Ferve il dibattito sull’innalzamento dei tassi d’inflazione, in crescita un po’ in tutto il mondo. In Italia per la verità meno che altrove, in particolare meno che in Germania e negli USA. Tuttavia l’aumento, in particolare, del costo dell’energia incide anche da noi in maniera molto sensibile, sia per le famiglie che per le aziende.
Le incertezze sono significative in primo luogo perché non è chiaro se e in che misura il fenomeno sia destinato a rientrare da solo. In parte è un’illusione statistica, ovvero il rimbalzo da livelli bassissimi se non negativi raggiunti nel periodo dei lockdown “duri”. In parte, la conseguenza di dislocazioni nelle catene di fornitura di materie prime e componenti, che verranno superate (ma in che tempi ?). In parte ancora, della spinta verso la decarbonizzazione delle economie (che non è un fenomeno transitorio – SE veramente verrà attuato nei tempi di cui si discute).
Le incertezze si traducono in dubbi sulle azioni da attuare.
Aumentare i tassi d’interesse ? ma non risolve i problemi di approvvigionamenti, anzi rischia di rallentare gli investimenti necessari per superarli.
Ridurre i deficit di bilancio pubblico ? ma con il Covid ancora non alle spalle, eliminare sostegni e ristori in tempi rapidi rischia di essere impossibile.
Introdurre controlli sui prezzi ? funzionano ? le opinioni degli economisti divergono di parecchio.
Mi pare che si parli invece poco o nulla di un set di provvedimenti che dovrebbe essere preso in serissima considerazione: immettere moneta dell’economia per eliminare o per compensare tassazioni che impattano sui costi delle aziende e dei consumatori.
Gli esempi possibili sono parecchi. Ridurre l’IVA. Ridurre le accise. Tagliare il cuneo fiscale. Diminuire gli oneri di sistema.
C’è una remora da superare – sempre la stessa. La (falsa) necessità di contenere i deficit pubblici. Ma i deficit sono negativi se creano eccesso d’inflazione; se facciamo deficit per diminuire i costi sia alla produzione che al consumo, non andiamo invece nella direzione giusta, sotto tutti i punti di vista ?
E anche per i paesi soggetti alle manicomiali regole dell’Eurosistema, ipotizzando che non si riesca a modificarle, lo strumento esiste: erogare sostegni o attuare riduzioni di tasse ma NON tramite emissione di euro, bensì attribuendo Moneta Fiscale / CCF, come proponevo qui. Ridurre quindi gli impatti dei maggiori costi in modo indiretto (ma efficacissimo) con strumenti di compensazione fiscale.
Ancora una volta
è evidente che, se ci concentriamo sui problemi veri e non su quelli inventati,
le soluzioni esistono.
c'e' una teoria che gira da parecchio tempo in Italia e in Europa. Che per controllare l'inflazione utilizzino i lockdown e le restrizioni ai consumi e al turismo, soprattutto in Italia.
RispondiEliminaBoh, più che una teoria la ritengo un'illazione. Con tutto quello che è successo nell'ultima decina d'anni non escludo nulla, ma neanche ho elementi per confermarla.
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