domenica 28 gennaio 2024

L’importanza del deficit

 

Sono molto stupito (ma forse non dovrei) dalla frequenza con cui certi commentatori mettono in bocca agli economisti MMT cose DIVERSE da quelle che la MMT afferma. Profondamente diverse.

In particolare, la MMT, a sentire questi signori, sosterrebbe che deficits don’t matter, che i deficit pubblici “non hanno importanza”, e che di conseguenza possono essere alti a piacere.

Certo che hanno importanza, i deficit !!!

Ma quello che la MMT afferma in merito ai deficit pubblici è tutt’altro:

PRIMO, è assolutamente normale che i conti pubblici di uno Stato siano in deficit, cioè che lo Stato spenda più del prelievo fiscale. E’ il principale canale tramite cui i mezzi di pagamento in circolazione aumentano: e devono aumentare, in un’economia in crescita. 

SECONDO, il deficit può essere troppo alto ma anche troppo basso. Può spingere la domanda al di sopra della capacità produttiva del sistema, e quindi essere inflazionistico. Ma può anche essere carente, creando quindi i presupposti per disoccupazione e sottoccupazione.

TERZO, non esiste quindi un livello “ideale” di deficit, cioè un livello numerico “corretto” (men meno è “corretto” il pareggio di bilancio). Dipende dalle circostanze.

QUARTO, non esiste neanche un livello numerico di deficit che sia a priori “troppo alto”: ovvero, non esiste un limite da non superare mai, non esiste un livello che sia intrinsecamente eccessivo, che sia necessariamente “insostenibile”.

Chi mette in bocca agli economisti MMT affermazioni (in merito al deficit pubblico) in contraddizione con queste, semplicemente commenta cose che non ha capito, o che più probabilmente non ha neanche mai letto né ascoltato.

 

1 commento:

  1. Egidio Addis: Che si leggano il libro di Stephanie Kelton... IL MITO DEL DEFICIT... e cominciano ad imparare qualcosa...

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