venerdì 9 maggio 2014

CCF: prossimamente a San Marino

Si sta preparando (6 giugno prossimo) un evento di presentazione del libro, nella Repubblica del Titano e in collaborazione con Asset Banca. Anche uno stato di piccole dimensioni - ma dotato di sovranità fiscale, cioè della capacità di imporre e prelevare tasse - può acquisire sovranità monetaria e rilanciare la propria economia mediante i Certificati di Credito Fiscale. Qui di seguito in anteprima un ottimo articolo di presentazione, di prossima uscita su "Tribuna", il principale quotidiano sanmarinese.
 
 
Asset Banca inaugurerà a giugno un ciclo di incontri dal titolo ‘Pensare non nuoce’. Ad avviarlo sarà la presentazione di un libro che induce a interrogarsi sulla crescita, sulla regolamentazione necessaria, sul rapporto tra economia reale e finanza. Il volume ‘La soluzione per l’euro’ fa innanzitutto il punto sulla crisi: una crisi nella crisi, di cui non sempre si percepisce la dimensione e la profondità che in alcuni Paesi ha avuto ripercussioni più negative che in altri. E’ il caso dell’ Italia dove la crisi finanziaria si è via via trasformata in depressione economica vera e propria. Al capezzale del Belpaese sono così giunti consigli, indicazioni, direttive della troika che hanno imposto il rigore dei conti, il pareggio di bilancio, l’aumento delle imposte. Luogo comune nel tempo è diventata l’austerity, la soluzione auspicata da più parti per risolvere una crisi erroneamente sempre imputata al solo debito pubblico. Il principale compito del libro è allora la riabilitazione delle idee contro questo luogo comune. Enorme è stato infatti l’errore dei cosiddetti austeriani. E quel che è peggio è che le loro teorie di politica economica sono state messe in pratica con risultati disastrosi, mostrando i piedi d’argilla degli eroi intellettuali che si sono arrogati il diritto di dettare le proprie leggi in casa d’altri. Il vero limite alla crescita dell’Italia è a ben vedere rappresentato dalla pressione fiscale che in taluni casi raggiunge punte del 70%. Cruciale per crescere sarebbe allora tagliare, anziché aumentare come si è fatto sin qui, le tasse. Poi, per ridurre il peso degli interessi sul debito pubblico si potrebbe seguire quella che è una via tracciata dalle altre nazioni le quali, attraverso la stampa di moneta, ricomprano il loro debito comprimendo i tassi di interesse. Ma questo è possibile solo al di fuori dell’euro e l’Italia non può ovviamente permettersi una simile operazione. Che fare allora? Il libro illustra una soluzione fattibile da subito che il governo italiano potrebbe attuare pur rimanendo all’interno dei trattati europei, dunque in armonia con le leggi europee vigenti e senza uscire dall’euro. E’ la finanza, quella buona, quella geniale che, affidandosi alla forza dell’innovazione e a quella del pensiero, offre la soluzione. Messa a punto da due esperti, Cattaneo e Zibordi, la proposta contempla la creazione di 200 miliardi di euro da mettere subito in circolazione per aumentare la domanda, ridurre le tasse e rilanciare una volta e per tutte la crescita. Duecento miliardi sotto forma di certificati di credito fiscale, ovvero titoli di Stato aventi natura monetaria e non di debito. Lo Stato non dovrà rimborsare quei titoli ma bensì impegnarsi ad accettarli, a distanza di due anni, a fronte del pagamento di tasse, imposte, contributi previdenziali e sanitari, multe ecc.

Tali certificati verrebbero erogati a lavoratori e imprese proprio in sede di pagamento delle imposte. Gli stessi, in attesa di essere utilizzati di lì a due anni, potrebbero nel frattempo essere negoziati in anticipo e monetizzati mediante uno sconto di mercato.

 

L’economia ne trarrebbe un vantaggio notevole: da una parte in due anni avrebbe il tempo di ottenere un significativo recupero di Pil e dall’altra l’Italia si orienterebbe finalmente verso la riduzione del costo del lavoro tornando competitiva anche rispetto alla Germania.

Il libro invita dunque gli economisti puri a uscire dalle loro torri d’avorio e fare delle escursioni nel mondo reale. L’argomento lo rende insieme affascinante e degno di ammirazione. Ma c’è di più. In Italia c’è chi si è gettato anima, corpo e reputazione personale in difesa dei valori dell’austerity, qui a San Marino si potrebbe una volta tanto imboccare la direzione che va per l’appunto dalla parte opposta e mettere in pratica la dotta e lungimirante lezione dei certificati di credito fiscale.

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