crisi e la forte competitività dei prodotti esteri, tale controvalore in euro potrebbe in breve uscire dai confini nazionali. Questo aggraverebbe il deficit della bilancia dei pagamenti, non produrrebbe benefici all'economia reale e rappresenterebbe un serio problema per le entrate erariali nel momento in cui fossero presentati all'incasso. Il demurrage impedisce questo uso distorto: una tesaurizzazione per boicottare il progetto lascerebbe il "boicottatore" con un valore nominale che si riduce del 24% ogni anno (se fosse applicato il 2% mese). Non sarebbe per lui un buon affare!!
Eliminai CCF potrebbero essere usati in due modi:
a) emissione al posto degli euro per copertura parziale di debiti dello Stato già esistenti e da saldare: es il 20% degli stipendi dei dipendenti pubblici ed il 20% dei debiti della PA verso i privati, il 20% delle pensioni. Il risparmio ridurrebbe la spesa pubblica del 20% in euro ed il controvalore potrebbe essere in parte usato per nuovi investimenti. Il valore dei CCF emessi si ridurrebbe cmq ad es. del 2%/mese = stimolo alla circolazione
b) i CCF vengono emessi come "regalo": ad es potrebbero essere usati come reddito di cittadinanza a chi abbia i requisiti, fermo restando che i soggetti destinatari devono cmq prestare attività lavorativa presso strutture di enti locali almeno per 15-18 ore settimanali, a beneficio della collettività come ad es raccolta rifiuti porta a porta, servizi di assistenza ad anziani (acquisto spesa, medicine, ascolto!), donare le proprie conoscenze alla collettività, ecc. Il denaro non si regala perché l'individuo perderebbe la dignità.
in entrambi i casi il circuito dei CCF, emessi tramite carta prepagata con IBAN, sarebbe controllato dal MEF. un Software scaricherebbe il 2% su tutti i saldi nella notte di fine mese. Nel caso b) il software segnalerebbe tutti i prelievi pari o superiori a 8 euro e li confronterebbe con i Codici fiscali dei destinatari dei "sussidi". 8 euro infatti è il 2% di 400 euro. se il sussidio di cittadinanza ad es. di 600 euro non viene speso nel mese (e quindi il saldo è di 400 euro) significa che il soggetto che lo ha ricevuto non ne aveva bisogno!!
infine il demurrage difficilmente darebbe adito alla UE di contrastare l'iniziativa: col tempo l'emissione inziale si azzererebbe!!
Riconosco che sarebbe una grande rivoluzione... la libera circolazione di capitali ha mostrato tutto il suo potenziale esplosivo. i CCF simulerebbero un dispositivo monetario di sicurezza: la storia ci insegna la presenza nel passato del sistema di "moneta piccola" interno e "moneta grossa" su estero! il circuito di moneta piccola NON poteva uscire dai confini territoriali = zero speculazione. l'euro resterebbe per il risparmio e pagamenti esteri..
naturalmente è solo un'idea abbozzata, ma persone valide e preparate come Lei potrebbero sicuramente perfezionarla!!
grazie.
Aggiungo che l'Agenzia Reuters il 12/11/13 (Bce,non escluso tasso negativo su depositi overnight-Asmussen) rilancia l'ipotesi di tassi negativi praticabili dalla BCE per dare impulso al circuito EONIA (il Governatore ci pensa da tempo).. anche se questo non garantirebbe attivazione economia reale (ma per i CCF si!).. Come biasimarlo? se la moneta creata dalla BCE resta depositata nei suoi conti, allora è moneta che non serve... tanto vale eliminarla! E' direi elementare.
EliminaL'idea del demurrage potrebbe quindi non essere contestabile dalla UE!!
L'euro è soggetto ad usi speculativi, i CCF non lo sarebbero. Niente cartolarizzazioni, niente moral hazard, niente intervento dello Stato per salvaguardare "imprudenze" del sistema "banca universale", niente evasione fiscale (almeno nel circuito CCF), niente banche!. Sono contrata alla sparizione del contante, ma questo vale per l'euro, moneta transnazionale, mentre sono favorevole alla trasparenza del circuito interno.
Una chicca di quanto accadde negli anni '30... pare che le persone con un elevato saldo di moneta a "tasso di decumulo" per non rimetterci il 2% erano disposte anche a pagare le tasse in anticipo!!
NB i CCF dovrebbero essere estranei al circuito SISAL Giochi, Lotterie, ecc.!! Non è questo il modo in cui lo Stato deve recuperare entrate. Un buon padre di famiglia non lo consentirebbe.
Spunto di riflessione: Secondo Galbraith (era davvero un grande uomo) il dolore e le sofferenze causati dalla grave carenza di moneta negli Stati Uniti nella grande crisi superarono di gran lunga gli stenti patiti in Germania, quando di moneta ve ne era troppa.
