Continuano le
riunioni in sede UE ed Eurogruppo e sono sempre più alti i livelli di tensione
verbale tra Grecia e Germania. Ma personalmente ho sempre più la sensazione che
si stia discutendo di questioni di principio: ovvero, nella sostanza, del
nulla.
I greci stanno
opponendosi ad assumere impegni sulla prosecuzione del programma di
ristrutturazione finanziaria ed economica che è stato loro imposto negli ultimi
anni. Hanno perfettamente ragione a dire che si è trattato di un programma
fallimentare, che non ha nessuna probabilità di produrre, nei prossimi anni,
risultati migliori di quelli – catastrofici – fin qui conseguiti.
Tuttavia le
ipotesi che circolano in merito alle proposte greche (ipotesi perché di
ufficiale ancora non c’è nulla) non sembrano sufficienti a produrre una vera inversione
di tendenza. Nei post precedenti ho citato l’ipotesi (che circola in questi
giorni) di ridurre il surplus di bilancio pubblico primario dal 4,5% all’1,5%.
Ma pare che questa riduzione non sia, in realtà, nei confronti di livelli GIA’
RAGGIUNTI nel 2014, ma nei confronti di obiettivi DA RAGGIUNGERE nel 2015.
In altri
termini, sembra che la Grecia stia chiedendo di poter non peggiorare la
situazione, non di attuare qualcosa che potrebbe effettivamente migliorarla.
Alla Grecia
serve, invece, l’immissione di capacità d’acquisto, nel suo sistema economico,
per ridurre le tasse, ripristinare spesa sociale dove necessario, riavviare la
domanda. Nessuno è disposto a fornire mezzi finanziari esterni a questo fine, e
i greci farebbero, d’altra parte, bene a non accettarli. Equivarrebbe a
contrarre ulteriore indebitamento in valuta straniera.
Al posto dei
greci, considererei seriamente, a questo punto, di firmare qualche vago
comunicato congiunto insieme ai “partner” europei: vago nel senso che esprimerà
la volontà di proseguire la ricerca di una soluzione cooperativa, senza entrare
più di tanto nei dettagli.
Nello stesso
tempo, la Grecia dovrebbe avviare il rilancio della sua economia mediante introduzione
di una moneta complementare nazionale.
Unitamente a
questo, la Grecia potrebbe rilasciare una dichiarazione (anche unilaterale) in
merito al fatto che saranno comunque conseguiti surplus di bilancio pubblico, intesi come eccesso delle entrate fiscali IN EURO rispetto alla spesa IN EURO.
La manovra espansiva sarà, infatti, effettuata mediante la moneta
complementare.
La reazione di
Bruxelles, Berlino e Francoforte potrà essere di due tipi. Abbozzare, adducendo
che comunque la Grecia continua a fare surplus primari (in euro), e non ha
formalmente disconosciuto il debito. Addirittura, potrebbero presentare tutto
quello che sta accadendo come un loro successo…
Oppure staccare
la spina e dichiarare che la Grecia è fuori dall’euro. Tutti i depositi, i
contratti, i titoli governati dal diritto nazionale saranno a questo punto
convertiti da euro a nuova moneta nazionale (nuova dracma a tutti gli effetti:
equivale a uno scenario di Grexit).
Scommetterei, in
tutto franchezza, sulla prima ipotesi. Per la Grecia, comunque, meglio anche la
seconda che lo status quo. Starebbe al triangolo Berlino-Bruxelles-Francoforte
decidere di staccare la spina. Ma non credo…
Oppure la Germania si comprerá i politici di Syriza che faranno l'interesse tedesco, come é giá successo in Italia.
RispondiEliminaNo, stavolta credo proprio di no.
EliminaCredo che sia l'opposto , tu scrivi :
RispondiEliminaUnitamente a questo, la Grecia potrebbe rilasciare una dichiarazione (anche unilaterale) in merito al fatto che saranno comunque conseguiti surplus di bilancio pubblico, intesi come eccesso della spesa IN EURO rispetto alle entrate fiscali IN EURO
qui se incappato in lapsus calami credo che sia intesi come eccesso delle entrate in euro rospetto alle spese in euro
ciao
lucky
Oops ! grazie della segnalazione, correggo subito.
Eliminama i surplus in euro li fa grazie alla bce...sono tutti bravi a farli...
RispondiEliminaE' possibile, lo stanno suggerendo in molti e anche autorevolmente (tipo Munchau del FT, che in genere non parla a caso). Credo che qualche esperimento sia già in corso su qualche isola.
RispondiEliminase la grecia esce l'euro è finito quindi non uscirà...se l'euro regge o salta lo decidono i mercati (cioè il mondo intero) e non l'europa stessa. l'euro infatti è internazionalizzato ormai.
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