martedì 22 marzo 2016

Guida pratica e sintetica ai CCF

Grazie a Fabrizio Vanzan, tutto quello che è utile avere sulla punta delle dita in merito ai Certificati di Credito Fiscale...




Certificati di Credito Fiscale: espandere la domanda nel rispetto dei Trattati vigenti

Principali caratteristiche dei CCF:
·        sono crediti d’imposta, cioè titoli emessi dal Governo che così offre ai Privati (cittadini e imprese) una riduzione d’imposta differita nel tempo (due anni dall’emissione)
·        sono denominati in euro ma non ledono il monopolio BCE: lo Stato non emette euro ma si impegna a ridurre le imposte per l’ammontare dei CCF
·        non comportano esborsi monetari per lo Stato ma solo l’impegno a ridurre le imposte per il corrispondente valore facciale dei CCF
·        sono titoli infruttiferi, non maturano interessi, lo Stato non può fare default sui CCF, l’ammontare emesso è una percentuale del gettito fiscale previsto
·        al pari di agevolazioni fiscali quali superammortamento et al., rientrano fra le “passività atipiche” per lo Stato, contabilizzate in appositi fondi previsionali, quindi non sono “debito pubblico”, né “deficit”, non sono vincolati dai Trattati Europei né dal pareggio di bilancio in Costituzione
·        sono titoli negoziabili sul mercato, a fronte di uno sconto pro-soluto sul valore facciale, variabile in base al differimento della riduzione d’imposta
·        sono idonei alla circolazione fra privati, in cambio di sconti su valore facciale e/o di beni e servizi
·        sono un “succedaneo monetario circolante”, necessario all’espansione della domanda di consumi e investimenti, per una ripresa strutturale dell’economia, non dipendente da variabili esogene non controllate dal Governo (prezzi materie prime, importazioni di altre Nazioni ecc.)
·        contribuiscono ad aumento PIL e riduzione debito pubblico, in linea con il Fiscal Compact, senza innescare spirali recessive (austerità, tagli di spesa pubblica e aumento tassazione,  minor reddito e patrimonio privato, meno consumi e investimenti, disoccupazione ecc.)
·        sono emessi solo su base nazionale (eventualmente locale), agiscono su domanda interna, non comportano squilibri nei conti con l’estero (grazie all’azione anche sul cuneo fiscale, vedi seguito).

Applicazioni pratiche; i CCF sono flessibili e applicabili in vari modi, quello originario prevede:
·        incremento del potere d’acquisto dei lavoratori a basso reddito, mediante assegnazione di CCF (in pratica, qualcosa di simile agli 80 euro di Renzi)
·        riduzione del costo lordo del lavoro (cuneo fiscale): ogni datore di lavoro riceverebbe CCF in una percentuale prestabilita
·        altre azioni di sostegno della domanda: integrazioni pensionistiche, sussidi di disoccupazione, investimenti pubblici, lavori di pubblica utilità, politica industriale ecc.
·        positivi precedenti storici (uscita della Germania dalla “deflazione di Bruning”)

Obiettivi; l’economia nazionale conseguirebbe significativi risultati quali:
·        aumento domanda interna
·        miglioramento competitività aziende
·        piena sostenibilità: lo sconto d’imposta differito è compensato dall’aumento della base imponibile; nessun rischio inflativo (i CCF servono a riattivare capacità produttiva sotto-utilizzata, all’aumento della circolazione dei CCF corrisponde un aumento della produzione-stock di beni e servizi, non un aumento dei prezzi).

Clausole di salvaguardia non-procicliche; sfasamenti rispetto alle previsioni di recupero del PIL e del gettito sono agevolmente gestibili:
·        estensioni nelle scadenze di utilizzo dei CCF su base volontaria, offrendo un interesse
·        collocamento di CCF di lunga scadenza per rimborsare debito in euro
·        in casi estremi (molto improbabili) tagli di spesa o incrementi di imposta compensati da erogazioni addizionali di CCF, senza gli effetti depressivi delle manovre 2011-2012  

Approfondimenti:

CCF, articoli su Il Sole 24 Ore online:
Il Vice-Direttore de Il Sole 24 Ore Alessandro Plateroti intervista Marco Cattaneo, 26.2.2016:

CCF, bibliografia essenziale:

CCF, il sostegno di Mediobanca:

Altri link utili:
·        Sito aziendale: www.cpi-pe.com
·        Eurocrisi: www.cpi-pe.com/l-eurocrisi/ 
·        Blog: bastaconleurocrisi.blogspot.it/

Profilo di Marco Cattaneo
nato a Magenta (MI) nel 1962. Laureato a pieni voti in economia aziendale (Bocconi 1985).
Tra il 1985 e il 1994, ho ricoperto cariche nell’area pianificazione, controllo, finanza aziendale e finanza straordinaria presso il Gruppo Montedison.
Dal 1995 gestisco fondi e rappresento primari investitori internazionali in operazioni di private equity. Nella mia qualità di amministratore delegato di LBO Italia (1995-2007) e di presidente di CPI Private Equity (dal 2008 in poi) ho finalizzato dodici operazioni di investimento in società imprenditoriali italiane di dimensione compresa tra i 10 e i 50 milioni di euro di fatturato, e ne ho supervisionato gestione e valorizzazione.

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