EliminaOra smetto! Le ho occupato il blog! Grazie per l'attenzione!!
Su quest'ultimo punto: mi pare si sintetizzi con l'affermazione che le crisi più gravi sono dovute alla deflazione, non all'inflazione... e sono perfettamente d'accordo !
EliminaSul dubbio che i CCF potrebbero creare uno squilibrio di bilancia dei pagamenti: è proprio il fatto che in buona parte sono assegnati alle aziende, per ridurre (sostanzialmente) il carico fiscale sul lavoro e riallineare la loro competitività a quella degli euro-partner settentrionali (con effetti analoghi, ma per una via diversa, a quanto farebbe una svalutazione) che lo evita.
Sul demurrage, ancora una domanda: se detengo moneta che perde gradualmente valore, nel momento in cui li impiego la perdita di valore si arresta, o continua in capo al nuovo detentore ?
Il demurrage applicato in passato comportava una perdita graduale di valore. In Germania col Wara ogni fine mese si doveva applicare materialmente il bollo nell’apposito spazio altrimenti la moneta non poteva più circolare. Ovviamente non vi era la tecnologia che potesse ridurre il valore nominale del Wara, quindi si doveva pagare, per mantenerlo costante, un bollo mensile del 2%. Chi possedeva la banconota a fine mese doveva acquistarlo ed applicarlo, pena l’impossibilità di uso dell’intera banconota. Il Wara fu emesso dal proprietario di una miniera di carbone che non poteva pagare completamente in marchi i propri lavoratori. Per una quota di salario li pagava in merce, cioè con carbone. Questo non veniva materialmente consegnato ma il lavoratore riceveva il controvalore in Wara (ricevuta di deposito). Il bollo del 2% era il costo del deposito del carbone. Ma attenzione: il Wara misurava una quantità e non la qualità/valore del carbone!
EliminaQuesto ricorda un po’ la nascita delle note di banco, ma all’epoca gli orafi “truccavano” le carte (riserva frazionaria).
Filosoficamente si potrebbe dire che la moneta debba avere sempre un sottostante. Le unità di misura (peso, distanza, ecc) sono fisse, ma la misura del valore non lo è. Un metro di stoffa sarà lungo un metro anche dopo 20 anni. Lo stesso non si potrà dire del suo valore. Per questo credo che ricercare l’immutabilità nel valore della moneta sia errato. Un bicchiere d’acqua ha valore diverso vicino ad una sorgente o nel deserto. Anche se il bicchiere che lo contiene è alto sempre 10 cm. Il valore cambia nello spazio e nel tempo. E’ inevitabile.
Il moderno demurrage secondo me potrebbe invece, grazie alla tecnologia, essere usato come strumento regolatore del quantitativo monetario (oops CCF!) occorrente all’economia.. Si potrebbe prevedere un tasso negativo del 2% mensile fisso ad es al 28 di ogni mese (c’è febbraio!) che riduce l’intera massa “monetaria” circolante... e ci rimette chi a quella data possiede CCF (anche se li ha avuti il giorno prima).
Oppure si potrebbe togliere il 2% al 30° giorno di detenzione in capo alla stessa persona (ma non solo al software che gestirebbe il circuito sarebbe chiesto uno sforzo considerevole... lo stesso varrebbe anche per il detentore! Dovrebbe tenere traccia di tutti gli Input/Output temporali di transazioni in CCF!)
Oppure ancora, in base all’andamento economico, si potrebbe agire sulla percentuale del bollo da applicare. Dovrebbe essere dichiarato dal MEF all’inizio del mese per il mese corrente, sulla base dell’andamento dei periodi precedenti. In caso di euforìa economica il tasso si potrebbe anche azzerare (inutile spingere ancora la spesa) se non addirittura diventare positivo, aumentandone il risparmio (ora sto improvvisando! Ma potrebbe essere interessante!), in caso di rallentamento il tasso si potrebbe alzare con effetto propulsivo (detenerli non conviene). Modi di attuazione diversi in base alle diverse esigenze.
Quando ho sentito parlare di questi CCF sono saltata sulla sedia! È un’idea fantastica. Spero si possa realizzare al più presto. Non c’è molto tempo..
Ah! In Austria il Worgl fu emesso dal Sindaco per pagare i salari dei lavoratori per le opere infrastrutturali eseguite. Quando oltre duecento paesi si apprestavano ad adottarlo, nel 1933 intervenne la Banca Centrale austriaca e interruppe bruscamente l’esperimento. Anche il Wara fu bloccato dalla Banca Centrale tedesca che fece valere il proprio monopolio. Questo mi spinge a suggerire un’attenta e ponderata cura e riflessione nel congegnare e proteggere in ogni modo i CCF. Devono essere inattaccabili.
