Quattro giorni dopo la pubblicazione, e la circolazione via social networks, del mio penultimo post, non ho ricevuto nessuna risposta alla mia domanda: perché si sostiene, da parte di certi esponenti politici, di certi economisti, di certi giornalisti, che la circolazione dei crediti fiscali abbia fatto danni, e che quindi sia stato giusto bloccarla ?
L’unica argomentazione con una qualche parvenza di logica è di tipo del tutto indiretto: chi pensa che i crediti fiscali abbiano alimentato frodi (ma non è accaduto dove i controlli erano adeguati, vedi Superbonus 110) e che l’impatto macroeconomico sia stato negativo (ma le argomentazioni a sostegno sono incoerenti) afferma anche che il fenomeno è stato accentuato dal successo dell’incentivazione.
Successo nel senso che i crediti a libera circolazione sono stati accolti con entusiasmo, e quindi l’incentivo è stato utilizzato molto più del previsto.
Ma questa non è un’argomentazione contro la libera circolazione. Se si pensa che i crediti fiscali siano una cattiva idea, non è la libera circolazione che li rende tali. Se si pensa che siano stati emessi in misura eccessiva, l’intervento corretto è porre un limite massimo alle emissioni annue o alle emissioni totali, non bloccare o insabbiare la circolazione.
In realtà i crediti fiscali per interventi immobiliari continuano a essere emessi: evidentemente il governo NON pensa che siano uno strumento sbagliato.
Lo strumento esiste ancora ma sono in essere i blocchi alla circolazione, il che produce due effetti, entrambi perversi:
PRIMO, rende lo strumento regressivo, perché i benestanti (fiscalmente capienti) possono utilizzare il credito fiscale senza bisogno di cederlo, i soggetti economicamente più deboli (fiscalmente incapienti) no.
SECONDO, crea un mare di guai a chi ha ottenuto gli incentivi ed effettuato gli interventi di ristrutturazione facendo conto sulla possibilità di cedere il credito, e a moltissime aziende che hanno effettuati i lavori e ora rischiano di non essere pagate.
La libera circolazione rende ENORMEMENTE EFFICACI i
crediti fiscali. Poi si può discutere sulla dimensione delle emissioni. Si può
discutere sulla destinazione degli incentivi. Ma NON c’è alcuna ragione per sostenere
che la circolazione debba essere bloccata o insabbiata.
Rimane una sola spiegazione (che naturalmente nessuna fonte ufficiale ammette): l'emissione di crediti fiscali a libera circolazione ridà agli stati un livello di autonomia nella definizione della loro politica economica che la UE non è disposta a tollerare.
RispondiEliminaBloccare la circolazione dei crediti fiscali "perché ci sono le frodi" è come bloccare la circolazione delle banconote "perché qualcuno ha ricevuto dall'INPS una pensione non dovuta".
RispondiElimina