Perché saranno certamente duramente osteggiati.
Però se emettiamo i CCF soggetti a demurrage, questo non ne ridurrà il valore fin dal momento dell'emissione - riducendo quindi il beneficio in termini di maggior capacità di spesa degli assegnatari ?
EliminaSi, però accadrà mensilmente, quindi ci vorrà tempo (e nulla vieta di fare ulteriori emissioni, cadenzate, man mano che il VN di quelli emessi sarà sceso nel tempo).
EliminaParadossalmente più è alto il demurrage (cioè il tasso negativo) più potrebbe crescere la velocità di circolazione... ed i benefici si misurerebbero più sulla quantità delle transazioni che sulla quantità di CCF emessi, ma giacenti sul conto in attesa di poterci pagare le imposte tra due anni...
Pensi ad erogarne il 20%, ad es. su stipendi da 15000 euro al mese.. o pensioni da 40.000!! che propulsione alla spesa (che sicuramente ora non c’è)...
siamo in piena trappola della liquidità e il decumulo non consentirebbe ai detentori di “stare a guardare” più di tanto!
E se ci si potessero pagare da subito (tipo dopo 6 mesi) anche le imposte?
Forse sarebbero accettati più velocemente sin dall'inizio ... ma in questo caso non dovrebbero essere regalati, bensì accreditati a fronte di debiti dello Stato, saldati ai rispettivi creditori (ovviamente nazionali). Se ritornano subito indietro... lo Stato li reimmette nel circuito per saldare altri debiti... il bello di una sola banconota è che può comprare tante, tante cose... per tante, tante persone...
Ovviamente la moneta CCF (ma non chiamiamolo troppo "moneta" se vogliamo vederlo nascere!) sarà un dispositivo da disegnare e maneggiare con estrema cura... ma credo che le capacità nel MEF non ci mancano... Temo che, oltre certi limiti, alle banche (soprattutto estere) i CCF non piaceranno.. Bisogna proteggerli da ogni forma di speculazione possibile. Per questo, il demurrage è un ottimo volano.
E naturalmente proteggerli bene anche dall’interno!! (vedasi a suo tempo lo scandalo Banca Romana, o più di recente, clonazione dei biglietti ATAC)
No.. mi sa che ho scritto una sciocchezza... se fossero elargiti a fronte di debiti dello Stato sarebbero una moneta nuda e cruda. Questo non lo lascerebbero fare.. vero?
EliminaPer me sono a tutti gli effetti da considerare moneta: sono accettati dallo stato e non sono da rimborsare. Sono moneta a utilizzo differito.
EliminaSi però nella Sua formulazione l'impatto è più corretto.. nel senso che sono titoli che consentiranno uno sconto futuro di tasse, donati oggi al cittadino... che poi in attesa di usarli per pagare tributi, tra due anni, ne fa l'uso che meglio preferisce! Convengo che è moneta, ma la forma è salva, no?!
EliminaD'altra parte è moneta tutto ciò che consente il pagamento dei tributi (Enrico VIII usava bastoncini!! I Tally stick, molto avversati dal potere delle banche)!
Come ho scritto io invece sarebbero a tutti gli effetti uno "spudorato" sostituto monetario fin da subito.. andrebbe attentamente "confezionato"..
I tally stick non li conoscevo ! me li studio...
EliminaAltro impiego per un moderno dèmurrage: una quota del prelievo potrebbe essere destinata a progetti sociali territoriali. Il percettore che entra nel circuito CCF potrebbe sin dall'origine decidere i settori sociali ai quali vorrebbe eventualmente contribuire qualora fosse destinatario del prelievo periodico.
EliminaL'ente emittente CCF che gestisce il circuito potrebbe realizzare un sito internet che mostra, località per località, la quota dell'incremento di fondi e le modalità degli impieghi.
Il “donatore coatto” potrebbe anche decidere di dare il consenso alla pubblicazione del proprio nominativo. Ne avrebbe quindi anche un ritorno d'immagine (fosse un'impresa potrebbe essere anche una strategia di marketing).
Ogni operazione di “maquillage” potrebbe trasformare il prelievo in un fatto meno negativo.
In accordo con il principio costituzionale di contribuzione alla spesa pubblica in base alla propria capacità contributiva, si potrebbero anche impostare degli scaglioni progressivi di % del prelievo, a seconda delle singole basi imponibili cumulate. L'informatica apre possibilità operative prima impensabili. Cerchiamo di volgerla a favore dell'uomo e non solo del profitto!
Per prelievo intendendosi calo del valore conseguente al demurrage (se ho capito bene).
EliminaSi!
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